Lo scrittore ucraino Serhij Žadan presenta in Italia una nuova traduzione del suo libro “Mesopotamia”

Esce in Italia il libro di Serhij Žadan tradotto in italiano “Mesopotamia”. I nove racconti che compongono l’opera sono riuniti in un unico libro, sono stati tradotti da Giovanna Brogi e Mariana Prokopovyč, e pubblicati dalla casa editrice Voland. L’autore in persona verrà nel Bel Paese per presentare la versione italiana del libro in quattro appuntamenti dal 10 al 13 maggio a Milano, Firenza, Roma e al Salone Internazionale del libro di Torino.

Milano, 10 maggio, ore 18,30
Libreria del Mondo Offeso (piazza San Simpliciano 7)
dialoga con l’autore Maria Grazia Bartolini
evento Facebook

Torino, 11 maggio, ore 12,30
Salone internazionale del libro, Spazio internazionale
Stand P102-Q101 (Padiglione 3)
dialoga con l’autore Sandro Orlando
evento Facebook

Firenze, 12 maggio, ore 16,00
Libreria Libri Liberi (via San Gallo 21-25R)
dialoga con l’autore Oksana Palataichuk

Roma, 13 maggio, ore 17,00
Ambasciata d’Ucraina in Italia (via Guido d’Arezzo 9)
dialoga con l’autore Alla Volska

Serhij Žadan: Nato nel 1974 a Starobilsk, nella regione di Luhansk, nell’Ucraina orientale, è scrittore, poeta e performer. Salutato come “il Rimbaud ucraino”, in narrativa è esploso con il romanzo Depeche Mode, pubblicato in Italia nel 2008. Vincitore di ventuno premi internazionali, è tradotto in tredici lingue. Dal suo romanzo Voroshilovgrad, pubblicato in Italia da Voland con il titolo La strada del Donbas (2016), è stato tratto l’omonimo film.

“Mesopotamia”: Nove personaggi destinati ad assumere di volta in volta un ruolo da protagonista, comprimario o comparsa, attorniati da un’umanità varia, spesso bislacca e dolente, ma sempre alla ricerca di una felicità dai contorni indefiniti che immancabilmente sfugge. Il ritratto a un tempo ironico e spietato di una generazione pronta a tutto, in un’epoca instabile, nei meandri di una città-labirinto, con le sue strade anonime, i cortili, gli androni, le periferie sommerse dalla polvere, le fabbriche, i garage, il fiume. In un paese che fatica a trovare la propria identità, sospeso com’è tra un passato ambiguo e un futuro incerto. Nove racconti collegati a formare un romanzo pieno di ritmo e pulsante di energia – con un contrappunto lirico finale.

“Mesopotamia” sul sito di Voland