Giorno 801: l’adesione alla Nato solo a guerra finita, i primi sì all’uso delle armi contro gli obiettivi dentro la Russia, i negoziati di pace senza la Russia

L’Ucraina può diventare membro della Nato solo dopo la vittoria, afferma Zelenskyi. Il Presidente ucraino lo ha detto nel corso di un incontro congiunto con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e con gli ufficiali che stanno frequentando i corsi di formazione militare rispondenti agli standard Nato, presso l’Università nazionale della difesa a Kyiv il 30 aprile.

“Nella mia opinione personale, saremo nella Nato solo dopo aver ottenuto la vittoria [sulla Russia]. Non credo che saremo accettati nella Nato durante la guerra. Alcuni membri della Nato lo vedono come un rischio, c’è anche chi è semplicemente scettico,” ha detto Zelenskyi, rispondendo a una domanda degli ufficiali ucraini sulle prospettive dell’adesione dell’Ucraina all’Alleanza atlantica. Per approfondire, è disponibile il link per la notizia dettagliata in lingua inglese. 

Alcuni alleati hanno eliminato le restrizioni sull’uso delle armi da parte dell’Ucraina per colpire obiettivi militari all’interno della Russia, secondo la Ministra degli Esteri della Lettonia. In un’intervista alla testata ucraina “Europeiska Pravda”, pubblicata il 1° maggio, la Ministra degli Esteri della Lettonia, Baiba Braže, rispondendo a una domanda se la posizione degli alleati che prevede le limitazioni all’uso delle armi consegnate all’Ucraina contro gli obiettivi militari in Russia potesse cambiare, ha detto che tale posizione stava già cambiando.

“Ci sono Paesi che hanno fornito gli armamenti all’Ucraina senza aver posto le restrizioni sul loro uso,” ha detto Braže. I Paesi che hanno dato il via libera per l’uso delle armi contro gli obiettivi in territorio russo, non l’hanno annunciato pubblicamente, ha aggiunto.

Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha detto a Reuters, in un’intervista durante una visita a Kyiv il 2 maggio, che l’Ucraina ha il diritto di usare le armi fornite da Londra per colpire obiettivi all’interno della Russia e che spetta a Kyiv decidere se farlo.

Quando la Russia potrebbe partecipare ai negoziati di pace: lo spiega il Ministro degli Esteri ucraino. Ci sono solo due modi per far sì che la Russia partecipi ai negoziati di pace in buona fede. Lo ha detto il Ministro degli Affari Esteri ucraino Dmytro Kuleba in una video intervista alla rivista statunitense “Foreign Policy”, pubblicata il 1° maggio. “Il primo è il successo sul campo di battaglia e il secondo è la creazione di una coalizione di Paesi che condividono gli stessi principi e approcci. Per questo motivo il vertice sui negoziati di pace non intende coinvolgere la Russia nei lavori. L’obiettivo di questa conferenza è quello di riunire i Paesi che condividono i principi e gli approcci su cui baseranno le nostre azioni future,” ha detto Kuleba.

“Tra il 2014 e il 2022 abbiamo avuto quasi 200 round di colloqui con la Russia nelle varie forme, inclusi i negoziati con mediatori e quelli bilaterali. Ma niente ha funzionato; anzi, è finita con un’invasione su larga scala [nel 2022]. Così sappiamo che non ha senso avere la Russia al tavolo se non ci si può fidare del fatto che agisca in buona fede,” ha detto il Ministro degli Esteri ucraino.

Perché la guerra della Russia contro l’Ucraina è anche “la nostra guerra”? Una conversazione con Nicolas Tenzer, alto funzionario francese, accademico, capo di un centro di analisi, autore del blog “Tenzer Strategics”. Un episodio del podcast “L’Ukraine, face à la guerre” (L’Ucraina: di fronte alla guerra) è disponibile in lingua francese a questo link.

Foto: il Museo Ivan Honchar. Il museo fa rinascere le tradizioni ucraine antiche del festeggiamento della Pasqua, ha consultato gli archivi storici per ricreare i riti della festa attraverso arte, danza, canto e strumenti musicali.