La regione di Sumy è sotto intensi attacchi russi, prosegue l’evacuazione dei civili dalle zone transfrontaliere. La regione nord-orientale di Sumy al confine con la Russia rimane sotto continui attacchi russi. Nelle ultime settimane, il numero e l’intensità dei bombardamenti sono aumentati in maniera esponenziale. Al via l’evacuazione dei civili dalle comunità transfrontaliere della regione.
La comunità di Velyka Pysarivka, che dista pochi chilometri dalla regione russa di Belgorod, è una tra le più colpite. Al 18 marzo, tutte le famiglie con bambini sono state evacuate dalla cittadina, racconta l’inviata della Radio Liberty Alyona Yatsyna da Velyka Pysarivka.
“Su alcuni villaggi situati nella zona di confine di cinque chilometri non ci sono informazioni riguardanti quante persone rimangono lì, in quanto non c’è connessione con loro. Il trasporto pubblico non funziona. Nell’ultima settimana, [le forze russe] hanno sganciato centinaia di bombe aeree guidate sui villaggi della comunità. Hanno distrutto tutti i ponti fluviali nella zona, così non è più possibile raggiungere questi villaggi. È probabile che alcuni abitanti rimangano lì e, probabilmente, vi sono anche bambini,” ha detto Yatsyna.
La Russia avvia una nuova campagna di attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine. Il 22 marzo, la Russia ha lanciato il più vasto attacco al sistema energetico ucraino dall’inizio dell’invasione, utilizzando 63 droni e 88 missili di vari tipi. Sono state colpite diverse strutture energetiche in varie parti del Paese. Nel particolare è stata fortemente danneggiata la centrale idroelettrica di Dnipro a Zaporizhzhia. Al 25 marzo, l’impianto non funzionava ed erano ancora in corso i lavori per sgombrare le macerie. Lo ha riferito all’emittente pubblica ucraina Suspilne Ihor Syrota, il direttore generale dell’Ukrhydroenergo, la compagnia statale ucraina attiva nella produzione di energia idroelettrica. La ricostruzione completa della centrale richiederà una considerevole quantità di finanziamenti e molto tempo, ha aggiunto.
A seguito dell’attacco, la città di Kharkiv è rimasta quasi completamente senza elettricità. Nelle regioni di Sumy, Poltava, Kropyvnytskyi, Dnipro, Zaporizhzhia, Odesa e Donetsk sono state imposte le interruzioni programmate di energia elettrica a rotazione tra le utenze.
La Russia lancia 31 missili su Kyiv, ferendo 17 persone. Nelle prime ore del mattino del 21 marzo, la Russia ha lanciato 31 missili su Kyiv, utilizzando anche 11 bombardieri strategici Tu-95MS. Si tratta del primo attacco alla capitale ucraina in 44 giorni. Le difese aeree hanno abbattuto tutti i razzi in arrivo, anche se la caduta dei detriti ha causato danni in varie zone della città. Tredici persone sono rimaste ferite, tra cui una bambina di 11 anni. Nella regione circostante di Kyiv, sono state ferite quattro persone. Seguite il link per la notizia dettagliata in lingua inglese.
I diplomatici ucraini delineano possibili scenari di disintegrazione della Federazione Russa a seguito della sua disfatta militare in Ucraina. Un video servizio “Ukraine in Flames” (Ucraina in fiamme) è disponibile in lingua inglese a questo link.
Chi sono gli oligarchi ucraini e come influenzano la vita politica? Qual è l’impatto della guerra russa sulla de-oligarchizzazione in Ucraina? Una conversazione con Sébastien Gobert, giornalista francese che vive in Ucraina dal 2011, autore di quattro libri sull’Ucraina tra cui il suo ultimo lavoro “L’Ucraina, la Repubblica e gli oligarchi” (2024). Un episodio del podcast “L’Ukraine, face à la guerre” (L’Ucraina: di fronte alla guerra) è disponibile in lingua francese a questo link.
Foto: Kordon.Media. Un’evacuazione dei residenti di Velyka Pysarivka, una cittadina transfrontaliera nella regione di Sumy.