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Giorno 493: un attacco russo a Kramatorsk, conteggio delle vittime difficile in zone occupate dopo il crollo della diga di Kakhovka, una rara intervista del generale Zaluzhnyi

Quali vantaggi trarrebbe la Russia da un incidente nucleare nella centrale di Zaporizhzhia? Lo spiega il capo dell’intelligence ucraina. Se l’ordine di far saltare in aria la centrale sarà dato o meno, dipenderà da come la Russia valuterà i possibili vantaggi di un disastro nucleare nel sud dell’Ucraina. Ci sono due possibilità, ha detto il capo del Comparto intelligence principale presso il Ministero della Difesa ucraino, il maggior generale Kyrylo Budanov, in un’intervista rilasciata al giornale britannico New Statesman il 23 giugno. La prima sarebbe di far esplodere la centrale se le forze russe saranno cacciate dalla sponda sinistra del fiume Dnipro. La Russia creerebbe così una zona cuscinetto radioattiva per impedire l’avanzamento delle truppe ucraine. Nel secondo scenario la Russia userebbe un disastro nucleare come “misura preventiva” per congelare l’attuale linea del fronte.

Secondo Budanov, il piano russo di far esplodere la centrale è stato “completato e approvato”. Lo stagno di raffreddamento è stato minato. Senza raffreddamento, i reattori nucleari potrebbero fondere in un periodo compreso tra dieci ore e 14 giorni. L’intelligence ucraina ha anche rilevato che le forze russe hanno collocato i veicoli caricati con esplosivi vicino a quattro dei sei reattori.

Un attacco russo a Kramatorsk causa 13 vittime tra cui la scrittrice Victoria Amelina. Nella sera del 27 giugno, la Russia ha bombardato con missili Iskander l’area di Kramatorsk, nella regione di Donetsk. Uno dei missili ha centrato un’affollata pizzeria in centro città, causando 13 morti e almeno 60 feriti. Tra le vittime c’è anche una ragazza di 17 anni e due gemelle di 14 anni. Un bambino di otto mesi è rimasto ferito. In seguito alle ferite riportate nell’attacco russo a Kramatorsk è morta, il 1° luglio, in ospedale la scrittrice ucraina Victoria Amelina.

La 37enne Amelina era nella pizzeria “Ria Lounge” con un gruppo di scrittori colombiani quando un missile ha sventrato il palazzo. Dopo l’inizio dell’invasione russa su larga scala Victoria Amelina, membro del PEN Ucraina, si è anche dedicata alla documentazione dei crimini di guerra russi, unendosi al team dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani “Truth Hounds”. Una breve biografia di Victoria è disponibile in lingua inglese a questo link. La dichiarazione congiunta di PEN Ucraina e “Truth Hounds” sull’attacco russo a Kramatorsk è disponibile in lingua inglese a questo link. Alcuni versi di Victoria Amelina tradotti in italiano sono disponibili come parte dell’antologia “Poeti d’Ucraina” a cura di Alessandro Achilli e Yaryna Grusha Possamai.

Victoria Amelina. In memoriam. Colleghi e amici del PEN Ucraina raccontano la sua storia. Un episodio del podcast “Explaining Ukraine” (Spiegando l’Ucraina) è disponibile in lingua inglese a questo link.

Difficile il conteggio delle vittime in zone occupate dopo il crollo della diga di Kakhovka. Il numero delle vittime causate dalle inondazioni nelle zone occupate della regione di Kherson, a seguito della distruzione della centrale idroelettrica di Kakhovka, potrebbe essere molto alto. È impossibile stabilire il bilancio esatto delle vittime vista la non accessibilità di questi territori. Inoltre i russi cercano di nascondere il numero reale dei morti. Ad affermarlo è stato il capo dell’ufficio stampa dell’amministrazione regionale militare di Kherson, Oleksandr Tolokonnikov, in una conversazione con Radio Free Europe/Radio Liberty, pubblicata il 21 giugno.  

“Mettono tutti i cadaveri recuperati in sacchi neri e li portano via verso una direzione sconosciuta. Si ipotizza che li portino verso Kalanchak [una cittadina più a sud]. Non c’è un modo di contare quanti siano i cadaveri in ospedali, dove vengono portati dai familiari. [Le autorità di occupazione russe] attribuiscono i decessi a qualsiasi causa tranne quella di annegamento; questo affinché non siano registrati come vittime di un atto terroristico da loro perpetrato. Com’è sempre avvenuto in passato, cercano di nascondere i loro crimini,” ha detto Tolokonnikov.

“Tutto ciò che siamo riusciti a ottenere è solo il numero dei morti registrati da parte degli ospedali. Per il momento ce ne sono 11 a Oleshky e lo stesso numero a Hola Prystan,” ha aggiunto.

L’Ucraina ha bisogno di F-16, non c’è altra strada: afferma il generale Zaluzhnyi in una rara intervista. Il Comandante delle Forze Armate ucraine, generale Valeriy Zaluzhnyi, ha rilasciato una rara intervista al Washington Post, la prima parte della quale è stata pubblicata il 30 giugno. Ne citiamo uno stralcio.

Nel suo posto di comando Zaluzhnyi ha uno schermo dove sono presenti tutti gli aerei in volo in quel determinato momento: gli aerei dei Paesi della Nato ai confini occidentali dell’Ucraina, gli aerei [ucraini] nei cieli sopra l’Ucraina e quelli della Russia ai confini orientali. “Diciamo solo che il numero di aerei in servizio vicino ai nostri confini occidentali è due volte più alto rispetto al numero di aerei russi che stanno devastando le nostre posizioni. Perché non possiamo prenderne almeno un terzo e portarlo qui?” chiede Zaluzhnyi.

“Nessuno dice che domani dovremmo riarmare e prendere 120 aerei”, ha detto Zaluzhny. “Perché? Non ho bisogno di 120 aerei. Non ho intenzione di minacciare il mondo intero. Un numero molto limitato sarebbe sufficiente. Ma sono necessari. Perché non c’è altro modo. Perché il nemico sta usando un’altra generazione di aerei. È come se ora andassimo all’offensiva con archi e frecce e tutti dicessero: ‘Siete pazzi?’ Ma [la risposta] a questa domanda è: ‘No, no.’”

Il testo completo dell’intervista è disponibile in lingua inglese a questo link.

Le conseguenze della distruzione della centrale idroelettrica di Kakhovka per la popolazione e per le imprese. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

L’ammutinamento di Prigozhin: implicazioni per la Russia. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

Il terrore come essenza dello Stato russo. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

La storia di Mykola, un capo villaggio nella regione di Kharkiv, rapito due volte e torturato dai russi. Un episodio del podcast “Explaining Ukraine” (Spiegando l’Ucraina) è disponibile in lingua inglese a questo link.

Foto: l’Ufficio del Presidente ucraino. I cinque comandanti dell’Azovstal — il comandante del reggimento Azov Denys “Redis” Prokopenko (nella foto), il comandante ad interim della 36^ brigata dei Marines Serhiy “Volyna” Volynskyi, il vice comandante del reggimento Azov Svyatoslav “Kalyna” Palamar, Oleh Khomenko dell’Azov e Denys Shleha della Guardia nazionale, rientrano in Ucraina dalla Turchia con il presidente Volodymyr Zelenskyi l’8 luglio.