Kyiv, il 29 agosto, 2016. Roskomnadzor (il “Servizio federale per la supervisione nell’ambito delle comunicazioni, tecnologie informatiche e mass media”; un organo del potere esecutivo della Federazione russa, quali funzioni includono il controllo dei media, inclusi quelli elettronici) ha bloccato l’accesso al sito dell’Ukraine Crisis Media Center (UCMC) nel territorio della Federazione Russa. La notizia è arrivata oggi all’account ufficiale di posta elettronica del Centro. Secondo il messaggio, il sito è stato bloccato per via del comunicato stampa pubblicato l’8 settembre del 2015 in seguito a un briefing di Mustafa Dzhemilev, Refat Chubarov e Lenur Islyamov riguardo il blocco civile della Crimea. “Con questo messaggio si comunica che è stato limitato l’acesso al sito https://uacrisis.org/ru/33187-blockade-der-krim nelle reti di informazione e telecomunicazioni, incluso l’internet, in base all’ordinamento della Procura generale della Federazione russa del 26.08.2016 № 27-31-2016/Ид3637-16 riguardo a ciò che contiene istigazioni al disordine di massa, attività estremiste, partecipazione in manifestazioni di massa che si svolgono in violazione dell’ordine istituito,” comunica l’organo.
Il messaggio nota anche che il proprietario della risorsa d’informazione è obbligato a “eliminare le informazioni” e a “mandare una notifica del fatto alla Roskomnadzor richiedendo un controllo e riattivando l’accesso nel caso in cui l’eliminazione sarà confermata.”
Il team dell’Ukraine Crisis Media Center afferma che non eliminerà nessuna pubblicazione dal sito dell’UCMC in base all’esigenza in questione. Chiamando i leader del popolo tartaro crimeano “estremisti,” la Procura generale della Federazione russa dovrebbe ricordare che la Federazione russa ha annesso la patria del popolo indigeno della Crimea, violando una serie di norme internazionali. Le pretese della Procura generale e del Roskomnadzor sono un altro esempio dell’attacco alla libertà di stampa esercitato sotto la stessa coperta della “lotta contro l’estremismo” usata per gli arresti di attivisti tatari crimeani e patrioti ucraini, e nell’ostacolazione delle attività di Mejlis. Essendo un’organizzazione non-governativa creata con lo scopo di presentare informazioni bilanciate sugli avvenimenti in Ucraina che si basano sui fatti, non ci sottoporremo alla censura, perlopiù da parte dello stato che sta portando avanti la guerra ibrida contro l’Ucraina.