Vendere la Crimea: le reazioni alla proposta del presidente ceco all’APCE

Il Presidente della Repubblica Ceca Miloš Zeman durante una sessione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha suggerito di considerare l’annessione della Crimea da parte della Russia come un dato di fatto e di risolvere la situazione con il pagamento di un compenso all’Ucraina da parte della Russia. L’UCMC racconta i dettagli e presenta le reazioni che la dichiarazione in questione ha suscitato.

La dichiarazione del Presidente ceco. Il Presidente della Repubblica Ceca Miloš Zeman considera la perdita della Crimea da parte dell’Ucraina come “un fatto completo” e suggerisce di definire la situazione con un pagamento all’Ucraina. Zeman ha affermato ciò presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) rispondendo alle domande del membro del parlamento ucraino Oleksiy Goncharenko, come riporta da Strasburgo il media ucraino “Europeiska Pravda”.

Zeman ha riconosciuto il carattere illegale dell’annessione della Crimea, ma ha detto che la questione fosse già risolta dichiarando che: “La Crimea è stata annessa, non ci sono dubbi. Ma è un dato di fatto (fait accompli)”. “Secondo me – ha continuato il presidente ceco Zeman – ci dovrebbe essere qualche compenso per l’Ucraina  sotto forma finanziaria o con il petrolio e il gas.”

Secondo Zeman, nel caso in cui l’Ucraina non accettasse il compenso da parte della Russia si comincerà “una guerra europea”. A questo proposito, ha citato le parole dell’ex-presidente tedesco Joachim Gauck: “Se vogliamo portare via la Crimea e farla tornare all’Ucraina, ciò comporterà una guerra europea.” Basandosi su questo, Zeman ha concluso che la presunta guerra sarà inevitabile se l’Ucraina continuera’ gli sforzi per far tornare la Crimea.

La reazione dei membri dell’APCE. I rappresentanti dell’APCE che hanno presentato le proprie domande dopo la dichiarazione clamorosa non hanno pero’ espresso alcun indignazione a proposito delle parole di Zeman sulla “vendita della Crimea”. I membri dell’APCE in questione provengono da Francia, Armenia, Gran Bretagna e Serbia. Inoltre alcuni dei deputati che hanno avuto la parola dopo l’episodio hanno menzionato “la saggezza” di Zeman. Anche Roger Gale, che ha presieduto la sessione, ha presentato i propri complimenti nei confronti del politico ceco.

La parola è stata improvvisamente tolta ai membri dell’APCE non appena la parola è giunta ad un rappresentante dell’Ucraina Vladyslav Golub che si era già alzato per fare una domanda, ma il presidente ha annunciato che il tempo della sessione era scaduto. Erano però rimasti 4-5 minuti prima del termine ufficiale.

La risposta ucraina. Il Presidente ucraino Poroshenko durante un suo intervento nella sessione dell’APCE a Strasburgo l’11 ottobre ha risposto alla dichiarazione del presidente ceco Zeman. “Respingo fermamente le affermazioni di chi parla della Crimea come di un dato di fatto,” ha detto Poroshenko. Il Presidente ucraino ha aggiunto che la tribuna dell’APCE non è stata creata “per svendere i territori in cambio di denaro, petrolio o gas. Questo non succederà mai.”

Inoltre Poroshenko ha sottolineato che “questa tribuna è invece stata creata per tutelare la nostra base, i nostri valori e principi, così come per la loro tutela in caso di particolare di necessità. Questa necessità si è appunto presentata oggi. Come la garanzia del nostro successo (dell’Ucraina e dell’Europa – ndr.)  rimane la preservazione e il rafforzamento della nostra unità, solidarietà e tenacia. Il Presidente Poroshenko ha poi dichiarato che  ”Solo in base al rispetto verso la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, potremo raggiungere la pace e stabilità in Europa.” Tale dichiarazione implica che l’Ucraina cerca di raggiungere la pace per se e per l’Europa.

La posizione russa. Neanche la Russia ha preso con l’approvazione le parole di Zeman. “Possiamo solo gradire la dichiarazione del Presidente della Repubblica Ceca Miloš Zeman che ha riconosciuto l’adesione della Crimea alla Russia come un fatto completo,” ha detto Leonid Slutskiy, capo del comitato per gli affari esteri della Duma all’agenzia TASS. “Comunque il suo suggerimento di pagare un compenso all’Ucraina in qualsiasi forma non è degno di critica. La Russia non pagerà niente a nessuno. La Crimea non sarà sottoposta ad accordo o trattativa,” ha aggiunto Slutskiy.

Foto: ©Consiglio d’Europa/Klara Beck