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Gruppi di estrema sinistra bloccano ad Atene le proiezioni “Vedere l’Ucraina: Docudays UA in giro per il mondo”

Kyiv, 16 maggio 2016. Il 13 maggio il progetto “Vedere l’Ucraina: Docudays UA in giro per il mondo” era lanciato in Grecia. Una notte prima della cerimonia d’apertura i padroni della Exile Room, la principale sede dei festival della Grecia, hanno rifiutato di ospitare le proiezioni come conseguenza dell’appello dei gruppi radicali a radunarsi per una protesta al di fuori dell’istituzione. Gli organizzatori dell’evento erano costretti nel giro di poche ore  a trovare rifugio presso l’Ambasciata ucraina in Grecia e chiedere l’Ambasciata di ospitare le proiezioni  e discussioni nei loro locali.

La sera del 13 maggio, in concomitanza con la cerimonia d’apertura e la proiezione del film “Euromaidan. Il montaggio provvisorio”, attorno alla Exile Room, tuttavia, si sono radunati gli attivisti filo-russi che si chiamano “antifascisti greci”. Dopo il raduno, il gruppo di giovani si è spostato verso la galleria dove in una settimana si è previsto di aprire la mostra fotografica di Oleksandr Hliadielov “Se mi senti, fratello?”. I radicali hanno intimidito i proprietari della galleria e li hanno accusati di aver appoggiato “i nazisti ucraini”.

In questo momento i fonti radicali locali diffondono le false informazioni sul progetto “Vedere l’Ucraina”, distorcono i fatti e accusano gli ucraini di tentativi di screditare abitanti di Crimea e Donbass. Anche se il progetto non presenta nessuna pellicola su un tema simile.

“Guardando l’esempio di questa iniziativa della diplomazia culturale di Docudays UA noi abbiamo visto come è condotta una campagna di informazione contro l’Ucraina e che sia molto importante non soccombere alle provocazioni e non credere che i greci trattano gli ucraini con ostilità. Non è così. Le forze filo-russe creano questo mito deliberatamente, provando di farci nemici. Ecco perché, nonostante i problemi, noi abbiamo realizzato la prima edizione del festival in Grecia,” spiega Olha Birzul, la PR manager del “Vedere l’Ucraina: Docudays UA in giro per il mondo”.

Durante i tre giorni gli spettatori ad Atene avevano la possibilità di guardare i seguenti film “Euromaidan. Il montaggio provvisorio” ed i cortometraggi ucraini come: “Il medico è l’ultimo ad andare” di Svitlana Shymko e “Sirs e signori” di Oleksandr Techynskyy. Poi si discuteva tra gli esperti greco-ucraini sul tema “Dove va l’Ucraina dopo Euromaidan”. Erano presenti per parlare il filosofo Volodymyr Yermolenko, giornalista Tetyana Oharkova, professore greco di geostrategia Nikos Ligeros e storico Mikhalis Varlas.

“Prima di tutto la discussione era impressionante grazie all’interesse da parte del pubblico. La gente aveva una marea delle domande sulla situazione attuale in Ucraina, la lotta contro la corruzione.. ma anche riguardo l’aggressione russa, le ragioni per l’annessione della Crimea e sul futuro del Donbas,” dice Tetyana Oharkova (Ukrainian Crisis Media Center, Hromadske TV). “Ancora noi abbiamo discusso le sfide della spiegazione della scelta europea dell’Ucraina qui in Grecia, un paese con un forte sentimento anti-europeo.”

“Noi dobbiamo continuare a fare del nostro meglio per diffondere l’informazione su Ucraina tra il pubblico internazionale. Importante è parlare sia della forza della società ucraina, l’emergere di una nuova Ucraina sia delle origini dell’aggressione russa che minaccia l’intero ordine mondiale,” sottolinea Volodymyr Yermolenko (Internews-Ukraine, Hromadske TV).

Adesso la squadra del “Vedere l’Ucraina” mette in attesa il resto del programma che dovrebbe avere luogo dal 27 al 29 maggio, e sta cercando i luoghi sicuri per tenere gli eventi.

Per seguire le notizie sul progetto: http://www.seeukraine.org

Per qualsiasi domanda sul progetto si prega di contattare Yulia Serdiukova, la coordinatrice del “Vedere l’Ucraina: Docudays UA in giro per il mondo”, +38(067) 240 21 39, yulia.serdyukova@gmail.com