Olena Zerkal: La Commissione europea ha adottato la relazione sull’attuazione del piano per la liberalizzazione dei visti dell’Ucraina. La fase successiva è la considerazione da parte del Consiglio dell’UE e la discussione del problema tra Stati membri dell’UE

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Kyiv, il 19 dicembre 2015. La Commissione europea ha adottato la relazione sull’attuazione del piano per la liberalizzazione dei visti dell’UcrainaQuesto piano è stato sviluppato per l’Ucraina nel 2010. Si trattava di due fasi: la legislazione e l’implementazione. L’Ucraina ha adempiuto agli obblighi riguardanti entrambe le fasi. “Siamo passati ad un approccio completamente nuovo al dialogo con l’Unione europea per quanto riguarda l’eliminazione dei visti a breve termine per i cittadini ucraini”, ha detto Olena Zerkal, il vice ministro degli esteri ucraino per l’integrazione europea nel corso di un briefing presso l’Ukraine Crisis Media Center. Lei ha aggiunto che la relazione è definitiva.

Zerkal ha osservato che  la relazione è stata redatta sulla base dei risultati prodotti dalle missioni di esperti che hanno lavorato in Ucraina nel settembre 2015. Essa contiene una raccomandazione per la Commissione a presentare al Consiglio europeo la proposta di abolire l’obbligo per i cittadini ucraini di ottenere i visti di breve durata, se hanno l’intenzione di viaggiare nei paesi Schengen.

Il passo successivo, secondo Zerkal, è l’elaborazione di una proposta legislativa da parte della Commissione. Questo documento è sottoposto alla considerazione del gruppo di lavoro del Consiglio per l’Europa orientale e l’Asia centrale (COEST), tra cui vi sono gli ambasciatori di tutti gli Stati membri dell’Unione europea. “In effetti, tutto il dibattito si svolge nel COEST. Obiezioni, suggerimenti o punti che richiedono ulteriori spiegazioni sorgono durante queste discussioni”, ha spiegato  Zerkal. Qualsiasi  paese che ha dubbi  sul fatto che l’Ucraina possa  implementare i requisiti significativi per l’Europa, ad esempio garantire la sicurezza dei confini, ha la possibilità di chiarire la sua preoccupazione. “Adesso passiamo all’altra fase – la comunicazione non solo con la Commissione, ma con gli Stati membri dell’Unione europea”, ha aggiunto  Zerkal. Secondo lei, il commissario europeo per le migrazioni e gli affari interni Dimitris Avramopulos ha determinato un periodo di 3-7 mesi per completare tutte le procedure necessarie. La durata di questo periodo dipenderà da altri Stati membri dell’UE e se questi avranno ulteriori questioni per l’Ucraina.

La relazione afferma inoltre che l’Ucraina farà ogni sforzo per stabilire il funzionamento dell’Ufficio nazionale contro la corruzione, dell’Ufficio nazionale del pubblico ministero contro la corruzione e dell’Agenzia per la prevenzione della corruzione.

Secondo l’accordo di associazione dell’Ucraina con l’Unione europea, il lavoro continuerà come  parte della sottocommissione per la giustizia, libertà e sicurezza. Comunque, la sua competenza è più ampia e oltre la liberalizzazione dei visti include la cooperazione nella sfera giuridica, nei diritti umani, nella migrazione e così via. Un’altra piattaforma di dialogo sono le riunioni regolari di funzionari d’alto grado (dall’Ucraina – i vice ministri degli esteri e della giustizia, dall’Unione europea – il Direttore generale per la migrazione e per gli affari interni (il DG HOME). “Durante questi incontri discutiamo di quanto abbiamo già raggiunto, dove siamo ora, quello di cui abbiamo bisogno”, ha spiegato Zerkal. Come parte di questa comunicazione, viene effettuato il cosiddetto monitoraggio ad hoc di ulteriori progressi dell’Ucraina.

I documenti necessari per i viaggi sono i passaporti biometrici, il biglietto di ritorno, e le prenotazioni dell’hotel o l’invito da parte dei cittadini con cui il viaggiatore vuole prendere alloggio.