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Deragliamento del sistema elettronico per dichiarazione dei redditi: rischi per l’Ucraina

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Il 15 agosto il sistema elettronico per dichiarazione dei redditi di impiegati statali è stato avviato nella modalità di prova invece del modo completo com’era previsto. L’Ukraine Crisis Media Center analizza quali rischi affaccia l’Ucraina a questo riguardo.

Perché è importante avviare il sistema nel modo completo?

L’Agenzia nazionale per prevenzione della corruzione ha definito il 15 agosto 2016 come data per l’avvio del sistema elettronico per dichiarazione dei redditi nell’Ucraina. Gli impiegati statali e di autogoverno locale hanno un obbligo di dichiarare i propri redditi nel sistema. Con l’avvio del sistema è introdotta anche la responsabilità penale per presentazione delle informazioni false nelle dichiarazioni. L’introduzione del sistema è uno dei prerequisiti per la liberalizzazione del regime dei visti con l’Unione europea, un prerequisito per ulteriore assistenza finanziaria da parte del Fondo monetario internazionale (Fmi) e un componente cruciale della riforma anticorruzione.

La legislazione ucraina prevede che le dichiarazioni elettroniche avranno il valore legale dopo che il sistema sia abilitato, cioè riceverà il certificato di conformità al sistema complesso per protezione di informazioni. Il 12 agosto 2016 il Derzhspetszvyazok (Servizio statale per comunicazione speciale e protezione di informazioni) ha negato l’abilitazione al sistema elettronico per dichiarazione dei redditi. Senza l’abilitazione il sistema non potrà essere avviato o sarà avviato nella modalità di prova.

Le dichiarazioni presentati tramite il sistema che funziona nella modalità di prova non rappresentano una prova valida in tribunale e, rispettivamente, non possono essere base per ritenere responsabile la persona che ha presentato le informazioni non veritiere. [Fonte: Transparency International Ucraina]

Gli esperti civili, i media indipendenti e alcuni deputati del parlamento ucraino affermano che Servizio statale Derzhspetszvyazok usa manipolazioni e informazioni non veritiere per giustificare il suo rifiuto di attestare il sistema.

Il 15 agosto il sistema elettronico per dichiarazione dei redditi è stato avviato nella modalità di prova. L’Ukraine Crisis Media Center offre la visione sulla situazione di alcuni attivisti civili e deputati del parlamento attivi nel campo di anticorruzione con il sistema e sui rischi che porta l’avvio del sistema nella modalità di prova.

Kyiv, il 15 agosto 2016.

Perché il Derzhspetszvyazok ha negato l’attestamento del sistema

Il Derzhspetszvyazok ha spiegato la sua decisione con l’improntezza del sistema a raccogliere e salvare i dati delle dichiarazioni. Tra i due scenari: rinviare l’avvio del sistema (che viola gli impegni dell’Ucraina nel contesto della riforma anticorruzione e nei confronti dei partner occidentali) o avviarlo nella modalità di prova, è stato scelto il secondo.

Il Derzhspetszvyazok (l’organo statale strettamente legato al Capo del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa Oleksandr Turchynov, a cui acuni media e attivisti attribuiscono il ruolo principale nel bloccare il sistema) ha dichiarato che il sistema non è pronto (nonostante il fatto che la prima tappa necessaria per l’avvio del sistema è stata completata), non è possibile svolgere l’attestamento velocemente (anche se prima il Servizio ha approvato il programma senza modifiche), le prove indipendenti non sono state fatte (due aziende hanno svolto le prove), ci sono problemi con la protezione del software (il Servizio non l‘ho neache analizzato). [Fonte: Europeiska Pravda]

Possibili conseguenze

“Bloccare le dichiarazioni significa bloccare anche il regime senza visti e l’aiuto finanziario dell’occidente. Senza questi soldi la hryvnia (valuta ucraina) collasserà già quest’autunno,” ha dichiarato Vitaliy Shabunin, capo del consiglio d’amministrazione dell’Ong “Anticorruption Action Center” (Centro d’azione contro corruzione) in un briefing stampa presso l’Ukraine Crisis Media Center. Ha anche sottolineato i rischi che questo passo porti per la lotta contro corruzione in Ucraina. “In questo modo si crea l’opportunità per legalizzare i redditi illeciti provenienti di fonti di coruzione, traffico di droga e contrabbando. I dati nel sistema non certificato non rappresentano le prove legali, quindi non sarà possibile avviare l’investigazione criminale. Sarà legalizzato un sacco di soldi, che poì saranno spese dagli ufficiali. Così l’estate prossima ci troveremo nella lista nera della FATF (la Financial Action Task Force). Dopo di che sarebbe una pazzia aspettare gli investitori arrivare qui,” ha spiegato Shabunin.

Yaroslav Yurchyshyn, capo di Transparency International Ucraina, ha sottolineato che dopo l’appello della sua organizzazione il Presidente Poroshenko ha promesso alla comunità internazionale che il 15 agosto il sistema per dichiarazione dei redditi sarebbe stato operativo al 100 percento. “Non so se il Presidente si vergogni, ma io mi vergogno tanto. Oggi devo dire alla Transparency International che il nostro Presidente non mantiene i promessi. I nostri partner europei hanno legato l’avvio del sistema elettronico per dichiarazione dei redditi all’introduzione del regime senza visti, lo menziona anche il memorandum del Fmi. Il popolo ucraino è sistematicamente ingannato, ma non riusciranno a fare così con la comunità internazionale,” ha notato Yurchyshyn. Ha precisato che lo svolgimento della riforma non era finanziata dal budget statale ma invece dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo e dalla Banca Mondiale. Questi organizazzioni ora sono accusate nel fare la pressione. Un altro capro espiatorio è stato fatto l’azienda privata “Miranda” – l’unica che ha dato il suo consenso di essere disponibile 24 ore su 24 per sviluppare e sostenere il software in questione. Ora sono chiesti di correggere un’errata però non dicono quale sia l’errata.

Chi è responsabile

Il deputato del parlamento ucraino Serhiy Leshchenko è dell’opinione che la piena responsabilità sul deragliamento del sistema elettronico ha il Presidente. Il deputato Mustafa Nayyem condivide questa opinione. Secondo Nayyem il Presidente Poroshenko avrebbe potuto organizzare una riunione con tutti i responsabili sull’avvio del sistema incluso il Primo Ministro Groysman, il capo del Derzhspetszvyazok, il capo del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa Turchynov, sottolineando la necessità di avviare il sistema. “Invece sta distraendo l’attenzione con i suoi discorsi sulla TV. Se il Presidente parla in TV e dice che bisogna avviare la dichiarazione elettronica e un ‘piccolo’ impiegato statale dice di no, capiamo tutti che non è vero,” dice il deputato.