Analisi di violazioni dei diritti nella Crimea occupata nei primi sei mesi del 2016

I 112 interrogatori, 91 perquisizioni, 21 arresti, 102 detenzioni, 3 omicidi e 5 scomparse senza le  traccie – tali sono i risultati del monitoraggio della situazione nella penisola annessa nella prima metà del 2016, pubblicati dal Centro tataro crimeano (Crimean Tatar Resource Center). [Il briefing stampa presso l’UCMC]
Le conclusioni principali del rapporto preparato dal Centro tataro crimeano.

Il diritto alla vita, libertà, sicurezza e all’inviolabilità della libertà personale

Le vittime
Nell’aprile scorso è stato ritrovato il corpo bruciato di un tataro crimeano, Enver Ismailov. Nel maggio scorso nel villaggio Izyumovka è stata violentata e successivamente uccisa una tatara crimeana, Mumine Aliyeva. Nel giugno scorso, a piedi del monte Ai-Petri è stato ritrovato un cadavere del 19-enne Dzhokhar Melyasanov.

Le persone scomparse
L’11 febbraio scorso a Simferopol è scomparso Marsel Alyautdinov. L’11 aprile scorso a Saki è scomparso (è stato rapito) Arsen Aliyev. Il 25 maggio scorso a Bakchysaray è scomparso (è stato rapito) un membro del Comitato esecutivo del Congresso mondiale dei tatari crimeani, Erwin Ibragimov.

Azioni illegali delle autorità di occupazione

Interrogazioni
Nell’aprile e nel maggio scorso è cresciuto il numero degli interrogatori. Durante il periodo in questione – dall’11 al 13 aprile – è stata tenuta una riunione del comitato esecutivo del Congresso mondiale dei tatari crimeani nella Lituania. A maggio i tatari crimeani tradizionalmente organizzano eventi pubblici per commemorare le vittime la deportazione staliniana del 1944.

Perquisizioni
L’11 febbraio hanno avuto luogo le perquisizioni nelle case dei musulmani crimeani. Come conseguenza quattro di loro sono stati incriminati con l’accusa di coinvolgimento nelle attività dell’organizzazione Hizb ut-Tahrir. Dopo la riunione del comitato esecutivo del Congresso mondiale dei tatari crimeani dell’11 – 13 aprile il numero di perquisizioni è cresciuto drasticamente. Il 12 maggio scorso le perquisizioni di massa hanno avuto luogo nelle case, moschee e scuole dei musulmani crimeani a Bakchysarai.

Arresti dei tatari crimeani
Come risultato delle perquisizioni di massa avvenute nel febbraio scorso, sono stati arrestati diversi musulmani crimeani con l’accusa di coinvolgimento nelle attività dell’organizzazione Hizb ut-Tahrir. Il numero degli arresti è cresciuto alla vigilia del 18 maggio – l’anniversario della deportazione dei tatari dalla penisola crimeana. Il tribunale delle autorità di occupazione di Crimea respinge costantemente gli appelli degli avvocati difensori e prolunga i termini di detenzione per i tatari crimeani, inclusi Akhtem Chygoz e Muedin Alivapov.

Detenzioni degli attivisti
Nel gennaio scorso è stato detenuto e successivamente rilasciato il giornalista Zair Akadyrov. Nel mese di febbraio, il Servizio di sicurezza russo ha detenuto e successivamente rilasciato gli attivisti del Centro culturale ucraino mentre entravano nella Crimea. Il 1° aprile, a Pionerske, uomini armati hanno detenuto e portato presso una sede delle autorità investigative di occupazione 35 tatari crimeani. Il 7 maggio, a Yevpatoriya, sono stati trattenuti e interrogati 25 tatari crimeani. Il 18 maggio le forze dell’ordine di occupazione hanno arrestato i partecipanti di una gara automobilistica commemorativa delle vittime della deportazione. Il 30 maggio scorso la guardia di frontiera russa ha arrestato Zair Akadyrov e Ali Ozenbash.

Violazioni delle principali libertà

Violazioni del diritto alla libertà di movimento
Il 25 febbraio scorso, il Servizio di sicurezza russo ha negato l’accesso nella Crimea a una giornalista ucraina, Anastasia Ringis. Il numero più grande di queste violazioni è stato registrato nel marzo scorso. Così, gli abitanti di Novooleksiyivka, Rustem e Bekir Gugurik, Bilyal Seitumerov sono stati interdetti all’ingresso in Crimea fino al 2021. Il Ministero degli interni russo ha reso obbligatorio per gli abitanti della Crimea il cambio delle targhe auto ucraine entro il 1° aprile scorso. Il 12 maggio Ilmi Umerov, il vicecapo del Mejlis, ha dovuto firmare una dichiarazione cautelare di non allontanamento e obbligo di dimora, nell’attesa del processo.

