Kyiv, il 31 marzo 2016. Lo scorso 2 aprile l’#IDP Hub, lo spazio degli sfollati, ha festeggiato il suo primo anniversario. Questo spazio è stato fondato dagli sfollati membri dell’organizzazione non-governativa “La Diaspora crimeana”. Nel corso di un anno di attività, il centro è diventato una piattaforma di incontri, di discussioni e di diversi eventi formativi. In un anno l’#IDP Hub ha accolto più di 50 mila visitatori, la maggior parte dei quali sono sfollati sistemati a Kyiv e nella regione di Kyiv. Circa il 20% di loro provengono dalla Crimea, la restante parte dal Donbas. “Il motto del nostro spazio dai primi giorni è ‘Sentiti come a casa tua’. Abbiamo cercato di creare uno spazio in cui possiamo ritrovare l’atmosfera di casa, tra amici, parenti, vicini, pronti a darci sostegno e ispirazione. Pare che ci siamo riusciti. […] Qui non incontrerete persone che si lamentano di quanto sia difficile per loro. Anzi, qui le persone traggono ispirazione l’uno dall’altro. Siamo fieri di loro, sono persone incredibili, perché nonostante tutto non si disperano,” ha notato Anatoliy Zasoba, Presidente della ONG “La Diaspora crimeana” durante un briefing su Skype presso l’Ukraine Crisis Media Center. Il briefing si è tenuto come parte del progetto “Il portavoce della vita pacifica” dell’Ukraine Crisis Media Center.
Anatoliy Zasoba ha sottolineato che la differenza principale tra l’#IDP Hub e tante altre organizzazioni volontarie è l’approccio diverso nel risolvere i problemi. “Il concetto del nostro spazio non è legato all’aiuto ma al sostegno: quello psicologico, giuridico, il sostegno con informazioni e iniziative con le quali le persone vengono da noi. Ci sosteniamo l’un l’altro perché ci adattiamo in un posto nuovo e ci integriamo in un ambiente nuovo,” ha spiegato Zasoba. Circa l’80% dei programmi che offre l’#IDP Hub sono programmi formativi: “Si tratta di eventi per l’addestramento professionale, workshop e lezioni in cui le persone possono ottenere conoscenze e capacità pratiche per imparare una professione nuova, cominciare oppure continuare attività imprenditoriali,” ha notato il Presidente de “La Diaspora crimeana”. Ha sottolineato come quello fosse appunto un approccio strategico di cui c’è bisogno in questo momento. Col passare del tempo sempre più sfollati non intendono tornare ai paesi e alle città natali, quanto invece cominciare una vita nuova in un posto nuovo. Per il momento quasi il 70% degli sfollati seguono questo ragionamento. Nonostante l’organizzazione concentri i propri sforzi sul concetto di sostegno, la stessa offre anche aiuto diretto, in particolare con la ricerca di alloggi.
Tra le intenzioni che l’#IDP Hub ha per il futuro vi è l’aumento dei programmi esistenti e l’ampliamento del territorio del centro. Negli attuali 250m² si trovano una stanza per bambini, un piccolo studio fotografico, uno studio di trucco, una stanza per il cucito, una sala computer e altri spazi necessari alle lezioni. Ci sono sempre attività in corso e lo spazio attuale non è sufficiente per coprire tutte le esigenze. Gli attivisti intendono inoltre creare altri centri simili in altre regioni dell’Ucraina. “Nel corso di quest’anno ci hanno fatto visita alcune delegazioni da diverse regioni dell’Ucraina, esportando nelle loro zone esperienze e idee” ha detto Zasoba. Secondo lui le piattaforme come l’#IDP Hub potrebbero essere organizzate non soltanto per l’integrazione degli sfollati. Il concetto di formazione che dura tutta la vita (lifelong learning) diventa sempre più attuale: questi centri potrebbero essere d’interesse per molti adulti. “Se lo stato offrisse sostegno a questi centri, ne emergerebbero diversi poli,” ha sottolineato Zasoba. Gli attivisti hanno intenzione di collaborare non solamente con gli altri volontari ma anche di comunicare più strettamente con gli impiegati statali perché “riconsiderino il loro concetto e comincino finalmente a dare alle persone la canna da pesca invece del pesce.”