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Perché hanno impedito di colorare un monumento sovietico coi colori dell’arcobaleno?

In occasione della competizione canora Eurovision a Kyiv si era cominciato a “colorare” l’Arco dell’amicizia dei popoli – un monumento a forma di un arcobaleno- che avrebbe dovuto avere appunto i colori di un arcobaleno per tutta la durata della competizione. Il progetto ha avuto un riscontro controverso e quindi non è stato finalizzato.

L’Arco dell’amicizia dei popoli è una costruzione in metallo che fa parte di un gruppo di sculture erette nel 1982 per commemorare l’unificazione dei territori dei Cosacchi di Zaporizhzhia con il Regno degli zar di Moscovia avvenuta nel 1654. Nella storiografia sovietica ci si riferiva all’evento come a “l’unificazione dell’Ucraina con la Russia”. L’idea di colorare il monumento di Kyiv trasformandolo così ne “l’Arco della diversità” appartiene al co-fondatore e socio dirigente dell’agenzia CFC Consulting Company Gennadiy Kurochka. La società ha vinto una gara di appalto per svolgere eventi di comunicazione durante l’Eurovision 2017. Secondo l’idea del progetto, l’Arco avrebbe dovuto essere coperto con il Pvc, una pellicola colorata che sarebbe stata rimossa una volta finito il concorso. “Sarebbe possibile abbattere dal ‘piedistallo’ un simbolo che irrita molti di così forte di amicizia fra due popoli ‘fraterni’, solamente se apparisse al suo posto un altro simbolo più potente, che ha tanti significati  come quello dell’Arcobaleno,” ha spiegato Kurochka. L’amministrazione comunale della città di Kyiv aveva dato il consenso per le trasformazioni e i lavori si erano cominciati il 25 aprile.

Una parte degli abitanti della città ha ritenuto però la “colorazione” dell’arco come l’atto di trasformazione in un simbolo della comunità LGBT. Alcuni gruppi hanno quindi espresso il proprio malcontento. Il giornalista e attivista religioso Ruslan Kukharchuk è uno di coloro che si oppone all’installazione, nel commento rilasciato alla Hromadske Radio ha spiegato la sua posizione: “È un accenno alla propaganda dei LGBT,” aggiungendo che “tutto ciò che sta accadendo con l’Arco dell’amicizia dei popoli non è stato approvato dagli abitanti di Kyiv. Non è in linea con le procedure che vanno seguite per cambiare un oggetto storico di importanza locale.” A manifestare contro i cambiamenti anche i rappresentanti dei partiti di destra “Pravyi Sector” (settore destra) e “Svoboda” (libertà). Il portavoce di Pravyi Sector Artem Skoropadskyi nel commento all’agenzia notiziaria UNIAN ha detto: “È una propaganda nascosta dei LGBT. […] Mentre verrano qui tantissime persone da tutta l’Europa, le autorità di Kyiv tentano di posizionare l’Ucraina e la capitale ucraina come una capitale dell’oscenità.” A seguito di queste proteste, i lavori sono stati sospesi.

L’autore del progetto ha lasciato vasto il campo per interpretare l’idea, non limitandosi solamente al simbolo LGBT ma allo stesso tempo non lo rispinge. Al momento la maggior parte dell’Arco è coperta con la pellicola colorata mentre la parte centrale rimane in metallo. “L’Arco è già colorato. Teniamolo com’è,” ha risposto Gennadiy Kurochka a un commento su Facebook. “Tenerlo com’è è un davvero in linea con l’idea e un passo onesto” ha scritto esperta d’arte e ricercatrice di studi gender Tamara Zlobina.

Foto: UCMC.