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Due parlamentari ucraini ed ex-comandanti militari di Vitaliy Markiv, l’ucraino arrestato in Italia e accusato dell’omicidio di Andrea Rocchelli, hanno incontrato il suo avvocato Raffaele Della Valle in Italia. L’avvocato è entrato in possesso della loro testimonianza e dei documenti che confermano le loro parole. Secondo i deputati, ci sono sviluppi positivi nel caso, particolarmente per quanto riguarda la cooperazione istituzionale fra l’Ucraina e l’Italia.
Vitaliy Markiv, un sergente maggiore del battaglione del Generale Kulchytsky presso la Guardia Nazionale Ucraina, è attualmente in custodia cautelare in Italia dal 30 giugno 2017. E’ ritenuto responsabile dell’omicidio del fotogiornalista italiano Andrea Rocchelli. Rocchelli e l’attivista per i diritti umani russo Andrey Mironov, che aiutava il giornalista nel suo reportage in Ucraina, sono morti durante un attacco nei pressi di Sloviansk, nella regione di Donetsk, nel maggio 2014.
La cooperazione attiva fra le autorità ucraine e italiane aumenta le possibilità per una risoluzione positiva del caso per Vitaliy Markiv, ad affermare ciò, dopo la loro visita in Pavia, sono gli ex-commilitoni di Markiv presso il battaglione del Generale Kulchytsky, che attualmente ricoprono il ruolo di parlamentari. Si tratta di Andriy Antonyshchak della fazione Petro Poroshenko Bloc (Il Blocco di Petro Poroshenko) e Bogdan Matkivsky, un deputato indipendente. Nel corso della loro visita in Italia, i due parlamentari hanno incontrato il Console generale ucraino a Milano, l’avvocato di Markiv Raffaele Della Valle e i rappresentanti della comunità ucraina in Italia. Tuttavia, non sono riusciti ad incontrare lo stesso Markiv in carcere.
I testimoni della difesa
“Ieri abbiamo rilasciato la nostra testimonianza all’avvocato. Io, in qualità di commandante del battaglione del Generale Kulchytsky, ho descritto il corso dell’operazione speciale svolta nei pressi di Sloviansk, mentre Bogdan Matkivsky, essendo stato commandante di plotone, ha raccontato quali ordini ha ricevuto in quel periodo. Le nostre testimonianze coincidono con quella di Markiv. L’avvocato Della Valle ha fatto inoltre notare che i nuovi elementi da noi portati fossero di particolare valore e possono concretamente capovolgere il caso,” ha detto Andriy Antonyshchak in un briefing stampa presso l’Ukraine Crisis Media Center. Al momento, l’avvocato Della Valle sta preparando una domanda che presenterà al PM nella quale si richiede che Antonyshchak e Matkivsky siano chiamati come testimoni e possano essere da lui interrogati a Pavia.
Il lavoro insoddisfacente della Procura generale dell’Ucraina
Secondo il deputato Antonyshchak nel 2015 la parte italiana si era rivolta alla Procura generale dell’Ucraina almeno cinque o sei volte. Ma le risposte ottenute non potevano essere ritenute soddisfacenti. “Le domande degli investigatori italiani riguardavano, in particolare, lo status del sergente Markiv, le testimonianze del caso e l’istituzione di un’assistenza istituzionale legale. Purtroppo, non avendo ricevuto risposte adeguate, la parte italiana ha avviato un procedimento penale separato da quello ucraino,” ha detto il parlamentare. “Abbiamo detto alla parte italiana che oggi, in Ucraina, è in carica un nuovo prosecutore generale con un pool rinnovato. E questo può portare gli italiani a fidarsi di più dell’Ucraina,” ha detto Antonyshchak. Secondo il deputato inoltre, l’attuale viceprosecutore generale Yevhen Yenin è stato fra i primi a interessarsi al caso, subito un’ora dopo l’arresto di Markiv. Ed è stato proprio lui ad inviare una protesta ufficiale alla parte italiana. La visita dei deputati è stata preceduta dal lavoro meticoloso per raccogliere le prove, il lavoro in cui la Procura generale ucraina ha avuto un ruolo chiave.
L’estensione dell’indagine e la visita in Ucraina
I parlamentari ucraini affermano che sono riusciti a stabilire un dialogo con il procuratore Andrea Zanoncelli che si occupa del caso Markiv. Secondo loro, il procuratore ha concordato la possibilità di considerare nuove prove. E’ anche in corso l’organizzazione del sopraluogo della parte italiana in Ucraina per interrogare le ulteriori nove persone che si sono dette pronte a testimoniare. Inoltre, la parte italiana potrà visitare direttamente il luogo degli eventi, nei pressi del colle Karachun. Il procuratore e l’avvocato hanno anche ricevuto i documenti che confermano che Markiv prestava servizio regolare presso la Guardia Nazionale Ucraina e non faceva parte di un’unità irregolare. I deputati hanno anche fornito un altro documento chiave, che conferma che il primo battaglione di riserva della Guradia Nazionale, in cui era arruolato Markiv, non è stato dotato di mortai all’epoca dei fatti.
Attualmente è in corso la preparazione e la traduzione dei documenti che aiuteranno a chiarire le circostanze del caso. Secondo Antonyshchak, i parlamentari ucraini, così come la Procura generale ucraina, il Ministero dell’interni e la Guardia Nazionale Ucraina stanno preparando delle lettere ufficiali in cui segnalano la disponibilità a dare assistenza legale nel caso.
Una volta ricevute le lettere di disponibilità, la parte italiana deve adottare una decisione formale e rivolgersi al Ministero della giustizia ucraino chiedendolo ufficialmente l’assistenza legale internazionale. Dopo tale consenso del ministero, sarà possibile preparare la visita della parte italiana.
Le condizioni in carcere
La prossima udienza in tribunale avrà luogo non prima di settembre, ha detto Antonyshchak. I deputati hanno anche aggiunto che il Console ucraino, così come i famigliari di Markiv, hanno accesso diretto al militare.
Vitaliy stesso non si lamenta della situazione, mantiene un atteggiamento positivo e frequenta la palestra. Questa settimana Markiv ha anche incontrato la famiglia per la prima volta dopo l’arresto. Il secondo incontro avrà luogo o il 22 luglio, o il 24.