Rassegna della stampa ucraina dal 14 al 20 febbraio 2017

Situazione nella zona dei combattimenti

Situazione nella zona dei combattimenti. Verso fine settimana la situazione nell’est dell’Ucraina è nuovamente aggravata. I militanti hanno ancora bombardato Avdiivka, danneggiando ulterioramente il sistema del approvvigionamento elettrico e idrico.

Monaco di Baviera: un’altro tentativo per il ritiro delle armi. Il 15 febbraio, in una riunione del Gruppo trilaterale di contatto per risolvere la situazione nel Donbass, è stato raggiunto un accordo sul ritiro entro il 20 febbraio di tutte le armi proibite dagli accordi di Minsk. I quattro ministri degli Esteri del gruppo “Normandia” hanno confermato il raggiungimento dell’accordo. Tuttavia, nella giornata di lunedi sono stati affettuati degli spari verso le posizioni ucraine. Questo è quanto affermato dal rappresentante speciale dell’OSCE Martin Zajdik. Sigmar Gabriel ha dichiarato che le parti in causa hanno raggiunto un’intesa sul permesso per la Croce Rossa di poter entrare nelle regioni speciali di Donetsk e di Luhansk (ORDLO).  È stato poi fissato un altro incontro per discutere le modalità per una risoluzione politica del conflitto. “Senza il cessate il fuoco e il ritiro delle armi pesanti non potremo avviare il processo politico”, ha enfatizzato Sigmar Gabril.

La vita nel ‘DNR’ e ‘LNR’

La Federazione Russa ha riconosciuto i passaporti del  ‘DNR’ e ‘LNR’. Il 18 febbraio Putin ha firmato un decreto secondo il quale il Paese ha riconosciuto come validi “i documenti d’identità, i documenti di formazione e/ di qualifica, i certificati di nascita, di matrimonio e divorzio, di cambio del nome, di morte, i certificati di registrazione dei veicoli e le targhe dei veicoli”.

Il Presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko ha definito tale decisione di Vladimir Putin come un’altra prova dell’occupazione russa del Donbass e delle violazioni del diritto internazionale.

“Esportazioni verso l’UE”. Il “DNR” afferma che esporta verso l’UE (Italia, Francia e Spagna) e verso Cina e che anche sta collaborando con degli imprenditori ucraini.

Gli omicidi in via Instytutska: partecipanti del Maidan e 2 poliziotti

Per il terzo anniversario dell’uccisione di manifestanti in piazza Indipendenza a Kiev è stata creata una  ricostruzione video degli eventi del 20 febbraio del 2014 in via Instytuska. Il video è stato creato da un laboratorio, «Jus Talionis». Riproduce in dettaglio gli episodi dalle 08:53 alle 11:00 del mattino del 20 febbraio del 2014. Proprio in quelle ore sono stati uccisi 45 manifestanti del Maidan e 2 rappresentanti delle forze dell’ordine. In totale, il 20 febbraio del 2014 in via Instytutska sono stati uccisi 48 manifestanti e 4 rappresentanti delle forze dell’ordine.

I procedimenti penali sugli eventi in piazza Maidan: fatti e cifre

Nei giorni del 18-20 febbraio l’Ucraina commemora le vittime delle sparatorie in piazza Maidan – gli eventi  più tragici della Rivoluzione della Dignità in Ucraina. In tre giorni sono stati decedute 91 persone (78 manifestanti e 13 rappresentanti delle forze dell’ordine). A oggi sono state avviate delle inchieste su 89 casi. Il numero totale delle vittime è di 1.973. Un totale di 9500 persone partecipano quali testimoni. Vi sono 193 sospetti, tra i quali 77 sono ancora ricercati dalla polizia. Seguono le informazioni sui procedimenti più importanti:

– 15 funzionari dello Stato (tra cui l’ex presidente Viktor Yanukovich) sono sospettati in essere coinvolti nell’ordinare che i manifestanti fossero picchiati il 30 novembre del 2013 (86 feriti); tutti i sospettati sono ancora ricercati dalla polizia;

– l’unica persona che sta scontando una pena per quanto succeso in piazza Midan è Azis Tagirov, un membro dell’organizzazione filo-russa “Oplot”; è stato condannato a 3 anni di carcere per aver picchiato i manifestanti il ​​21 gennaio del 2014. Altri 5 sospetti membri di “Oplot” sono ancora ricercati;

– è ancora in corso l’indagine preliminare sulla morte dei manifestanti Serhii Nigoian, Roman Senyk e Mykhailo Zhyznevskyi e rapimento di Ihor Lutsenko e Yurii Verbytskyi (ucciso dopo il rapimento), avvenuti il 22 gennaio del 2014. Attualmente, non vi è alcun sospetto;

