Il 31 maggio l’Istituto arbitrale della Camera di commercio di Stoccolma ha emesso una decisione preliminare nel caso tra la Gazprom e la Naftogaz Ucraina. L’Ukraine Crisis Media Center rende disponibili le informazioni chiave su questo caso attraverso gli articoli pubblicati da Economichna Pravda e Livy Bereh. La prima parte dell’articolo è disponibile a questo link.
La Gazprom ha anche avanzato pretese verso la Naftogaz
Nel mese di giugno la Gazprom si è presentata davanti all’Istituto arbitrale della Camera di commercio di Stoccolma chiedendo che la Naftogaz Ucraina pagasse i debiti per il gas fornito (pari ai 47,1 miliardi di dollari) inclusivi di multe ed eventuali interessi maturati.
Questa somma comprende anche i 34,5 miliardi di dollari per le multe imposte dall’azienda russa alla Naftogaz durante l’applicazione della formula “take or pay” negli anni 2012-2014, nel 3° trimestre del 2015 e dal 2° al 4° trimestre del 2016. I restanti 2,2 miliardi di dollari della somma richiesta invece riguardano il prezzo discutibile per il gas fornito nel 4° trimestre del 2013 e nel 2° trimestre del 2014.
Non è la prima causa contro la Gazprom: l’esperienza europea
Nel 2009 l’Ue ha adottato il “Terzo pacchetto energia” che aveva come scopo l’aumento della competizione nel mercato energetico. Le nuove regole hanno introdotto l’obbligo di separare il business dell’estrazione da quello del trasporto delle risorse energetiche, oltre a dare accesso a terzi sia ai gasdotti sia alle altre infrastrutture. Questo “pacchetto” ha bloccato i piani della Gazprom di affermarsi con la propria infrastruttura dei mercati europei del gas.
I prezzi del gas nelle borse calavano mentre, nei contratti a lungo termine per i Paesi europei, i prezzi sono stati stabiliti a livelli più alti. Le aziende dei Paesi europei hanno iniziato a negoziare con la Gazprom per riconsiderare gli accordi di fornitura e hanno anche avviato diversi ricorsi dinnanzi a tribunali.
Secondo una ricerca dell’Istituto per le ricerche energetiche dell’Accademia per le scienze della Federazione Russa, nel periodo fra il 2009 e il 2015 la Gazprom è stata costretta a riconsiderare per ben 65 volte gli accordi con 30 aziende. In particolare, la Gazprom ha dovuto praticare degli sconti ai consumatori e ridurre l’imposizione della formula “take-or-pay”. Nel 2015 l’arbitrato internazionale stava considerando quattro denunce sporte contro la Gazprom e otto aziende hanno chiesto di riconsiderare il prezzo stabilito negli accordi.
La decisione preliminare dell’arbitrato sul caso ucraino
Il 31 maggio 2017 l’Istituto arbitrale della Camera di commercio di Stoccolma ha emesso una decisione preliminare nel caso avviato a seguito della denuncia di Naftogaz contro la Gazprom. La decisione ha tre componenti chiave.
Il primo: è stata interamente cancellata la condizione “take-or-pay” imposta dalla Gazprom. (Secondo questa formula l’azienda ucraina era obbligata a pagare per l’intero volume del gas indipendentemente dal fatto che i 52 miliardi di metri cubi fossero stati interamente forniti o meno dalla Russia).
Il secondo: l’arbitrato ha accolto la richiesta dell’azienda ucraina statale di riconsiderare il prezzo definito negli accordi con la Gazprom per la fornitura, tenendo in considerazione le condizioni del mercato negli hub europei del gas. Per l’Istituto di Stoccolma la formula del prezzo per il gas va riconsiderata a partire dal 2014. Si ricorda che inizialmente la Naftogaz aveva chiesto di riconsiderare il prezzo nel periodo fra il 20 maggio 2011 e l’ottobre 2015; pertanto, il prezzo per il gas nel 2011-2013 non sarà rivisto. Comunque è poco probabile che la Gazprom rimborserà la differenza per il prezzo artificiosamente elevato, indipendentemente dalle decisioni al termine dell’arbitrato.
Il terzo: l’arbitrato ha accontentato la richiesta della parte ucraina di abolire il divieto della Gazprom per le ri-esportazioni del gas per conto delle altre aziende. All’inizio di marzo, la Gazprom si è impegnata con la Commissione europea a togliere tutte le barriere che negli accordi impediscono la libera circolazione del gas nei mercati dell’Europa centrale e orientale. In particolare, la Gazprom ha dovuto togliere tutte le limitazioni, sia dirette che indirette, negli accordi che impediscano ai suoi clienti di rivendere il gas all’estero o che rendano le operazioni simili meno attraenti.
È una decisione provvisoria. Perché tutto questo clamore?
Da parte sua, la Gazprom considera la decisione provvisoria dell’arbitrato di Stoccolma nel caso Naftogaz come positiva. L’ha affermato Aleksandr Medvedev, Vice capo del consiglio di amministrazione della Gazprom. Medvedev ha anche respinto il fatto che l’arbitrario avrebbe cancellato la norma “take-or-pay” negli accordi.
Secondo l’opinione degli esperti ucraini, la decisione finale annunciata a giugno non sarà cambiata drasticamente. A seconda degli accordi firmati fra la Gazprom e la Naftogaz, la decisione dell’Istituto arbitrale della Camera di commercio di Stoccolma è considerata finale e non può essere contestata.
Foto: Znaj.ua.