Kyiv, 30 giugno 2016 – L’Italia non è un anello debole nei rapporti tra l’UE e l’Ucraina. La cooperazione dell’Italia con la Russia è importante, però non è superiore al suo contributo all’interno dell’Unione Europea. Il commercio continua a rimanere un settore prioritario anche se il suo volume è diminuito nel corso degli ultimi 3-4 anni. Per l’Ucraina, l’Italia rimane il primo paese nell’Europa per volume di esportazioni e il terzo per scambi commerciali dopo la Germania e la Polonia. Tra i problemi nelle relazioni bilaterali dei due paesi, è di considerevole impatto il pregiudizio che gli investitori italiani hanno verso la possibilità di fare business in Ucraina che, a causa della guerra e a causa del clima sfavorevole agli investimenti. Inoltre, l’Ucraina non è ancora un marchio di qualità, mentre invece continua a suscitare l’interesse per le proprie materie prime. Di questo ha parlato Kateryna Zarembo, vice direttore dell’Istituto della Politica Mondiale (World Policy Institute), durante la conferenza stampa nell’Ukraine Crisis Media Centre. “L’Ucraina per l’Italia è una terra incognita. L’Ucraina è ancora poco conosciuta come un paese moderno. La comunità ucraina crea un’immagine positive, perciò in Italia non esiste paura verso gli immigrati. Gli ucraini si sono dimostrati delle persone per bene e si sono integrati con successo. Conoscono la lingua italiana; però nessuno consoce davvero il paese da cui provengono”, ha detto Kateryna Zaremba.
Secondo Yevheni Perelyghin, “Ambasciatore Plenipotenziario Straordinario” dell’Ucraina in Italia, attualmente le aree d’interesse dell’Italia sono le seguenti: la sicurezza globale e regionale, la lotta contro l’immigrazione clandestine, e lo sviluppo sociale ed economico. “Se riuscissimo a trovare il nostro posto all’interno di queste priorità italiane, il nostro rapporto diventerebbe ancora più stretto, così da poter arrivare a una nuova partnership“, sostiene l’ambasciatore. Tuttavia, il signor Perelyghin, ha puntualizzato che, siccome non è un membro della NATO o dell’UE, l’Ucraina non può partecipare alle decisioni sulla sicurezza e sulla migrazione. La situazione per quanto riguarda lo sviluppo economico è invece totalmente diversa. “Il marchio ‘Made in Ukraine’ non può ancora entrare nel mercato italiano. Nonostante ciò, c’è un’altra possibilità: ‘Made in Ukraine’ realizzato assieme all’Italia. Questo potrebbe essere una possibilità con l’Italia e potrebbe dare l’accesso a mercati più ampi come quelli tradizionali dell’Italia nel Nord Africa, Sud America e Asia”, ha osservato Yevheni Perelyghin. Secondo l’Ambasciatore, l’Italia è un ottimo esempio di come uno stato unitario offra ampie opportunità per lo sviluppo di rapporti di cooperazione tra le proprie regioni e quelli di altri paesi. La cooperazione regionale tra l’Ucraina e l’Italia è l’uno degli ambiti più promettenti. L’ambasciatore Perelyghin ha anche ricorddato l’esistenza di legami duraturi di gemellaggio tra varie enti dei due paesi: Kyiv con Firenze, Kharkiv e Dnipropetrovsk con l’Emilia-Romagna e Bologna e la cooperazioe regionale tra Odessa e la Liguria.
Vasyl Hymynets, direttore del Primo Dipartimento Europeo del Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina, ha enfatizzato che la cooperazione regionale tra i due paesi è estremamente importante, specialmente in vista dei recenti sviluppi in Liguria (il parlamento della regione Liguria si è pronunciato a favore della revoca delle sanzioni contro la Federazione Russa per l’annessione della Crimea – ndt. UCMC). “Il Ministero degli Affari Esteri sta lavorando su un progetto d’intensificazione della cooperazione regionale che coinvolga tutte le regioni ucraine. Abbiamo in programma di portarlo a livello nazionale”, ha detto il diplomatico. Egli ritiene che l’Ucraina dovrebbe guardare più al futuro. “Noi non sappiamo come progredirà la situazione politica in Italia. A giudicare dalle recenti elezioni locali, i partiti che hanno guadagnato più popolarità sono quelli d’orientamento populista ed anti-europeo. Dobbiamo lavorare per cercare dei partner in tutto lo spettro politico”, ha continuato il signor Hymynets. Invece, Fabrizio Romano, Ambasciatore italiano in Ucraina, ha detto che questi partiti non sono poi così euroscettici come siamo abituati a pensare, e che essi aspirano solo a sostenere i cambiamenti in Europa.
L’ambasciatore reputa che la cooperazione tra i due paesi non è al livello al quale si potrebbe potenzialmente stare. Nonostante questo, l’Italia resta un partner affidabile dell’Ucraina. “La posizione italiana verso l’Ucraina è la più chiara e quella più dedita a portare avanti la visione che l’UE ha per questo paese.” Proprio durante la presidenza italiana dell’EU è stata discussa la questione delle sanzioni contro la Federazione Russa per l’annessione della Crimea. L’Italia sostiene costantemente che sia concesso il regime senza visti all’Ucraina”, ha sottolineato Fabrizio Romano.
Yevheni Yenin, Vice Procuratore Generale dell’Ucraina sulla Cooperazione Giuridica Internazionale e consigliere-inviato dell’Ambasciata dell’Ucraina nella Repubblica Italiana (2014-2016), ha aggiunto che ora è importante sfatare i miti e gli stereotipi uno sull’altro, e aiutare i popoli dei due paesi a scoprire l’uno l’altro.