Situazione nella zona dei combattimenti
L’uso delle armi vietate dagli accordi di Minsk. Il 5 novembre le truppe russo-militanti hanno svolto gli attacchi alle forze armate ucraine stanzionate nei pressi di Vodyane, una cittadina vicino a Mariupol. Nel corso dell’attacco hanno usato armi montante sui veicoli da combattimento della fanteria BMP-2, i lanciagranate SPG e le mitragliatrici di grosso calibro, così come le armi vietate dagli accordi di Minsk, fra cui i mortai del calibro 82mm e 120mm. Nello stesso giorno le forze ostili hanno attaccato Avdiivka e Opytne nella regione di Donetsk con i lanciarazzi multipli Grad.
I militanti detengono 152 ostaggi nei territori non-controllati. Lo ha affermato Iryna Gerashchenko, prima vice capo della Verkhovna Rada (del Parlamento ucraino) e rappresentante ucraina nel sottogruppo umanitario presso il Gruppo trilaterale di contatto per la definizione della situazione nel Donbas.
Conteggio delle vittime dall’inizio della guerra nel Donbas. Secondo quanto riportato da Gerashchenko, nei tre anni della guerra in Donbas sono morti 2328 militari ucraini fra cui 3 donne ed 8300 militari, fra cui 24 donne, sono stati feriti. Secondo l’ultimo rapporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, il totale delle vittime tra l’aprile 2014 e l’agosto 2017 è composto da 10,225 morti e 24,541 feriti.
La catastrofe ecologica nel Donbas. Il 5 novembre il clorodotto della stazione di filtraggio di Donetsk è stato danneggiato in seguito agli attacchi militanti. La stazione si trova fra Avdiivka e Yasynuvata. La stazione porta l’acqua in città su entrambi i lati della linea di contatto: Donetsk, Yasynuvata, Vasylievka, Spartak, Avdiivka, Krasnohorivka e Verkhnyotoretske. La stazione è finita sotto il fuoco numerose volte nel corso della guerra.
Foto: Oleh Chubuk per il Ministero della difesa dell’Ucraina su Flickr.
La foto è a scopo illustrativo.