FALSO: Azov minaccia di “distruggere gli olandesi”, in caso di voto negativo al referendum olandese sulla associazione dell’Ucraina con l’UE

Un video registrato presumibilmente dal battaglione “Azov” è stato diffuso su Internet. In questo video i presunti combattenti dell’Azov promettono di “condurre attacchi terroristici” in caso di voto negativo al referendum olandese sulla associazione dell’Ucraina con l’Unione Europea.

Gli altri media hanno menzionato la parola “ratifica”, anche se non è stata menzionata  nel videomessaggio. Inoltre, la ratifica da parte dei Paesi Bassi ha avuto luogo l’8 luglio 2015. Alla fine del videomessaggio i presunti “combattenti” bruciano la bandiera dei Paesi Bassi. Va notato che il combattente nel centro annuisce, mentre il testo viene pronunciato da una voce fuori campo e viene letto da un foglio. Si può anche sentire molto chiaramente il rumore della carta sfogliata. Poche ore dopo il video è stato rimosso da YouTube e trasferito sul canale PATRІOTO, che è appena stato registrato, ed è l’unico video lì presente.

Successivamente i rappresentanti dell’Azov hanno smentito questo videomessaggio, dicendo che “a prima vista è chiaro che queste persone non possano essere combattenti dell’Azov, come dimostra la mancanza dei galloni del  reggimento, le scarpe e uniforme militare non caratteristiche, ecc. Ma più di tutto sono le armi di softair che fanno ridere la gente.”

Inoltre, i rappresentanti dell’Azov hanno fatto notare che fin dall’inizio della sua esistenza, il reggimento aderisce alla posizione dell’unità dei popoli europei nella loro lotta contro l’invasione asiatica, qualunque forma esso assuma (post-sovietica o islamica). Pertanto, non vi è motivo di bruciare la bandiera di un alleato europeo del nostro paese, in particolare con l’argomento “per l’UE”. In aprile i Paesi Bassi terranno un referendum sulla associazione tra l’UE e l’Ucraina. Le autorità hanno dichiarato che ha natura di raccomandazione. Il risultato del referendum non sarà vincolante per il governo e serve solo a conoscere l’opinione dei cittadini.

Fonte: StopFake