Giorno 409: un milione di munizioni dall’UE, Bakhmut e Maryinka al centro di battaglie più feroci, fuga di notizie irrilevante per l’esito di guerra

L’UE fornirà un milione di munizioni all’Ucraina. Il 20 marzo, gli Stati membri dell’Unione Europea si sono accordati per fornire un milione di munizioni di artiglieria all’Ucraina nell’arco dei prossimi 12 mesi. Per contrastare la carenza di proiettili dell’Ucraina, l’UE ha disegnato un piano a tre fasi. La prima è quella di stanziare, attraverso lo Strumento europeo per la pace (European Peace Facility), un miliardo di euro di rimborso ai Paesi che sono in grado di donare immediatamente le munizioni, attingendo dalle proprie scorte. Il Consiglio dell’Unione Europea ha formalizzato questo primo passo, adottando il 13 aprile una misura di assistenza all’Ucraina del valore di un miliardo di euro.

Nella seconda fase, l’Unione Europea mobiliterà un altro miliardo di euro per acquistare congiuntamente più munizioni per l’Ucraina e rimpiazzare i proiettili donati dal blocco. La terza parte del piano mira a garantire l’aumento, nel lungo periodo, della produzione di munizioni in Europa.

Bakhmut e Maryinka al centro dei combattimenti più feroci. Le forze russe concentrano i principali sforzi sulla conduzione di azioni offensive sugli assi di Bakhmut, Avdiyivka e Maryinka, dove le truppe ucraine hanno respinto 58 attacchi il giorno precedente. A renderlo noto è stato lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine in un rapporto del 23 aprile. Le battaglie più feroci proseguono per il controllo di Bakhmut e Maryinka, si legge nell’aggiornamento. Entrambe le città si trovano nella regione di Donetsk.

L’Ucraina risponde alla proposta del presidente brasiliano Lula di rinunciare alla Crimea in cambio di pace. “L’Ucraina non mercanteggia con i propri territori,” ha dichiarato il Ministero degli Affari Esteri ucraino, rispondendo al suggerimento del presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva di cedere la Crimea alla Russia per porre fine alla guerra.

“Non c’è alcuna ragione legale, politica o morale che giustificherebbe il dover cedere anche solo un centimetro di terra ucraina”, ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri ucraino Oleh Nikolenko in un post su Facebook il 7 aprile.

La posizione dell’Ucraina rimane invariata: “qualsiasi sforzo di mediazione per riportare la pace in Ucraina dovrebbe basarsi sul rispetto della sovranità e sul pieno ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina in conformità con la Carta delle Nazioni Unite”, ha aggiunto.

I documenti del Pentagono trapelati non sono rilevanti per l’esito della guerra, afferma il Ministro della Difesa ucraino. Il Ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha detto che i presunti documenti riservati del Pentagono recentemente trapelati in rete, contengono un misto di informazioni vere e false sull’esercito ucraino. Il Ministro ha, comunque, smentito che la fuga di carte segrete potesse avere un impatto negativo sul terreno di guerra ucraino.

“Ci sono tante informazioni che non corrispondono alla realtà,” ha detto Reznikov in conferenza stampa congiunta con l’omologa spagnola Margarita Robles il 12 aprile. “Alcune informazioni che corrispondono alla realtà non sono più attuali. Sono un misto di verità e bugie,” ha aggiunto.

Secondo Reznikov, la fuga di notizie rappresenta un tentativo deliberato di ridurre il livello di fiducia tra gli alleati dell’Ucraina. “È  ovvio che il beneficiario è la Russia, insieme ai suoi alleati e simpatizzanti,” ha detto il ministro della Difesa ucraino.

Foto: @93OMBr su Facebook. I militari della 93˄ brigata meccanizzata separata “Kholodnyi Yar” incontrano la Pasqua al fronte.