Noi, i membri dell’Ukraine Crisis Media Center (UCMC), siamo indignati dalle azioni del consigliere del Ministro dell’Interno ucraino Anton Gerashchenko e dalla pubblicazione del sito web “Myrotvorets” che hanno reso pubblici i numeri di telefono e gli indirizzi mail di tutti i giornalisti ucraini e internazionali che hanno ricevuto l’accredito stampa presso i territori occupati della regione di Donetsk (la cosidetta “DPR”) nel periodo 2014-2016.
A seguito di un presunto attacco da parte di alcuni hacker alla banca dati della “DPR” Gerashchenko e il sito “Myrotvorets” hanno avuto accesso ai dati. Il portale giustifica la pubblicazione dei dati di contatto spiegando che, nella loro opinione, i giornalisti internazionali presenti nella lista in questione collaborerebbero coi militanti dell’organizzazione terroristica. Tra i nominativi risultano anche i dati di traduttori e del personale tecnico.
Sotto attacco si sono ritrovati giornalisti ucraini e internazionali di alcune testate europee, tra cui anche italiane, e americane. L’UCMC ha collaborato con molti di questi giornalisti internazionali: rischiando le proprie vite, molti di loro raccontavano gli eventi in modo oggettivo e narravano nelle testate internazionali gli avvenimenti presso i territori occupati.
I giornalisti ucraini hanno già rilasciato la loro dichiarazione nella quale condannano le azioni di Gerashchenko e del sito “Myrotvorets”. La lettera è stata firmata da alcuni giornalisti stranieri.
Dal 2014 il team dell’UCMC aiuta i giornalisti stranieri nelle loro attività professionali in Ucraina, nell’intero territorio ucraino, nonché nella zona dell’operazione antiterroristica (ATO). Aiutiamo, tra l’altro, a preparare e far domanda per la tessera dell’accredito per la zona ATO nel territorio controllato dal governo ucraino e il lasciapassare per attraversare la linea di contatto.
Siamo convinti che il migliore strumento per contrastare la propaganda russa sono i servizi oggettivi e non prevenuti sugli avvenimenti nell’est dell’Ucraina da parte dei giornalisti stranieri.
Siamo consapevoli del fatto che il lavoro dei giornalisti stranieri nei territori occupati (delle cosiddette “DPR” e “LPR”) attrae l’attenzione internazionale per il tema della guerra nell’est dell’Ucraina da parte dei media, attenzione che è di grande interesse per l’Ucraina. Sappiamo bene come queste informazioni vengono percepite con fiducia da parte del pubblico occidentale.
Siamo consapevoli inoltre del fatto che, a seguito dell’escalation del conflitto, l’accesso ai territori occupati per i giornalisti ucraini è stato in gran parte limitato (innanzitutto per motivi di sicurezza). In questa complessa situazione, i giornalisti internazionali, in qualità di parte fuori conflitto, hanno avuto spesso maggior probabilità di entrare nei territori occupati e raccontare cosa sta accadendo là. L’UCMC ha sempre cercato di dar loro il massimo sostegno.
Siamo dell’opinione che nei territori occupati vivono cittadini ucraini che hanno diritto di essere presenti nello spazio mediatico, un diritto a servizi adeguati che raccontino i loro problemi, prima di tutto quelli umanitari e sociali.
Siamo consapevoli del fatto che l’ignoranza o la mancata volontà di scoprire come vive la gente nei territori oltre la linea di contatto spezzano la società ucraina e deumanizza questi cittadini, li divide in quelli che sono i “nostri” e i “nemici”.
Siamo convinti che la presenza dei giornalisti internazionali, delle organizzazioni internazionali umanitarie non-governative, delle missioni di monitoraggio presso i territori occupati, è una garanzia per la sicurezza dei cittadini di fronte a persone armate.
Sappiamo che l’accredito per i giornalisti ucraini ed internazionali presso le cosidette “DPR” e “LPR” è una condizione necessaria per svolgere in modo sicuro le proprie attività professionali nei territori delle repubbliche autoproclamatisi, e questo non significa in alcun modo “collaborare” con i terroristi.
Siamo sicuri che l’accredito della “DPR” per i giornalisti delle testate internazionali non viola le leggi ucraine e non costituisce una minaccia per la sicurezza nazionale dell’Ucraina.
Siamo inoltre a conoscenza del fatto che l’accredito presso la “DPR” e “LPR” dei giornalisti stranieri non influisce sulla politica della redazione delle testate internazionali e non porta a un aumento di materiali “anti-ucraini”.
Al contrario, siamo dell’opinione che pubblicare gli indirizzi e-mail privati e i numeri di telefono dei giornalisti, da parte del sito “Myrotvorets”, corrisponde a un reato. Rendere questi dati pubblici sottopone i giornalisti a pericoli aggiuntivi. Perlopiù crea degli ostacoli alla realizzazione del diritto di svolgere le loro attività professionali.
Contraddice al principio della libertà di svolgere delle attività mediatiche nella zona dei combattimenti e nei territori occupati.
L’UCMC fa appello a Anton Gerashchenko e agli amministratori del sito “Myrotvorets” per togliere prontamente il libero accesso ai dati dei giornalisti internazionali e ucraini.
Il team dell’Ukraine Crisis Media Center