La risposta delle autorità dell’Ucraina a Viktor Pinchuk riguardo la rinuncia all’EU e alla Crimea. Il testo completo.

Kostyantyn Yeliseyev per The Wall Street Journal _ Giovedì, 05 dicembre 2017, 10:00

http://www.eurointegration.com.ua/articles/2017/01/5/7059785/

“Yevropeiska Pravda” ha già informato che l’amministrazione di Poroshenko ha risposto attraverso The Wall Street Journal in relazione allo scandaloso articolo di Viktor Pinchuk. Nell’articolo, sottoscritto da Kostyantyn Yeliseyev, consulente del Presidente sugli affari esteri, l’amministrazione presidenziale ha chiaramente negato la possibilità di un compromesso sui punti chiave proposti da Pinchuk.

La breve risposta di Kiev è degna di essere pubblicata integralmente.

Data l’importanza sociale di questo argomento per l’Ucraina, Yevropeiska Pravda ha pubblicato la traduzione in ucraino del testo dal sito del The Wall Street Journal. È anche possibile leggere il testo originale (in Inglese).

Il rispetto per l’Ucraina dovrebbe essere essenziale per una pace duratura. I compromessi sulle condizioni della Russia sarebbero una politica mondiale sbagliata verso l’Ucraina.

Riguardo l’articolo di Victor Pinchuk “L’Ucraina dovrebbe scendere a compromessi dolorosi per la pace con la Russia” potrei dire quanto segue: sono d’accordo con il suo nobile appello per la pace nel Donbass, ma non posso essere d’accordo con l’appello a fare concessioni basato sulle paure. Paura e debolezza sono dei cattivi consiglieri. Favoriscono l’appetito della Russia, spingendola a essere ancora più aggressiva e a portare sofferenze umane ancora più dolorose.

Ecco perché l’Ucraina ha sempre sostenuto la risoluzione del conflitto basata sugli interessi nazionali e sulla volontà degli ucraini che vogliono il loro paese indipendente e prospero e che vogliono fare le loro scelte a prescindere da forme di dittatura aggressiva.

Mi permetta di chiaramente contrassegnare delle “linee rosse”, le quali nessuno in Ucraina avrebbe il coraggio di oltrepassare né ora, né in futuro:

– Non vi sarà un passo indietro in relazione all’integrazione europea ed euroatlantica dell’Ucraina.

Ciò significherebbe la rinuncia all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina. Ciò sarebbe come un ritorno dell’Ucraina al passato sovietico – cosa che neanche il signor Pinchuk potrebbe gradire.

La rinuncia all’integrazione europea sarebbe un suicidio politico per qualsiasi politico in Ucraina che osasse professare un brusco cambio di rotta, soprattutto dopo la Rivoluzione della Dignità e le sue richieste di riforma e di modernizzazione dell’Ucraina.

Nessuna concessione sui territori dell’Ucraina, sia per il Donbass sia per la Crimea.

Questi territori non possono essere parte di un compromesso, nemmeno per la pace. Essi appartengono all’Ucraina, cosa confermata a livello internazionale sia da una risoluzione dell’Assemblea generale della ONU sulla Crimea approvata il mese scorso sia dall’Ufficio del procuratore della Corte penale internazionale, in un rapporto pubblicato nel novembre scorso.

L’Ucraina non potrà mai rinunciare agli ucraini che si sono trovati dietro una cortina di ferro a causa dell’invasione militare russa nella Crimea e nel Donbas.

No alle elezioni nel Donbas finché gli “stivali russi” (i militarinota del editore) rimangono sul suolo ucraino.

L’Ucraina sostiene i processi elettorali locali, ma solo sulla base della legislazione ucraina e secondo le norme dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Non vi è dubbio che il Cremlino abbia voluto legittimare l’occupazione ibrida del Donbass e i suoi regimi fantoccio. Peró nessuno dovrebbe cadere in questa trappola.

I compromessi sulle condizioni della Russia sarebbero una politica sbagliata.

Come ha detto una volta una persona importante nella nuova amministrazione degli Stati Uniti, “la storia insegna che la debolezza accende solo il male” (frase di Mike Pence, futuro vice presidente dell’Amministrazione di Donald Trump, detta nell’estate 2016 – nota del editore).

Queste (concessioni all’aggressore – nota del editore) non hanno mai portato a nessuna pace duratura o a vite salvate. Al contrario, hanno sempre favorito l’aggressione e hanno fatto soffrire molte persone.

 

Autore: Kostyantyn Yeliseyev, vice capo dell’amministrazione del Presidente