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Giorno 857: l’avvio formale dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’UE, mandati della Cpi per l’arresto di Shoigu e Gerasimov, migliaia di obiettivi militari russi annientati grazie a un satellite Iceye

L’UE avvia formalmente i negoziati di adesione con l’Ucraina. Il 25 giugno, l’Unione Europea ha avviato formalmente i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldova. L’apertura formale dei colloqui è avvenuta con due separate conferenze intergovernative a Lussemburgo, durante le quali i ministri dell’UE che si sono incontrati con le delegazioni dei due Paesi.

“Oggi è un giorno storico in cui passiamo ai negoziati veri e propri con l’Unione Europea per l’adesione dell’Ucraina”: lo ha scritto sui social il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi. “Il 28 febbraio 2022, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione su larga scala, abbiamo firmato la domanda di adesione. Quasi due anni fa, nel giugno 2022, abbiamo ottenuto la candidatura e lo scorso dicembre abbiamo ricevuto una decisione politica sui negoziati,” ha proseguito Zelenskyi.

Nell’ambito delle conferenze, sono stati presentati ad entrambi i Paesi i quadri negoziali, elaborati per guidare i colloqui di adesione e approvati dagli Stati membri dell’UE.

Per approfondire quali saranno i prossimi passi sul percorso di adesione dell’Ucraina all’UE, è disponibile un articolo di Euractiv in lingua italiana.

La Corte penale internazionale emette mandati di arresto per Shoigu e Gerasimov, accusati di crimini di guerra commessi in Ucraina. Il 25 giugno, la Corte penale internazionale (Cpi) ha emesso mandati di arresto nei confronti dell’ex ministro della difesa russo Serghei Shoigu e del capo dello Stato maggiore Valery Gerasimov, accusandoli di crimini di guerra e crimini contro l’umanità nel contesto dei bombardamenti missilistici contro le infrastrutture civili ucraine condotti dall’ottobre del 2022 al marzo del 2023.

Secondo la Corte, Shoigu e Gerasimov sono entrambi ritenuti responsabili del crimine di guerra per aver diretto attacchi contro obiettivi civili, del crimine di guerra di aver causato danni accidentali eccessivi a civili o danni a beni civili e del crimine contro l’umanità di atti disumani.

Ci sono elementi per ritenere che i raid fossero “diretti contro obiettivi civili”, ma anche nel caso che a quel tempo tali strutture potessero essere qualificate come obiettivi militari, “i danni civili che potevano essere previsti sarebbero stati chiaramente eccessivi rispetto al vantaggio militare” auspicato, sostiene la Cpi.

“La Camera Preliminare II ha ritenuto che vi siano ragionevoli motivi per ritenere che i due sospettati siano responsabili degli attacchi missilistici effettuati dalle forze armate russe contro l’infrastruttura elettrica ucraina almeno dal 10 ottobre 2022 fino almeno al 9 marzo 2023. Durante questo periodo le forze armate russe hanno effettuato un gran numero di attacchi contro numerose centrali elettriche e sottostazioni in diverse parti dell’Ucraina,” si legge nel comunicato della Cpi.

La Camera Preliminare II ha inoltre stabilito che la presunta campagna di attacchi costituisce un tipo di condotta che coinvolge multipli atti contro la popolazione civile, attuati in applicazione di una politica dello Stato, ai sensi dell’articolo 7 dello Statuto di Roma.

Secondo la Corte, vi sono ragionevoli motivi per ritenere che gli indagati abbiano intenzionalmente causato grandi sofferenze o lesioni gravi al corpo o alla salute mentale o fisica, assumendosi così la responsabilità penale per il crimine contro l’umanità e altri atti disumani.

L’intelligence militare ucraina annienta migliaia di obiettivi militari russi grazie a un “satellite popolare”. In quasi due anni un satellite Iceye fornito al governo ucraino dalla fondazione Serhiy Prytula Charity Foundation grazie alle donazioni degli ucraini, ha aiutato l’intelligence militare ad identificare e distruggere migliaia di obiettivi militari russi. Lo ha reso noto il Comparto intelligence principale presso il Ministero della Difesa ucraino in una dichiarazione il 26 giugno.

Da quando è stato possibile usare il satellite e accedere alla costellazione di satelliti equipaggiati con sensori Sar (radar ad apertura sintetica), i militari ucraini hanno fotografato 4.173 oggetti nemici, tra cui 370 aeroporti, 238 posizioni di difesa aerea e di ricognizione radio elettronica, 153 depositi di carburante, 147 arsenali di munizioni e 17 basi navali.

Inoltre, il satellite del produttore finlandese Iceye monitora i campi militari, campi di addestramento e centri di mobilitazione russi. Ciò consente di tracciare i movimenti delle forze russe e prevedere le loro ulteriori piani. Il satellite può rilevare anche concentrazioni mimetizzate di unità meccanizzate e di veicoli russi, ha spiegato l’intelligence militare ucraina.

L’apparecchio è spesso denominato il “satellite popolare” per sottolineare il fatto che centinaia di migliaia di ucraini comuni hanno contribuito con donazioni alla raccolta di fondi che ha consentito l’acquisto.

“Il ‘satellite popolare’ consente di osservare anche le strutture del complesso militare-industriale russo e le loro rotte di rifornimento, compreso il ponte illegale tra la Russia e la Crimea occupata,” si legge nel messaggio. Circa il 38 per cento dei dati ottenuti è stato utilizzato per preparare gli attacchi contro le forze russe che hanno inflitto perdite multimiliardarie al Paese aggressore, afferma l’intelligence militare ucraina.

Per approfondire le origini della storia del “satellite popolare” consultate l’articolo di Linkiesta.

Vi saranno sviluppi positivi sull’integrazione europea dell’Ucraina sotto la presidenza ungherese del Consiglio dell’UE? Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.

Foto: Un’immagine satellitare del ponte di Crimea fornita da Iceye. Nell’agosto 2022, la fondazione Serhiy Prytula Charity Foundation grazie alle donazioni degli ucraini ha acquistato uno dei satelliti del produttore finlandese Iceye per contro del governo ucraino. In quasi due anni di attività, il satellite ha aiutato l’intelligence militare ad identificare e distruggere migliaia di obiettivi militari russi.