– il 18 febbraio del 2014, a seguito dell’attacco della polizia “Berkut” sono stati uccisi 10 manifestanti e altri 500 hanno subito ferite. Un poliziotto di “Berkut” di Kharkiv è stato condannato con il beneficio della condizionale, mentre il suo comandante è in carcere giudiziario; altri sei ufficiali “Berkut” sono sospettati nel procedimento (due di loro sono i comandanti “Berkut” a Kharkiv e a Lviv);

– nella notte tra il 18 e il 19 febbraio a seguito degli attacchi “Berkut” e un incendio nella Casa dei Sindacati, sono stati uccisi 10 manifestanti. Tra gli imputati vi sono l’ex capo del Servizio di sicurezza dell’Ucraina nella regione di Kyiv e tre ‘titushky’ (teppisti);

– il 20 febbraio, in via Instytutska sono stati uccisi 48 manifestanti mentre gli altri 157 sono stati feriti. Gli accusati sono i “Berkut” (18 ancora ricercati), l’ex primo ministro Mykola Azarov, l’ex ministro dell’Interno Vitalii Zakharchenko e l’ex presidente Viktor Yanukovich;

– 13 rappresentanti delle forze dell’ordine e soldati delle truppe interne sono stati uccisi durante gli eventi in Piazza Maidan; altri 900 sono stati feriti e altri 200 hanno subito ferite da arma da fuoco. In questo procedimento non vi è nessun sospetto.

Il blocco della fornitura di carbone: il problema della riforma energetica e la minaccia alla sicurezza energetica dell’Ucraina

Cosa sta accadendo. Da gennaio, alcuni attivisti e politici bloccano  diversi incroci ferroviari nelle regioni di Donetsk e di Luhansk, impedendo la fornitura di carbone dalle regioni non controllate dal governo ucraino. Il Gabinetto dei Ministri ha annunciato distacchi di energia elettrica a rotazione., mentre il governo ha riunito il Consiglio anti-crisi sull’energia e ha confermato che tale distacco potrebbe avvenire in 7 regioni.

Gli argomenti degli organizzatori del blocco. Gli attivisti definiscono il commercio con il ORDLO come commercio insanguinato. Per cessarlo bisognerebbe votare una legge per fermare il finanziamento del “DNL-LNR”. Secondo gli attivisti, i militanti ricevono denaro attraverso l’interazione della “grande Ucraina” con le imprese nei territori non controllati.

Perchè tale situazione presenta un problema per l’Ucraina. La metà delle centrali termoelettriche in Ucraina utilizzano carbone e l’altra metà il gas illuminante; e i due non sono intercambiabili. Dal 2014 in Ucraina sussiste la mancanza di carbone. Esso potrebbe essere comprensato in due modi: trasportato dal Donbass occupato oppure importato da Sud Africa, Australia, Stati Uniti e Vietnam. Ad oggi non è stato possibile organizzare le importazioni di carbone dall’estero ad un prezzo competitivo. Alla data del 13 febbraio, l’Ucraina possedeva 842 mila tonnellate di carbone e 688 mila tonnellate del gas illuminante. Ogni giorno le centrali termoelettriche bruciano circa 30 mila tonnelate di carbone. Se questo blocco dovesse continuare e venissero bloccate anche le altre linee ferroviarie, le riserve di carbone durerebbero solo per 20-40 giorni.

Gli argomenti delle autorità circa l’acquisto di carbone nei territori occupati. Il governo ritiene necessario che il blocco come tale si sciolga, in quanto rappresenta una minaccia alla sicurezza energetica del Paese. Per l’Ucraina non è possibile provvedere per riscaldamento ed elettricità senza carbone, che viene prodotto solo nelle zone non controllate. Le autorità hanno anche dichiarato che non finanziano i separatisti. L’Ucraina acquista il carbone del Donbass dalle imprese registrate nei territori controllati. Anche se le miniere si trovano nel ORDLO le loro sedi legali si trovano nelle zone controllate; le miniere pagano le tasse all’Ucraina; i minatori nei territori occupati vengono pagati su conti bancari ucraini e in valuta ucraina.

Quello su cui le autorità ucraine non parlano. Da più di un anno alcuni esperti e la società civile chiedono trasparenza nel calcolo dei prezzi per il carbone e per l’energia elettrica, nonché sui rapporti sul graduale abbandono del carbone (il programma adottato nel 2015). Successivamente all’avvio di questo programma, gli ucraino hanno iniziato a pagare prezzi più alti per l’energia elettrica, in quanto era stato pianificato in parte importare carbone per non avere forniture provenineti dal ORDLO. Il governo dovrebbe ancora dare riscontro alle indagini relative agli scandali di approvvigionamento di carbone e alle accuse di profitti enormi ricavati dal team del Presidente e dalle aziende dell’oligarca Akhmetov. A oggi il governo non ha dato alcuna risposta e sta procedendo con distacchi di energia programmati a rotazione.

