Difficile il conteggio delle vittime in zone occupate dopo il crollo della diga di Kakhovka

Il numero delle vittime causate dalle inondazioni nelle zone occupate della regione di Kherson, a seguito della distruzione della centrale idroelettrica di Kakhovka, potrebbe essere molto alto. È impossibile stabilire il bilancio esatto delle vittime vista la non accessibilità di questi territori. Inoltre i russi cercano di nascondere il numero reale dei morti. Ad affermarlo è stato il capo dell’ufficio stampa dell’amministrazione regionale militare di Kherson, Oleksandr Tolokonnikov, in una conversazione con Radio Free Europe/Radio Liberty, pubblicata il 21 giugno.  

“Mettono tutti i cadaveri recuperati in sacchi neri e li portano via verso una direzione sconosciuta. Si ipotizza che li portino verso Kalanchak [una cittadina più a sud]. Non c’è un modo di contare quanti siano i cadaveri in ospedali, dove vengono portati dai familiari. [Le autorità di occupazione russe] attribuiscono i decessi a qualsiasi causa tranne quella di annegamento; questo affinché non siano registrati come vittime di un atto terroristico da loro perpetrato. Com’è sempre avvenuto in passato, cercano di nascondere i loro crimini,” ha detto Tolokonnikov.

“Tutto ciò che siamo riusciti a ottenere è solo il numero dei morti registrati da parte degli ospedali. Per il momento ce ne sono 11 a Oleshky e lo stesso numero a Hola Prystan,” ha aggiunto.