È già da due mesi che la Russia tiene illegalmente i marinai ucraini, catturati nei pressi del Mare d’Azov il 25 novembre 2018, in ostaggio. Allora le tre navi ucraine – due motoscafi corazzati d’artiglieria e un rimorchiatore partirono dal porto di Odesa sul Mar Nero in direzione di Mariupol, sul Mare d’Azov. Mentre svolgevano il passaggio in vicinanza dello Stretto di Kerch, una nave della guardia costiera russa ha speronato il rimorchiatore ucraino. Di seguito, le navi russe hanno sparato contro e catturato le navi ucraine. Nelle tre navi vi erano 24 militari ucraini, due di loro sono impiegati del Servizio per la sicurezza dell’Ucraina. Tre di loro sono stati feriti nel corso dell’attacco. Le autorità russe li hanno messo tutti sotto arresto. I militari ucraini sono stati incriminati per attraversamento illegale del confine della Federazione Russa nel Mar Nero. Il 29 novembre 2018 sono stati trasferiti a Mosca. Il 16 gennaio 2019, un tribunale a Mosca gli ha prolungato l’arresto fino ad aprile. UCMC racconta come si è svolta la seduta in tribunale, qual è la posizione della difesa e quali azioni intende intraprendere la comunità internazionale.
Il 16 gennaio 2019 il tribunale Lefortovo di Mosca ha prolungato, a tutti i 24 marinai ucraini, il termine dell’arresto cautelare fino al 24 aprile 2019, mentre i marinai feriti rimarranno in arresto fino al 26 aprile. Sono arrivati a Mosca i parenti dei marinai, ma il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa non ha permesso loro di visitare i prigionieri.
Mothers and relatives of the 24 Ukrainian sailors applaud them as they are brought out of the Moscow courtroom.#Russia seized them during the naval clash near Crimea in November. Today is the first time families have seen them since.
The court extended their arrest till April. pic.twitter.com/R0D4tS0O2x— Patrick Reevell (@Reevellp) January 15, 2019
La posizione della difesa: perché la prosecuzione è illegale
Gli avvocati ucraini, così come la Procura della Repubblica autonoma della Crimea (basatasi nell’Ucraina continentale), affermano che i marinai ucraini catturati dalla Russia hanno lo status dei prigionieri di guerra. Da ciò si deduce che considerarli responsabili per i casi penali, così come sceglierne le misure cautelari, è illegale. Il Ministero per gli affari esteri dell’Ucraina insiste in questo momento sul fatto che i catturati militari ucraini sono i prigionieri di guerra, così non possono essere processati, tenuti sotto l’arresto cautelare o scambiati come prigionieri politici.
Secondo gli avvocati, nel “caso penale” gli ucraini sono rappresentati non come militari ma come parti civili. La Procura della Federazione Russa non li tiene per prigionieri di guerra e il caso penale è costruito come se fossero state le persone civili ad attraversare il confine illegalmente.
Già nel dicembre 2018, tutti i marinai ucraini catturati dalla Russia hanno dichiarato alla prosecuzione di essere dei prigionieri di guerra, ha detto l’avvocato Nikolai Polozov che coordina il gruppo degli avvocati per la difesa.
Gli argomenti delle prosecuzione
La corte di Lefortovo di Mosca ha rifiutato di concedere al tribunale militare la considerazione della mozione per prolungare l’arresto cautelare ai marinai catturati in vicinanza dello Stretto di Kerch.
Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha detto che lo scambio dei marinai ucraini avrebbe potuto considerato dopo che sarebbe terminato il caso penale. Foto: Vlad Dokshyn / “Novaya Gazeta”. I marinai ucraini in tribunale a Mosca.
Il tribunale di Lefortovo ha diviso, al fine di emettere le sentenze, i marinai in gruppi. Lo scopo è di prolungare di un giorno il fermo a tutti. Le sedute si sono svolte a porte chiuse, nonostante gli avvocati abbiano insistito affinché le sedute fossero aperte al pubblico. In particolare, enfatizzavano l’importanza della presenza dei rappresentanti dei media, dell’ombudsman ucraina Lyudmyla Denisova, e dei parenti dei prigionieri.
La reazione del Ministero per gli affari esteri dell’Ucraina
Il Ministero per gli affari esteri dell’Ucraina ha protestato contro la decisione del tribunale russo di prolungare l’arresto cautelare ai 24 marinai ucraini catturati dalla Russia nei pressi del Mare d’Azov.
“La ‘modalità chiusa’ della seduta in tribunale dimostra che il Cremlino è completamente cosciente dell’illegalità di questa farsa giudiziaria,” ha affermato il Ministero. Inoltre l’agenzia sottolinea che processare i marinai è una violazione del diritto umanitario internazionale. Foto: FB Krymskyi process.
Il Ministero per gli affari esteri ha rivolto un appello alla Russia affinché tratti i prigionieri di guerra ucraini in base al loro status. Il Ministero ha chiesto alla parte russa, inoltre, di presentare il referto medico sulla salute dei marinai catturati.
Il sostegno internazionale
Nella seduta del tribunale a Mosca erano presenti i diplomatici dai Paesi Baltici, dalla Polonia, Repubblica Ceca, Svezia, Danimarca, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti. I partner internazionali esprimevano la loro solidarietà ai marinai e chiedevano la loro liberazione immediata.
Gli avvocati hanno esposto degli appelli per tutti i marinai catturati. Comunque c’è poca speranza che la decisione del tribunale sia cambiata.
La foto principale: Hromadske TV. Dietro le barre è Roman Mokryak, il capitano del motoscafo corazzato d’artiglieria “Berdyansk”.
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