Opinione pubblica sulla tutela dei diritti umani in Ucraina

L’indagine sociologica «Diritti umani in Ucraina” è stata condotta dal 22 ottoble al 6 novembre 2016 dal Fondo “Iniziative democratiche Ilko Kucheriv” e l’azienda “Ukrainian Sociology Service“, su commissione del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo in Ucraina e in collaborazione con ONG “Tsentr informatsii pro prava liudyny” (Centro d’informazione per i diritti umani) e con l’Ufficio del Commissario del parlamento ucraino per i diritti umani. L’indagine è stata condotta in tutte le regioni d’Ucraina, nei territori controllati nelle regioni di Donetsk e Luhansk e a Kyiv. L’indagine non è stata condotta nella Crimea annessa dalla Russia, a Sebastopoli e nei territori del Donbass occupati.

Il sondaggio ha rivelato i seguenti sentimenti:

  • La più importante per la popolazione dell’Ucraina è la sicurezza dei diritti umani fondamentali: il diritto alla vita (il 78% degli intervistati lo ha indicato tra i dieci diritti più importanti), il diritto alla sicurezza sociale (63%), il diritto alla casa (58%), il diritto all’istruzione (57%), il diritto al lavoro (55%), il diritto a un discreto standard di vita (51%). Circa la metà degli cittadini intervistati hanno nominato tra i dieci diritti più importanti il diritto a un processo equo (56%), il diritto alla libertà e alla inviolabilità personale (53%), il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione (46%), e il diritto di decidere il proprio destino (45 %).
  • La valutazione dei cambiamenti che si sono verificati dai tempi del Euromaidan nel campo dei diritti umani è piuttosto pessimista. Solo il 4% delle persone intrevistate ha indicato che la situazione in questo settore è migliorata. Invece, il 35% ha indicato che è sicuramente peggiorata e il 28% pensa che non siano avvenuti cambiamenti. Il maggior deterioramento nei diritti umani è stato indicato dai residenti del Donbas (il 60%).
  • Il peggioramento nel campo dei diritti umani in larga misura è dovuto alla situazione economica generale nel Paese. Tra i diritti la cui tutela è sentita come deteriorata maggiormente sono stati indicati il diritto ad un adeguato standard di vita (42%), il diritto alla sicurezza sociale (29%) e il diritto al lavoro (27 %); in altre parole i diritti legati alla sopravvivenza.
  • I modi più efficaci di tutela dei diritti umani in Ucraina sono considerati gli appelli ai media (secondo le risposte dal 28% degli intervistati), i ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo (per il 19% degli intervistati), l’aiuto della propria famiglia e degli amici (16%) e l’appello a una corte (16%). Tuttavia, circa il 19% degli intervistati ritiene che in Ucraina non esistano dei mezzi efficaci per tutela dei diritti umani.
  • L’impegno dei cittadini nella tutela dei propri diritti è basso. Tra coloro che hanno riscontrato situazioni di violazione dei propri diritti, il 54% degli intervistati ha indicato che non hanno mai provato a difenderli e solo il 46% lo hanno tentato. L’impegno nel proteggere i propri diritti dipenderebbe, in una certa misura, dal livello di istruzione degli intervistati: più è alto, più frequentemente vi si impegnano.
  • Il successo nell’impegno per proteggere i propri diritti è anche basso. Tra quelli che hanno tentato di proteggerli solo il 36% ha risposto di esservi riusciti (mentre per il 64% degli intervistati tali tentativi di solito sono falliti). I giovani con un’istruzione universitaria e un reddito medio hanno avuto maggior successo nel difendere i propri diritti; tuttavia, solo la metà di loro vi è pienamente riuscita.
  • Tra i ricorsi per difendere i propri diritti il maggiormente utilizzato è l’uso delle conoscenze (il 29% dei rispondenti hanno fatto riferimento all’aiuto di parenti e amici). Seguono i ricorsi al tribunale (il 26%), alla polizia (20%) e alle autorità locali (17%). Ancora più basso è stato il numero degli appelli a ministeri, partiti o deputati.
  • Quasi il 60% dei rispondenti ha confermato l’esistenza di forme di discriminazione nella società ucraina.
  • La discriminazione in base all’età è la più diffusa (come ritenuto dal 37% degli intervistati) mentre la discriminazione in base alla disabilità segue al 33%. Inoltre, il 20-25% dei rispondenti ha indicato la presenza di discriminazione in base alla proprietà, all’orientamento sessuale, al sesso, allo stato di salute e alle opinioni politiche.
  • La maggior parte dei rispondenti (il 67%) si sono pronunciati contro la detenzione dei prigionieri in condizioni disagiate e solo il 17% pensa che detenzione in tali condizioni possa essere del tutto accettabile o giusta.

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