Giorno 980: i paralleli storici con gli appelli al pacifismo nell’Europa del XX secolo al centro del discorso di accettazione del Premio per la pace degli editori tedeschi di Anne Applebaum

I predicatori del pacifismo in Europa aiutano la sconfitta dell’Ucraina voluta dalla Russia: il discorso di Anne Applebaum

Anne Applebaum, storica, giornalista e scrittrice americana, ha esortato a continuare a sostenere l’Ucraina in occasione del conferimento del Premio internazionale per la pace degli editori tedeschi al termine della Fiera del Libro di Francoforte, sostenendo che, di fronte a un’aggressione, essere pacifisti non significa altro che essere arrendevoli.

La magia della frase “mai più” ha reso ciechi alla realtà coloro che predicano il pacifismo, ha detto Applebaum nel suo discorso nella Chiesa di San Paolo a Francoforte, dove è stata insignita del premio il 20 ottobre. Riportiamo alcuni estratti del suo discorso che abbiamo tradotto in italiano.

“Lentamente anche un altro gruppo sta prendendo piede, specialmente qui, in Germania. Queste sono le persone che non lo sostengono o condannano, ma fanno finta di stare sopra l’argomento — mentre  credendo o pretendendo di credere che questo è un argomento morale — e dichiarano: ‘voglio la pace’. Alcuni invocano la pace facendo solennemente riferimento alle ‘lezioni della storia tedesca’”.

“Mentre la vera lezione della storia tedesca non è che i tedeschi non devono mai combattere, ma che i tedeschi hanno una responsabilità speciale nel difendere la libertà e nel correre dei rischi nel farlo”.

“Oggi che sono qui a ritirare un premio per la pace, mi sembra il momento giusto per sottolineare che ‘voglio la pace’ non è sempre un argomento moralmente valido. È anche il momento giusto per dire che la lezione che insegna la storia tedesca non è che i tedeschi debbano essere pacifisti. Al contrario, sappiamo da quasi un secolo che la pretesa del pacifismo nei confronti di una dittatura aggressiva che avanza potrebbe semplicemente rappresentare arrendevolezza e accettazione di fronte a quella dittatura”.

“Difficilmente sono la prima persona a farlo notare. (…) Nel 1942, dopo l’inizio della Seconda guerra mondiale, George Orwell condannò i suoi compatrioti che rivolsero un appello alla Gran Bretagna affinché smettesse di combattere. ‘Il pacifismo, — scrisse — è oggettivamente pro-fascista. Questo è elementare buonsenso. Se intralci lo sforzo bellico di una parte, automaticamente aiuti quello dell’altra’”.

“Penso che possiamo usare di nuovo alcune di queste parole. Molti di coloro in Germania e in Europa che ora chiedono il pacifismo di fronte all’aggressione russa sono ‘oggettivamente filorussi’, per usare la frase di Orwell. I loro argomenti, se seguiti alla loro logica conclusione, significano che dobbiamo acconsentire alla conquista militare dell’Ucraina, alla distruzione culturale dell’Ucraina, alla costruzione di campi di concentramento in Ucraina e al rapimento di bambini in Ucraina”.

“Permettetemi di dirlo più chiaramente: coloro che propugnano il pacifismo e coloro che cederebbero non solo il territorio, ma anche il popolo, i principi e gli ideali alla Russia, non hanno imparato assolutamente niente della storia del Ventesimo secolo”.

“La magia della frase ‘mai più’ ci ha reso ciechi alla realtà anche prima”.

“Cari amici e colleghi, sto citando tutte queste parole e tutti questi discorsi del passato per convincervi che le sfide che stiamo affrontando oggi non sono così nuove come appaiono. Siamo già stati qui prima, ed è per questo che le parole dei nostri predecessori ci parlano”.

“Per prevenire che i russi diffondano ulteriormente il loro sistema politico autocratico, dobbiamo aiutare gli ucraini a raggiungere la vittoria e non solo per il bene dell’Ucraina”.

La trascrizione del discorso pubblicata dall’organizzazione del premio è disponibile in lingua inglese a questo link.

Foto: x.com/GermanEmbassy. Anne Applebaum tiene il discorso di accettazione del Premio per la Pace degli editori tedeschi nella Chiesa di San Paolo a Francoforte.