Kiev, 14 giugno 2016 – In 30 città, dei 26 paesi europei e degli Stati Uniti, ha avuto luogo la campagna di protesta «Fermare Putin. Fermare la guerra» (“Stop Putin. Stop the war”). La campagna è stata organizzata dalla comunità ucraina – i fondi di beneficenza, i congressi degli ucraini, ecc. Le dimostrazioni della campagna sono avvenute presso gli edifici governativi e le ambasciate russe di alcuni paesi occidentali. Questo è stato communicato da Irene von Burg, la presidente dell’organizzazione di volontariato 24h-Help (Aiuto 24 Ore).
Irene von Burg ha sottolineato che i manifestanti avanzavano tre richieste principali: il ritiro completo delle truppe e della presenza militare russa dai territori ucraini, il rinforzo del monitoraggio portato avanti dalla missione speciale dell’OSCE il prolungamento della sorvegliana a 24 ore al giorno, e la prosecuzione delle sanzioni contro la Federazione Russa.
“Al fronte ho visto come gli insorti non sparino prima delle 18:00. Tuttavia appena la giornata lavorativa nelle missione OSCE finisce, iniziano a sparare contro le posizioni ucraine,” – ha detto von Burg. Secondo Volodymyr Kohutyak, studente e Presidente Onorario della ”Associazione degli Studenti Ucraini in Francia”, è necessario anche assicurare che la missione OSCE faccia la sorveglianza lungo tutta la linea del fronte perchè appena gli osservatori partono da un settore, iniziano i bombardamenti.
Volodymyr Kohutyak ha sottolineato che l’interesse internazionale per la questione ucraina comincia a diminuire. “La gente è stanca di sentir parlare della guerra, si sà che c’è la guerra in Ucraina. […] Se vogliamo che i media europei parlino dell’Ucraina, dobbiamo cambiare un po’ l’argomento e parlare di cose positive. Allora sì che presteranno più attenzione”, sostiene Kohutyak.
Irene von Burg, invece, ha notato che i media hanno dato un’ampia copertura alla protesta a Francoforte. È stata una azione di larga scala. Inoltre la von Burg ha aggiunto che se le istanze dei manifestanti non verranno sodisfatte, cominceranno uno sciopero della fame. Lettere a riguardo sono state inviate a diverse istituzioni europee. La data prevista per l’azione è il 20 giugno mentre il formato è ancora da definire.