Il 15-20 giugno del 2016, il Segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha visitato l’Ucraina. L’obiettivo principale della visita del prelato vaticano è stato quello di condividere la solidarietà di Papa Francesco e di tutta la Chiesa Cattolica verso i cittadini ucraini che sono stati vittime del conflitto armato, ha riferito Radio Vaticana. Il cardinale Parolin ha consegnato i fondi raccolti dalle comunità cattoliche Europee e quelli donati personalmente dal Papa per le vittime della guerra nell’Ucraina orientale. Il cardinale Parolin ha affidato le risorse raccolte al centro operativo dell’amministrazione e distribuzione dei fondi, guidato da mons. Ian Sobilo, vescovo ausiliare della diocesi di Kharkiv e Zaporizhya della Chiesa Cattolica.
Escludendo categoricamente qualsiasi intenzione di proselitismo, il cardinale Parolin ha detto che “Nell’assegnazione degli aiuti umanitari non vi sarà alcuna distinzione di convinzione o appartenenza religiosa, etnica o linguistica. La sola condizione è che si tratti di persone in condizione di reale necessità”.
Il patriarca della chiesa greco-cattolica dell’Ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, ha commentato la visita del cardinale, dicendo che “la cos più importante è che il Santo Padre, e in particolare il suo Segretario di Stato […] fa chiaramente capire che il Papa sostiene lo stato sovrano indipendente ucraino e il suo popolo, difendendo il suo diritto di essere padrono della loro terra natale. Questo è molto importante.”
Durante il suo incarico in Ucraina, il cardianle Parolin ha visitato le città di Zaporizhya, di Lviv e di Kyiv.
Il 20 giugno, a Kiev, il cardinale Parolin ha incontrato i membri del Consiglio Panucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose, che hanno chiesto il cardinale di trasmettere al Papa Francesco il loro invito a visitare l’Ucraina. “Speriamo davvero che questa visita avvenga, che sarà una visita storica e forse anche di svolta per storia moderna. Le persone religiose sostengono che il giorno in cui il Papa visiterà l’Ucraina, la guerra sarà finita”, ha aggiunto il patriarca.
Il Mufti dei musulmani dell’Ucraina, Sheikh Ahmet Tamim, ha assicurato l’ambasciatore del Papa che noi qui siamo uniti come cittadini dell’Ucraina multinazionale che vedono l’Ucraina come un stato nuovo, che può essere un modello per molti altri, purchè sia basato sul trionfo della giustizia. Il rappresentante della comunità ebraica dell’Ucraina ha chiesto che tutti gli sforzi della Chiesa Cattolica nel mondo siano indirizzati verso la stabilisazzione della pace in Ucraina e in tutto il mondo.
Il 20 giugno a Kyiv, l’ultima giornata della sua visita in Ucraina, il cardinale Parolin, posando un omaggio floreale, ha onorato la memoria dei caduti a Maydan – la Centinaia Celeste – durante la Rivoluzione della dignità a Kyiv, con un momento di silenzio. Il cardinale ha anche depositato dei fiori sulla tomba del Milite Ignoto e al Memoriale alle vittime dell’Holodomor.
“Dopo aver visitato Zaporizhya, Kyiv e Lviv, porterò con me al Papa tutti quei visi e tutte quelle storie delle persone che ho incontrato. Passerò al Santo Padre la gratitudine del popolo ucraino […] questa visita mi ha aiutato a conoscere meglio la storia dell’Ucraina, la sua bellezza e il suo talento, come anche tutto il dolore e la sofferenza che essa ha percorso e che sta attraversando ora”, ha detto il cardinale Pietro Parolin riassumendo la sua visita durante una conferenza con i giornalisti prima di tornare a Roma.
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