Il 6 luglio a Pavia, in Italia, ha avuto luogo la prima udienza in tribunale per il caso di Vitaliy Markiv. membro della Guardia Nazionale Ucraina, Markiv viene accusato di aver causato la morte del giornalista italiano Andrea Rocchelli e del difensore dei diritti umani russo Andrey Mironov, nella zona dei combattimenti nei pressi di Sloviansk nel Donbas nel maggio 2014. L’uomo, oggi sergente maggiore della Guardia Nazionale Ucraina e al momento della tragedia un soldato, si trovava con il battaglione della Guardia Nazionale a cui faceva parte al colle Karachun, nei pressi di Sloviansk. Markiv continua a dichiararsi estraneo al coinvolgimento nella morte di Rocchelli e Mironov. L’ucraino è stato arrestato all’aeroporto di Bologna a fine giugno 2017, quando era entrato in Italia per visitare sua madre. Da allora si trova in custodia cautelare in Italia. La parte ufficiale ucraina considera Markiv non responsabile del reato di cui il PM lo accusa ma, nonostante ciò, essa si sta dimostrando pronta a collaborare con i colleghi italiani ed è convinta che la giustizia italiana lo dimostrerà. I commilitoni di Markiv così come i numerosi testimoni citano i fatti che confutano il suo presunto coinvolgimento nella morte del giornalista e del difensore dei diritti umani. Vi ricordiamo i fatti chiave di questo caso: “Perché il militare ucraino è accusato dell’omicidio del fotogiornalista Rocchelli”. Più materiali su questo tema sono disponibili sul nostro sito al tag Markiv.
La prima udienza è stata di carattere procedurale, il caso non è stato considerato nel merito. Entro il 30 novembre avranno luogo cinque udienze nel caso. La Corte ha acconsentito le riprese televisive alla Radio Svoboda (RFE/RL) ucraina, alla RAI e al canale statale russo “Rossiya 1”. Il caso ha avuto uno sviluppo importante quando le associazioni giornalistiche italiane hanno presentato una domanda di risarcimento civile contro lo Stato ucraino. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), l’Associazione Lombarda dei Giornalisti e il collettivo dei fotografi freelance Cesura Lab, di cui fra i fondatori c’era anche Andrea Rocchelli, hanno chiesto che sia citato per responsabilità civile anche lo Stato ucraino nella persona dell’ambasciatore ucraino in Italia Yevhen Perelygin. I contenuti di questa domanda non sono ancora stati resi pubblici. Alcuni esperti sono dell’opinione che il caso si stia spostando ulteriormente verso il campo politico. La Radio Liberty citando le proprie fonti nei circoli diplomatici scrive: “Il caso di Vitaliy Markiv si sta spostando verso un livello più alto e diventa politico, in quanto ora non si tratta solo dell’incriminazione di un cittadino ucraino nell’omicidio, ma di questo reato è incriminato anche lo Stato ucraino.”
Foto: Radio Svoboda. Vitaliy Markiv.