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Le forze russe stanno minando una fabbrica produttrice di biossido di titanio nel nord della Crimea

Le forze russe stanno piazzando esplosivi sul territorio dello stabilimento “Krymskyi tytan” nel nord della Crimea occupata, uno dei più grandi produttori di biossido di titanio nell’Europa orientale. Un’esplosione nell’impianto potrebbe causare un disastro industriale. Ad affermarlo è stato il Principale comparto di intelligence del Ministero della Difesa ucraino il 12 giugno.

“Nei scorsi giorni, le unità di ingegneria dell’esercito di occupazione russo hanno minato le officine della fabbrica che continuano ad operare, e hanno piazzato esplosivi anche in altre parti del territorio dello stabilimento e nell’area adiacente. Un attacco terroristico all’impianto “Krymskyi tytan” per il quale si preparano le forze russe, comporterà un disastro provocato, terribile nelle sue conseguenze,” è quanto ha avvertito l’intelligence ucraina.

Circa 200 tonnellate di ammoniaca vengono utilizzate negli impianti di refrigerazione dello stabilimento. Nel caso di un’esplosione nell’impianto, le zone più a rischio saranno la città di Armyansk e il distretto di Krasnoperekopsk nella Crimea occupata, e la parte meridionale della regione di Kherson.

Inoltre, a causa dell’assenza di acqua nel canale idrico denominato “Crimea Nord” dopo che i russi hanno fatto saltare in aria la centrale idroelettrica di Kakhovka, c’è stata un’interruzione dei processi produttivi nello stabilimento, portandoli a livelli critici, afferma il Comparto intelligence principale.