Nelle ultime settimane, le foto della zona attorno alla centrale nucleare di Chornobyl che brucia hanno girato il mondo. Gli incendi massicci, durati per giorni, hanno distrutto ettari di foresta e messo a rischio l’infrastruttura nella zona della centrale nucleare. Guardiamo quali sono le cause e come sono riusciti ad estinguere il fuoco.
Cosa succede nella Zona di alienazione di Chornobyl? Il territorio che venne contaminato dai radionuclidi dopo il disastro nella centrale nucleare di Chornobyl, detto la Zona di alienazione, è stato in fiamme per più di 10 giorni. Gli incendi sono scoppiati il 4 aprile, il 14 aprile sono stati estinti. Il 15 aprile il Servizio statale di emergenza ha comunicato che non ci fossero rimasti i fuochi aperti nella Zona di alienazione. Sono rimasti dei focolai fumanti che vengono estinti dagli elicotteri, mentre dove le autopompe possono avvicinarsi ai focolai operano i pompieri, racconta il Vice ministro dell’Interno Anton Gherascenko. Gli sforzi dei vigili del fuoco sono stati considerevolmente aiutati dalla pioggia iniziata il 13 aprile. Sono bruciati migliaia ettari della foresta, alcuni villaggi abbandonati sono stati presi dal fuoco. I focolai si trovavano dentro sei aree forestali: Korohodske, Kotovske, Lubianske, Dytiatkivske, Paryscivske e Denysovetske. Il Servizio statale di emergenza non ha specificato quale fosse la delimitazione della zona a fuoco, ma continuava ad enfatizzare che la situazione fosse complicata.
Prima che arivasse la pioggia, i vigili del fuoco e gli addetti alle emergenze hanno estinto il fuoco nel territorio dell’area forestale Kotovske, localizzato i focolai che si trovavano fra il serbatoio d’acqua di raffreddamento della centrale nucleare di Chornobyl e il fiume Prypiat. Inoltre, sono riusciti a fermare l’incendio che ha raggiunto la rete aperta per la distribuzione dell’energia elettrica della centrale, non danneggiata dal fuoco. Per combattere gli incendi nella Zona di alienazione sono state mobilitate oltre 400 persone e quasi centinaia dei veicoli tecnici. Tre aerei e tre elicotteri hanno gettato oltre 460 litri d’acqua sulle fiamme.
Il Servizio statale di emergenza comunica che il livello di radiazioni a Kyiv e nella regione non superino le norme. Aggiunge che l’incendio nella Zona di alienazione non rappresenti una minaccia né per la centrale nucleare, né per il deposito del carburante usato, né per altri punti critici.
Quali sono le cause degli incendi? Secondo Kateryna Pavlova che nel momento in cui ha rilasciato la conferenza stampa, il 10 aprile, era capo ad interim dell’Agenzia statale per la gestione della Zona di alienazione, ci sono tre cause maggiori degli incendi massicci. In primo luogo, il fuoco si è propagato dal territorio che avvicina il parco naturale Drevlianskyi nella regione di Zhytomyr. In secondo luogo, nella Zona di alienazione ci sono le linee elettriche aeree che avrebbero potuto subire un cortocircuito, causando una scintilla che, a sua volta, avrebbe potuto infiammare l’erba secca. In terzo luogo, si pensa che si tratti di incendi dolosi, in quanto i focolai sono stati scoperti lontano l’uno dall’altro.
Cosa dicono i volontari? Gli attivisti civili hanno continuamente espresso preoccupazione nei confronti delle dimensioni degli incendi, dando evidenze che questi fossero più grandi di quanto comunicato ufficialmente. Yaroslav Yemelianenko, capo dell’Associazione degli operatori turistici di Chornobyl e membro del consiglio che rappresenta la società civile all’Agenzia statale per la gestione della Zona di alienazione, è fra coloro che hanno fornito informazioni sugli incendi dolosi ripetuti ed enfatizzato i rischi che questi ultimi portano sia per le infrastrutture della Zona di alienazione, che per la natura locale.
Il gruppo dei volontari per la tutela dei diritti degli animali “UAnimals” ha raccolto oltre 350.000 hrynvia (circa 11.860 euro) tramite donazioni, in un giorno solo. I fondi saranno utilizzati per attrezzare i vigili del fuoco che operano nella Zona di alienazione di Chornobyl.
“Oggi abbiamo speso 183.351 hryvnia, abbiamo comperato 400 respiratori, 100 torci frontali, 50 polverizzatori elettrici ricaricabili e 80 sacchi a pelo. Li consegniamo al ‘Centro volontario’ del consiglio pubblico all’Agenzia statale per la gestione della Zona di alienazione (…),” scrivono gli attivisti.
La reazione ufficiale. Il 13 aprile il Parlamento ha considerevolmente aumentato le multe per gli incendi dolosi, quelle più rigorose arriveranno a 153.000 hryvnia (circa 5.185 euro).
Lo stesso giorno il Presidente Volodymyr Zelenskyi ha commentato così la situazione sulla pagina Facebook ufficiale: “Seguo attentamente la situazione nella Zona di Chornobyl. So che i vigili del fuoco stanno facendo tutto il possibile. Sono loro grato per il loro corraggio.” Il 14 aprile il governo ha nominato un nuovo capo dell’Agenzia statale per la gestione della Zona di alienazione – Serhiy Kalashnik. In precedenza il posto è stato ricoperto dal capo a.i. Kateryna Pavlova.