Paul Manafort in Ucraina: le prove delle manipolazioni finanziarie

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Il parlamentare ucraino Serhiy Leshchenko ha presentato le prove delle manipolazioni finanziarie in Ucraina alle quali ha preso parte Paul Manafort, ex consigliere del Presidente statunitense Donald Trump. La settimana scorsa, i media hanno pubblicato le informazioni sul possibile coinvolgimento di Manafort nell’uccisione degli attivisti al Maidan nel febbraio 2014. 

Riciclaggio di denaro

Diversi indicatori evidenziano che i pagamenti ricevuti dal lobbista americano Paul Manafort da parte dell’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych, sembrano essere frutto di riciclaggio e azioni fraudolente.

In particolare, la tranche di 750 mila di dolari al conto bancario di Manafort presso la Wachovia Bank, nello stato americano della Virginia, è arrivata dalla società offshore Neocom Systems Ltd. che è registrata nel Belize. Il parlamentare Serhiy Leshchenko, in una conferenza stampa presso l’Ukraine Crisis Media Center, ha dichiarato che il pretesto dietro il quale si celeva l’intera operazione era una fornitura di computer. “Manafort ha ricevuto questi soldi dal conto della società offshore Neocom Systems Ltd. registrata in Belize, il conto stesso è stato però aperto a Bishkek, nel Kyrgyzstan. I soldi non li ha quindi ricevuti per i servizi di consulenza politica dati a Yanukovych. Manafort ha infatti firmato un contratto di natura fittizia e fraudolenta, allo scopo di riciclare denaro e falsificare i pagamenti tramite una presunta fornitura di 501 computer” ha fatto notare Leshchenko.

La tranche di 750 mila di dollari ha un riscontro con la data e la somma di un versamento presente nella lista della contabilità nera del Partito delle Regioni, al cui vertice vi era proprio Viktor Yanukovych. La firma di Paul Manafort nel contratto inoltre corrisponde alla sua firma nei documenti del Ministero della giustizia degli Usa, compilati durante una registrazione come un lobbista.

Il Maidan e Manafort

Il 15 marzo, i media ucraini hanno pubblicato alcune informazioni sul possibile coinvolgimento di Manafort nelle uccisioni di attivisti ucraini durante gli eventi Maidan, riprendendo alcune fonti di colleghi stranieri.

Il giorno precedente, un gruppo di hacker aveva forzato i telefoni delle figlie di Manafort e in seguito pubblicato i messaggi telefonici e una presunta conversazione fra le figlie. Una delle figlie, Andrea, in un messaggio esprimeva il sospetto che il loro padre fosse coinvolto nelle uccisioni durante il Maidan nel febbraio 2014 e ha definito il loro denaro come “sporco di sangue”.