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L’incriminazione di Poroshenko: un atto di giustizia o una rappresaglia politica?

Nell’arco dell’ultimo anno l’ex Presidente ucraino, Petro Poroshenko, è stato più volte citato dall’Agenzia statale per le indagini. In particolare, i procedimenti penali che sono stati aperti contro Poroshenko in questo periodo sono 21. Nelle ultime settimane, la situazione è diventata ancora più tesa – la Procura generale dell’Ucraina e l’Agenzia statale per le indagini affermano di aver ufficialmente incriminato Poroshenko in uno dei processi. Tra le indagini svolte contro Poroshenko, questa sarebbe la prima ad approdare ad un’incriminazione della persona che attualmente riveste le cariche di parlamentare e di capo del partito “La solidarietà europea” (Yevropeiska solidarnist). Raccontiamo su cosa vertono i processi e perché sono visti come delle persecuzioni politiche contro Poroshenko.      

Il passaggio da testimone ad imputato. Il 10 giugno Poroshenko è arrivato all’Agenzia statale per le indagini (State Bureau of Investigation) con i suoi avvocati, è stato citato per deporre alle ore 11. Va notato che l’Agenzia gli ha fissato lo stesso giorno e lo stesso orario per deporre le testimonianze di due procedimenti diversi.  

Il 3 giugno, l’Agenzia statale per le indagini ha citato Poroshenko per interrogarlo in quanto testimone nel procedimento che “indaga sulle circostanze della legalità dei nastri registrati durante lo svolgimento delle trattative internazionali fra il Presidente ucraino e gli impiegati statali stranieri di alto livello” (i cosiddetti “nastri di Derkach”). Poroshenko è dovuto comparire davanti al giudice il 10 giugno alle ore 11. 

Il giorno seguente, il 4 giugno, l’Agenzia statale per le indagini ha reso noto che il Tribunale del distretto Pecherskyi di Kyiv aveva emanato una decisione che consente l’accompagnamento coattivo per imporre a Poroshenko di presentarsi come un testimone nel procedimento che “indaga sulle circostanze dello spostamento di una collezione dei beni culturali attraverso il confine ucraino dall’estero, che è stato nascosto dalla dogana e consisteva di 43 opere degli artisti della fame mondiale.” Poroshenko è stato citato lo stesso giorno del 10 giugno per le ore 11.  

Tuttavia, il 10 giugno alle ore prefisse non ha avuto luogo nessuna interrogazione. Secondo gli avvocati di Poroshenko, il vero motivo che ha portato il loro cliente ad essere citato dall’Agenzia statale per le indagini corrisponde ad un tentativo di presentare a Poroshenko una “nota di incriminazione” (al momento in cui viene presentato un tale documento, la persona formalmente cambia il suo status in “incriminato” – ndt.) riguardante un altro processo, diverso dagli altri due per cui è stato inizialmente citato.   

Di cosa viene accusato Poroshenko? Secondo l’Agenzia statale per le indagini e la Procura generale, l’incriminazione di Poroshenko riguarderebbe l’episodio relativo a “quando nel 2018, in carica come Presidente ucraino, attraverso una sua ordinanza (…) ha spinto il capo dell’Intelligence esterna dell’Ucraina all’abuso d’ufficio, cioè ha consapevolmente agito eccedendo i limiti dei propri diritti e poteri durante un periodo speciale.”    

Secondo l’avvocato di Poroshenko, Illya Novikov, “il procedimento suggerisce che Poroshenko, mirando ad appropriarsi del salario di Semochko (il primo vice capo dell’Intelligence esterna – ndt.), l’abbia nominato violando la procedura prevista. È assurdo. L’ex Procuratore generale Ruslan Ryaboshapka si esprimeva a questo proposito, riferendosi al procedimento come ‘una giustizia trash’: lo è, in effetti,” riassume l’avvocato.  

Perché i casi contro Poroshenko sono tanti? La legge ucraina prevede che i procedimenti penali possano essere avviati soltanto a seguito delle domande presentate dalle persone fisiche alle autorità preposte. Un procedimento penale ha inizio quando gli investigatori o i procuratori introducono i dati nel Registro delle indagini preliminari. Tale passo deve avvenire nelle 24 ore seguenti alla ricezione della domanda recante l’evidenza di un’eventuale violazione della legge.   

Chi sono gli avversari di Poroshenko? Secondo quanto riportato dai media, la maggior parte dei procedimenti contro Poroshenko sono stati avviati in base alle domande di Andriy Portnov, ex vice capo dell’Amministrazione del Presidente nei tempi di Viktor Yanukovych. Durante la presidenza di Poroshenko Portnov si nascondeva all’estero, dopo la vittoria di Zelenskyi alle presidenziali è tornato in Ucraina.

Inoltre, secondo l’opinione pubblica i procedimenti contro Poroshenko coincidono anche con le intenzioni di Volodymyr Zelenskyi, che ha pubblicamente espresso parecchie volte la speranza che il suo predecessore finisse in prigione per l’eventuale abuso d’ufficio. Uno degli episodi citati a questo riguardo, che sono venuti a galla recentemente, è il cosiddetto caso dei “nastri di Derkach”. Il parlamentare Andriy Derkach (non appartenente a nessuna fazione) ha pubblicato la presunta registrazione di conversazioni fra l’allora Presidente ucraino Petro Poroshenko e l’allora Vicepresidente statunitense, Joe Biden.  

Nell’intervista che Zelenskyi ha recentemente rilasciato al media ucraino “Ukrainska Pravda” (La verità ucraina), il Presidente afferma: “Da quando è iniziato il mio mandato da Presidente, Poroshenko voleva incontrarmi. Non ne vedevo alcun senso. Tutto quello che Petro Poroshenko aveva detto in precedenza su di me, non è vero. Insultava me e la mia famiglia, con le sue fabbriche di troll… Mi insultavano, dicevano che sono tossicodipendente e così via. (…) Non mi fido di lui, non è il mio Presidente.”

Rispondendo alla domanda riguardo un’eventuale motivazione politica sottostante all’incriminazione di Poroshenko, Zelenskyi ha detto: “Ma sono il suo tribunale? Uno deve andare in galera, se vi sono i motivi. Lo stabiliscono le forze dell’ordine e poi la condanna viene emessa dal tribunale.”  

Cosa non va bene con il Procuratore generale? Il 9 giugno il Procuratore generale Iryna Venediktova si è dichiarata pronta a dare inizio ai procedimenti penali contro Poroshenko “se ci saranno motivi e prove sufficienti”. In un commento che ha rilasciato all’agenzia “Notizie ucraine” (Ukrainski novyny), ha affermato che i procedimenti in questione sono 21. “Diciassette casi li aveva avviato Ruslan Ryaboshapka (il precedente Procuratore generale), io ne ho aperti quattro,” dice Venediktova.

Nonostante avesse avviato oltre una decina dei procedimenti contro Poroshenko, il precedente Procuratore generale Ruslan Ryaboshapka si rifiutò di dare il via alla procedura d’incriminazione, sostenendo che i casi non fossero solidi e non si sarebbero retti in tribunale. Molti esperti politici hanno collegato il rifiuto di Ryaboshapka con la decisione di Zelenskyi di sostituire il Procuratore generale.

Foto: Mykhailo Palynchak per ua-news.liga.net. Petro Poroshenko davanti all’Agenzia statale per le indagini.