Menu

Giorno 110: a Mariupol rischio diffusione colera, ponti distrutti a Severodonetsk, Kharkiv città fortezza

Mariupol a rischio di un’epidemia di colera. Il Consiglio comunale in esilio di Mariupol da settimane allerta sul rischio di una veloce diffusione di malattie infettive, particolarmente del colera nella città occupata dalle truppe russe.

“Decine di migliaia di morti di colera – sfortunatamente, è questo uno scenario potenzialmente reale che affronta Mariupol occupata.” Lo ha reso noto il Consiglio comunale della città su Telegram il 6 giugno.  

“La situazione epidemiologica peggiora di giorno in giorno condizionata dalle sepolture di massa sparse in tutta la città e dall’aumento della temperatura,” ha detto il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko. “Aumentano i casi di malattie infettive. Dissenteria, colera e altre pericolose malattie infettive potrebbero causare 10 mila morti a Mariupol entro la fine dell’anno,” prosegue Boichenko.

Le truppe russe di occupazione hanno già iniziato a chiudere la città, probabilmente a seguito dei primi dati sulla diffusione della malattia. Lo ha affermato il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko. “La città si sta chiudendo. Inoltre, arrivano le informazioni che la Russia ha allestito i reparti infettivi a Rostov-sul-Don preparandosi ad accogliere i propri militari che potrebbero essere vittime dell’epidemia. Di colera si parla all’interno della città, ne parlano le autorità di occupazione e i loro comandanti,” ha detto Andryushchenko. Il Consiglio comunale di Mariupol riferisce delle fonti nella città occupata.

Una serie di precondizioni potrebbe far esplodere l’epidemia di colera a Mariupol, sostengono le autorità comunali. Non funziona né la fornitura idrica centralizzata, né il sistema fognario. La spazzatura non viene né raccolta, né smaltita, la città affoga nei rifiuti urbani e umani. Ci sono sepolture in quasi tutti i cortili, e il caldo d’estate velocizza il deperimento di centinaia di corpi sotto le macerie. Il mare e le acque in città vengono costantemente contaminate dai rifiuti urbani e umani, e dalla decomposizione dei corpi.      

Gli abitanti di Mariupol ricevono l’acqua potabile una volta ogni due giorni, afferma Petro Andryushchenko. Non hanno accesso ai servizi sanitari – non ci sono medicinali, le strutture sanitarie sono distrutte, l’equipaggiamento sanitario portato via, i migliori medici se ne sono andati.

Per salvare gli abitanti della città servono i corridoi umanitari e un’evacuazione totale coordinata da una missione umanitaria internazionale: ad affermarlo sono state le autorità comunali ucraine di Mariupol. “Le missioni internazionali della Croce Rossa e dell’Onu devono unire gli sforzi per creare solidi corridoi umanitari per l’evacuazione di massa dalla città finché non sarà troppo tardi,” ha detto il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko.

Secondo Petro Andryushchenko, la Russia ha scelto un metodo cinico per combattere l’epidemia – le forze russe hanno bloccato la gente in città. “Gli occupanti hanno deciso di lasciare stare tutto com’è, chi sopravviverà, sopravviverà,” ha detto il consigliere del sindaco di Mariupol.

Almeno 100-120 mila abitanti rimangono nella città. Da quando è partita l’invasione russa su larga scala, la popolazione della città si è ridotta di quattro-cinque volte: 200 mila abitanti se ne sono andati nel territorio controllato dal governo ucraino, 50-70 mila si trovano nei villaggi vicino al Mare d’Azov e nei territori ucraini occupati all’est e al sud, 47 mila sono stati forzatamente portati in Russia o in Belarus, e oltre 22 mila sono rimasti uccisi dalle truppe russe.

Anche l’intelligence militare britannica conferma il rischio della diffusione di colera a Mariupol. “Mariupol è a rischio di una grave diffusione di colera. Casi isolati di colera si registrano da maggio. L’Ucraina ha subito un’epidemia di colera nel 1995 e da allora ha avuto alcuni focolai minori, specialmente intorno alla costa del Mare d’Azov, incluso a Mariupol. I servizi sanitari a Mariupol si avvicinano al collasso, mentre una maggiore diffusione di colera aggraverebbe ulteriormente la situazione,” afferma l’intelligence del Ministero della difesa della Gran Bretagna in un bollettino quotidiano del 10 giugno.

A Severodonetsk distrutti tutti i ponti. Le truppe russe controllano il centro di Severodonetsk, mentre subiscono pesanti perdite. Proseguono i combattimenti nella città, ha detto il portavoce del Ministero della difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk in un briefing stampa il 13 giugno.

Le forze russe hanno distrutto tutti i ponti che portano alla città. Comunque le truppe ucraine non sono bloccate, ha rassicurato il capo dell’amministrazione regionale militare di Luhansk Serhiy Gaidai.

Vita e resistenza a Kharkiv. Come vive la seconda più grande città ucraina ancora bombardata dalla Russia. Guardate un video servizio “Ucraina in fiamme” (Ukraine in Flames) intitolato “Kharkiv in diretta dalla prima linea della guerra russa” e ascoltate una puntata del podcast “Explaining Ukraine” (Spiegando l’Ucraina) dal titolo “Kharkiv, una città fortezza” in lingua inglese.

Foto: Kharkiv Times. Il monumento a Taras Shevchenko messo in protezione a Kharkiv.