Violazioni dei diritti alla libertà di religione e di pensiero
La diocesi della chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Kyiv nella Crimea si trova sotto la pressione costante da parte delle autorità di occupazione. Nel gennaio scorso le forze dell’ordine di occupazione hanno circondato e perquisito la moschea del Centro culturale islamico a Simferopol. Nel marzo scorso un abitante di Sevastopol è stato condannato a tre anni, con la sospensione condizionale della pena, per i suoi post nelle reti sociali. Un insegnante, durante le lezioni in una scuola nella Crimea, ha mostrato agli allievi il film russo di propaganda “La Crimea. Il percorso verso la patria”. In una scuola a Bilogorsk, agli allievi è stato vietato a ballare un ballo popolare tataro crimeano.

Violazioni dei diritti alla libertà di associazione
Il 7 marzo scorso, alla vigilia dei giorni di commemorazione del poeta ucraino Taras Shevchenko, le autorità di occupazione della città di Simferopol hanno vietato eventi pubblici di massa nella città. Nel marzo scorso il Centro cuturale ucraino nella Crimea è stato interdetto dal tenere una manifestazione di commemorazione di Taras Shevchenko. Alla vigilia dell’anniversario della deportazione dei tatari, le autorità di occupazione non hanno rilasciato il permesso per lo svolgimento di una manifestazione commemorativa.

Violazioni dei diritti per la libertà di manifestazione del pensiero
Durante il periodo in questione, così come nell’intera occupazione, sono state chiuse una serie di testate e agenzie di stampa ucraine. Alla stazione radio “More” è stato vietato a mandare in onda musiche ucraine. Sono stati registrati alcuni casi di detenzione a causa di post social.

Violazioni dei diritti delle minoranze e dei popoli indigeni
Nell’aprile scorso il Mejlis, l’organo di rappesentanza tataro crimeano, è stato dichiarato fuori legge dalle autorità di occupazione. Nell’aprile – maggio scorso sono stati registrati degli attacchi alla sede di Mejlis presso Simferopol, è stato proibito l’uso dei simboli tatari crimeani e la popolazione è stata obbligata a prendere parte alle manifestazioni organizzate dalle autorità di occupazione.

Violazioni dei diritti alla giustizia e all’appropriata assistenza legale
I tribunali nella Crimea prolungano illegalmente i termini di detenzione e rispingono gli appelli dei difensori legali. Quattordici persone si trovano illegalmente in stato di fermo nel caso “Hizb ut-Tahrir”, tre persone nel “caso del 26 febbraio” e tre persone nel “caso crimeano”. Risultano ulteriori quattro casi di detenzione illegale, non collegati tra loro.

Reclutamento al servizio militare
Nel febbraio – marzo scorso è stata mobilitata la popolazione della Crimea annessa. Tali azioni violano la IV Convenzione di Ginevra del 1949.

Violazioni dei diritti alla tutela della salute
Nel febbraio scorso è stata diagnosticata un’infezione del sangue a Gennadiy Afanasiyev, un prigioniero politico della Crimea (poi rilasciato nel giugno scorso). Nel periodo detentivo gli è stata negata l’assistenza sanitaria. Lo stesso è avvenuto con un altro prigioniero politico ucraino detenuto nella Crimea, Oleksandr Kostenko. Questo, come conseguenza ha iniziato a soffrire di atrofia muscolare alla mano. Sono inoltre riportati frequenti casi di torture ai detenuti.

Violazioni dei diritti terrieri e fondiari
Le autorità di occupazione hanno tentato di sequestrare la Cattedrale del principe Volodymyr e della principessa Olha, a Simferopol- Tale Cattedrale appartiene alla diocesi della chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Kyiv nella Crimea. Secondo il Vice primo ministro ucraino Vyacheslav Kyrylenko, le opere d’arte e il patrimonio culturale sono illegalmente portate via dalla Crimea. Nel aprile scorso sono stati registrati i casi del trasferimento illegale di proprietà terriera e furti nelle moschee.

Foto: la bandiera tatara crimeana, UNIAN.