Menu

Giorno 115: armi in arrivo dagli alleati, perdite militari ucraine in crescita, Draghi a Kyiv e Irpin, resistenza a Mykolaiv

Il 90 per cento delle armi chieste dall’Ucraina non è ancora arrivato. L’Ucraina ha ricevuto finora dai suoi alleati circa il 10 per cento delle armi chieste per resistere all’aggressione russa. Lo ha reso noto in televisione Hanna Malyar, la Viceministra della Difesa dell’Ucraina il 14 giugno.

“Delle armi di cui l’Ucraina ha dichiarato di avere bisogno, abbiamo ricevuto circa il 10 per cento,” ha detto la Viceministra della Difesa. L’Ucraina usa cinque-sei mila colpi di artiglieria al giorno, mentre la Russia ne usa 10 volte di più, prosegue Malyar.

“Oggi l’Ucraina sta impiegando tutta la sua potenza e forza per resistere alla Russia, la quale dispone di più armi e truppe. Per quanto possano essere gli sforzi fatti dall’Ucraina, per quanto sia professionale il nostro esercito, senza l’aiuto degli alleati non riusciremo a vincere questa guerra,” ha affermato Hanna Malyar.

L’Occidente deve accelerare le consegne di armi all’Ucraina. Il Paese aspetta che il Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina fissi delle scadenze chiare alla fornitura delle armi, sostiene la Viceministra della Difesa.

L’Ucraina riceverà i sistemi missilistici Himars entro fine mese – incontro del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina. Mercoledì, le truppe ucraine hanno completato l’addestramento per i lanciarazzi multipli Himars che gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina entro la fine di giugno, ha detto il capo degli Stati maggiori congiunti degli Stati Uniti, generale Mark Milley, tirando le somme del terzo incontro del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina a Bruxelles.

Gli alleati consegneranno all’Ucraina i sistemi missilistici Himars, le munizioni e personale addestrato per l’uso operativo nel Paese, ha detto Milley.

Finora gli Stati Uniti hanno addestrato 420 militari ucraini all’uso dei cannoni M777; 300 militari all’uso dei cannoni semoventi M109; 129 militari all’uso dei veicoli trasporto truppe M113; 100 militari all’uso di droni; 60 militari ucraini all’uso dei lanciarazzi Himars, ha aggiunto il capo degli Stati maggiori congiunti degli Usa.

Gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina più di 60,000 missili anticarro Javelin; 5,000 missili Stinger; 700 droni Switchblade; 20 elicotteri Mi-17, e centinaia di migliaia di munizioni per armi leggere.

L’Ucraina ha ricevuto dagli alleati 97,000 sistemi anticarro, un numero che supera il numero di carri armati in tutto il mondo, sostiene il generale Milley.

Inoltre, la Slovacchia ha deciso di donare all’Ucraina degli elicotteri da combattimento, mentre il Canada, la Polonia e i Paesi Bassi invieranno i nuovi pezzi di artiglieria alle truppe ucraine. Lo ha affermato il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, al termine dell’incontro del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina a Bruxelles.

Il capo del Pentagono ha anche confermato che la Germania ha deciso di inviare all’Ucraina tre sistemi lanciarazzi multipli con munizioni a guida precisa.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha confermato in una conversazione telefonica mercoledì con il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi, che gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina un altro miliardo di dollari in assistenza sulla sicurezza. Le munizioni per lanciarazzi multipli e i missili antinave Harpoon faranno parte di un nuovo pacchetto di aiuti militari statunitensi, ha affermato il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin.

Crescono le perdite militari ucraine. Ogni giorno l’Ucraina perde in Donbas fino a 1,000 militari, tra morti e feriti, con una media di 200-500 militari uccisi al giorno; i feriti sono molti di più. Lo ha affermato il capo del partito il “Servitore del popolo” (Sluha Narodu) Davyd Arakhamia alla testata online Axios.   

Nelle ultime due settimane le perdite sono cresciute notevolmente, sostiene Arakhamia. All’Ucraina mancano armi e munizioni per essere alla pari con la Russia in “una delle battaglie più grandi del 21° secolo,” aggiunge. “Abbiamo persone addestrate ad attaccare e contrattaccare, ma tutto questo richiede armi”, ha detto Davyd Arakhamia. 

Il capo degli Stati maggiori congiunti degli Stati Uniti, generale Mark Milley ha detto mercoledì che i dati precedenti apparsi sui media di circa 100 militari ucraini uccisi e 300 feriti al giorno erano in linea con la loro valutazione.

Il 1° giugno, il Presidente Zelenskyi ha detto che l’Ucraina perde da 60 a 100 militari ogni giorno e circa 500 sono feriti in combattimento.

Il consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, ha dichiarato che le perdite giornaliere ucraine sono tra i 100 e i 200 militari; questo è il risultato di una “mancanza di parità” tra le capacità belliche di Ucraina e Russia.

Draghi in visita a Kyiv. Il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi è stato uno dei quattro leader europei in visita in Ucraina il 16 giugno. Insieme al Presidente francese Emmanuel Macron, al Cancelliere tedesco Olaf Scholz e al Presidente rumeno Klaus Iohannis, Mario Draghi ha visitato Kyiv e Irpin. “Il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea, e vuole che l’Ucraina abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo,” ha detto Draghi in una conferenza stampa. “È l’Ucraina a dover scegliere la pace che vuole, quella che ritiene accettabile per il suo popolo. Solo in questo modo può essere una pace duratura”, ha aggiunto il Primo ministro italiano.

Commissione europea raccomanda status di Paese candidato all’Ucraina. Il 17 giugno la Commissione europea ha raccomandato al Consiglio europeo di attribuire all’Ucraina lo status di Paese candidato all’adesione all’Unione europea. I leader dei Paesi membri dell’Ue voteranno la decisione finale al vertice del Consiglio europeo il 23-24 giugno.

Aderire alla NATO: qual è il modello di sicurezza più adatto per l’Ucraina? Una discussione a proposito in un video servizio “Ucraina in fiamme” (Ukraine in Flames) con i sottotitoli in inglese.

Resistenza al sud: Mykolayiv. Fino dai primi giorni della guerra su larga scala Mykolayiv, città al sud dell’Ucraina, si trova sotto gli attacchi dei russi. Un video servizio “Ucraina in fiamme” (Ukraine in Flames) racconta come vive e resiste la città-fortezza meridionale. Il programma è in lingua inglese.

Foto: twitter.com/Palazzo_Chigi. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi in visita a Irpin.