Rassegna della stampa ucraina della prima metà di gennaio


La guerra in Ucraina

L’OSCE: 500 violazioni del cessate il fuoco al giorno. Dopo che è stato negoziato il cosidetto “armistizio per il periodo festivo”, entrato in vigore il 23 dicembre scorso, il numero degli attacchi avversari nella zona dei combattimenti nel Donbas è declinato in modo considerevole. Ad ogni modo, si stanno registrando ugualmente un certo numero di attacchi al giorno. “A partire dal 28 dicembre la Missione speciale di monitoraggio dell’OSCE in Ucraina (OSCE SMM) ha registrato una media di circa 500 violazioni del cessate il fuoco al giorno,” ha affermato il vice capo della Missione Alexander Hug il 12 gennaio. [Il rapporto completo dell’OSCE SMM in inglese è disponibile a questo link].

Seguite gli aggiornamenti sulla situazione al fronte nel Donbas attraverso il nostro account Twitter @uacrisis_it.


L’investigazione di Al Jazeera: perché la riaproppriazione statale dei “soldi che ha rubato Yanukovych” è diventata segreto di Stato?

Il 10 gennaio il canale TV internazionale Al Jazeera con l’ufficio centrale nel Qatar ha pubblicato un’investigazione nel corso della quale il media si è appropriato dell’ordinanza del tribunale distrettuale di Kramatorsk della regione di Donetsk, emmessa il 28 marzo 2017, che aveva messo in evidenza come esattamente l’ex presidente fuggitivo Viktor Yanukovych abbia rubato circa 1.5 miliardi di dollari dalla sua nazione. [L’investigazione di Al Jazeera in inglese è disponibile a questo link].

La sentenza ha permesso alla Procura Generale dell’Ucraina di riappropriarsi dei 1.5 miliardi di dollari al beneficio statale la primavera scorsa. Il documento della sentenza è stato posto sotto segreto di Stato, come mai?

I crimini di Yanukovych. Nel 2010-2014 “l’organizzazione criminale di Yanukovych” ed un suo “dipartimento” – il gruppo aziendale La Società dell’Est Europa per petrolio e energia (Eastern-European Fuel and Energy Company o SEPEK) della proprietà di Serhiy Kurchenko, stavano trasferendo denaro dalla Banca nazionale ucraina, dalla banca statale Oshchadbank, dalla società nazionale di petrolio e gas Naftogaz, dal Fondo statale agrario così come da altre società statali fuori il Paese tramite vie illegali. Centinaia di aziende fittizie in Ucraina sono state coinvolte. Il denaro è stato spostato verso i conti di 10 società offshore. Nell’autunno 2014, dopo il Maidan, i conti delle compagnie straniere in Ucraina coinvolte nei suddetti schemi illegali sono stati congelati, la riappropriazione dei soldi su tali conti è diventata possibile dopo che il tribunale ha emmesso l’ordinanza in questione.

Chi è stato compromesso dall’ordinanza del tribunale? Il documento svela il coinvolgimento della società Investment Capital Ukraine (ICU) negli schemi svolti da “l’organizzazione criminale di Yanukovych”. Valeria Gontareva, che era capo del bordo dell’ICU, ha venduto la sua quota e ha lasciato la società nell’estate 2014. Dall’estate 2014 all’autunno 2017 Gontareva ha ricoperto il ruolo di governatrice della Banca nazionale dell’Ucraina.

Leggete anche: “Per cosa sarà ricordata la governatrice della Banca nazionale dell’Ucraina Valeria Gontareva e perché si dimette?

Inoltre, ICU fornisce i servizi finanziari al business di Petro Poroshenko, l’attuale Presidente ucraino. La società sta seguendo il trasferimento degli affari di Poroshenko nel blind trust a partire dal 2014, a questo scopo ha registrato un’azienda offshore alle Isole Vergini Britanniche.

Una domanda al Presidente e al Prosecutore generale. La società civile ucraina richiede che il Prosecutore generale Yuriy Lutsenko dia le opportune spiegazioni sulle ragioni per le quali l’ordinanza del tribunale è stata resa segreta. Inoltre, gli attivisti sostengono che tali azioni risultino dal fatto che ICU viene fortemente associata alla squadra del Presidente Poroshenko e quindi le informazioni sul fatto che la stessa società abbia agito all’interesse di Yanukovych potrebbero danneggiare la reputazione di Poroshenko.


La Federazione Russa non tornerà all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa nel 2018

Foto: APCE. Michele Nicoletti.

La delegazione della Federazione Russa è stata sospesa dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) nel 2014, dopo che la Russia ha illegalmente annesso la Crimea e occupato una parte del Donbas. Nell’ottobre-dicembre 2017 la Federazione Russa ha tentato di realizzare un piano per far tornare la Russia nell’APCE. Per raggiungere questo scopo, le procedure dell’organizzazione dovrebbero essere ammesse. Inoltre, la Russia sta usando le contribuzioni che dovrebbe versare come membro dell’organizzazione, e invece non lo fa come uno strumento per svolgere la pressione al fine del suo ritorno. A causa delle mancate contribuzioni da parte della Russia, il budget del Consiglio d’Europa ha un deficit del sette per cento. Ad ogni modo, la Russia non ha presentato la domanda per la sessione di gennaio e secondo le regole dell’Assemblea resterà fuori per l’intero 2018.

La delegazione ucraina sostenuta dai numerosi partner internazionali considera il non-ritorno della Russia all’APCE un risultato degli sforzi congiunti e un passo inevitabile date le azioni della Russia.

Comunque, i sostenitori dell’idea di far tornare la Russia all’interno dell’Assemblea non si arrendono. Fra essi c’è anche il presidente della delegazione italiana e il prossimo Presidente dell’APCE Michele Nicoletti. Inoltre, il bureau dell’APCE ha istituito un gruppo per rappresentare gli interessi della Russia nel Consiglio d’Europa, che ha come scopo quello di far tornare la Russia nell’Assemblea. Il modo in cui probabilmente tenteranno di farlo sarà attraverso i cambiamenti delle procedure che renderà impossibile l’introduzione delle sanzioni contro le delegazioni nazionali. Quanto riusciranno a rivelarsi effettivi questi tentativi diventerà chiaro nei prossimi tempi.

La foto principale: lo screenshot del reportage di Al Jazeera.