«Il blocco del Donbass» nel centro di Kyiv il 19 febbraio

Il 19 febbraio a Kyiv si sono tenute delle proteste. I rappresentanti del blocco del Donbass, insieme ai membri dell’organizazione OUN, hanno organizzato una marcia di migliaia di persone da via Khreshchatyk a via Bankova, a Kyiv. I manifestanti chiedevano lo stop del  commercio con i territori occupati, la liberazione degli ostaggi, oltre a criticare l’operato delle autorità. Dopo la manifestazione, al protesta è proseguita verso la sede dell’amministrazione presidenziale, alla qaule però sia la polizia sia la guardia nazionale già avevano bloccato l’accesso. In serata tra i manifestanti e la polizia si sono verificati degli scontri, a seguito dei quali circa 10 persone sono state ferite e altre cinque tra i manifestanti sono state arrestate. Tra gli organizzatori della protesta figurano due deputati (Yegor Sobolev e Semen Semenchenko del partito Samopomich). (Foto della protesta).

Studenti ucraini vincitori della Moot Court Competition sui diritti dell’uomo 

Il team dell’Università “Kyiv-Mohyla Academy” ha vinto il primo posto nella Moot Court Competition sui diritti dell’uomo. Gli studenti ucraini hanno vinto anche nella sezione “dichiarazione del ricorrente”, mentre il membro del team Oleg Dykyi è stato il miglior oratore nella finale. La squadra bulgara è classificata in seconda posizione, mentre quella inglese in terza.

Cultura: premio alla Berlinale, una nuova squadra dirigenziale all’Eurovision

È stata nominata una nuova squadra che si occupa dell’organizzazione dell’Eurovision-2017 a Kyiv. Il team precedente si è dimesso la settimana scorsa. In una lettera aperta i produttori della competizione Oleksandr Kharebin e Victoria Romanova, che sono anche impiegati dell’emittente nazionale – la Radiotelevisione nazionale pubblica, hanno spiegato che il loro lavoro era continuamente bloccato da parte del nuovo dirigente del progetto. Il dirigente in questione è Pavlo Hrytsak, recentemente nominato, è il vice direttore generale dell’emitente nazionale. I produttori dimissionari hanno anche puntato sulla mancata trasparenza nel lavoro del dirigente così come in alcune delle prime decisioni approvate. Si tratta, particolarmente della decisione di aumentare le spese e in conseguenza il budget del progetto. Decine delle gare di appalto sono state trasferite nella categoria che prevede procedure semplificate. Hrytsak che fece parte della squadra Eurovision-2005 a Kyiv, nega queste accuse. Afferma anche che il cambiamento del team non influirà sulla qualità e sull’essere in linea con i termini stabiliti per competizione musicale a Kyiv.

Il documentario “Scuola numero 3” è stato premiato alla Berlinale, nella sezione “Generation 14plus” per il pubblico giovane. Il film è stato co-prodotto dall’Ucraina e dalla Germania e diretto in collaborazione tra un regista tedesco (Georg Genoux) e una regista ucraina (Elizaveta Smith). La pellicola verte sulle storie di 13 allievi di scuola a Mykolayivka nella zona vicina al fronte nella regione di Donetsk.

La nostra selezione dai media ucraini in Inglese

I reportage

«Nuovi attacchi nei presi di Avdiivka»UNIAN

«La zona grigia»Hromadske International

«Il terzo anniversazrio del massacro a piazza Maidan»UNIAN

«I ministri degli esteri dei paesi membri del gruppo ‘Normandia’ hanno avuto un incontro a Monaco di Baviera»UNIAN

«Trump a Putin: «Restituisca la Crimea!»The Day

«Il ventesimo anniversario dell’ Ukranian Fashion Week»The Day

“La Gran Bretagnia è diventata consapevole del pericolo della propaganda russa»The Day

«Una storia d’amore dal Donbass»Hromadske International

Interviste

«Le attività di corruzione sono sport nazionale in Ucraina» – l’intervista del UNIAN al ministro delle finanze dell’Ucraina Oleksandr Danyliuk

«La decisione sull’annessione della Crimea è stata presa da una sola persona»- l’intervista del Hromadske International all’ex deputato della Duma russa, che ha chiesto l’asilo politico in Ucraina

Analisi

«L’incontro a Monaco di Baviera e il cambiamento della politica di Trump nei confronti della Russia»UNIAN

«Tre anni dopo la fucilazione in piazza Maidan – i dati più importanti»Hromadske International