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“Diplomatici con i fucili”: come la “DPR” crea un mito sul proprio consolato nell’Ue

Foto principale: di Nela Liskova dalle fonti aperte, pubblicata dall’Europeiska Pravda.

Giovedì, il 1° settembre i rappresentanti dell’organizzazione “DPR” (l’auto-proclamata Repubblica Popolare di Donetsk) che controlla una parte della regione di Donetsk anunceranno l’avvio del “Centro per la rappresentanza della DPR” nella Repubblica Ceca. A Donetsk questo centro viene chiamato “il primo organo straniero ufficiale di rappresentanza”.

Chi ha fondato questo centro e chi tra i diplomatici cechi è coinvolto? La “DPR” avrà successo nell’avvio della propria “diplomazia” in un paese membro dell’Ue? Quali saranno le conseguenze politiche?

I giornalisti di “Europeiska Pravda” hanno indagato sulla questione. L’Ukraine Crisis Media Center pubblica la versione breve del loro articolo.

Il “console” finto
La settimana scorsa il sito dnr-news ha riportato una notizia su una “vittoria diplomatica della giovane repubblica”.

“Il 1° settembre a Ostrava si terrà l’inaugurazione solenne del ufficio di rappresentanza della DPR nella Repubblica Ceca. Il Centro è il primo organo di rappresentanza DPR negli stati membri dell’Unione europea,” comunica il sito.

Il nome della “rappresentante” dei separatisti non viene precisato nel comunicato, ma viene presentata solamente la sua foto. Si tratta di Nela Liskova, cittadina della Repubblica Ceca, residente a Ostrava.

Su internet si possono trovare le sue foto scattate a Donetsk o nei dintorni della città e in alcune di esse sono rappresentati gli incontri fra la Liskova con i leader dei separatisti. Nella sua pagina Facebook e in quella dell’organizzazione ceca “Milizia popolare” (Národní domobrana) Nela ha confermato che sarà lei ad essere presentata giovedì come “console”.

Foto: di Nela Liskova dalle fonti aperte pubblicata dall’Europeiska Pravda

“La signora Liskova è membro di spicco della ‘Milizia popolare ceca’, un gruppo paramilitare estremista legato al partito di destra ‘Democrazia nazionale’ che a sua volta ha un collegamento diretto con la Russia,” spiega Jakub Janda, vice direttore del Centro analitico “Valori europei”.

“Sono alcune centinaia i membri di questa organizzazione, i quali vivono in varie parti della Repubblica Ceca. I numeri dei partecipanti è variabile. È un mix classico di cospirazionismo e antiamericanismo che ha come conseguenza un atteggiamento favorevole verso la Russia. Milizia popolare è emersa sull’onda anti-islamica e ha cominciato a creare i propri centri in tutta la Repubblica Ceca. Ma il nostro giornale ha recentemente svolto un’indagine per scoprire che i loro membri si radunano a centinaia almeno una volta al mese,” dice il giornalista ceco Ondra Suokop.

Reazione del Ministero degli esteri ceco
Lunedì, il 29 agosto il Ministero degli affari esteri ha pubblicato una dichiarazione ufficiale in cui ha assolutamente smentito le informazioni del “concole” e di qualsiasi altra forma di “rappresentanza diplomatica della DPR”.

“L’autoproclamata DPR non può avere il suo uficcio di rappresentanza accreditato nella Repubblica Ceca, perché la Republica Ceca non riconosce la sua esistenza,” ha sottolineato un rappresentante del  Ministero degli affari esteri. “La Repubblica Ceca non può nè accettare, nè registrare i loro rappresentanti diplomatici,” si legge nella dichiarazione.

Una finta rappresentanza diplomatica
Il primo settembre sarà tuttavia una data ricca di avvenimenti. I sostenitori dei separatisti di Donetsk terranno quel giorno una presentazione ufficiale delle loro attività a Ostrava, dato che il centro che stanno per presentare è già registrato ufficialmente proprio lì.

Sul sito del Ministero della giustizia ci sono infatti informazioni riguardo l’organizzazione “Zastupitelské centrum DNR” – “il Centro di rappresentanza della DPR”. Essa sarebbe stata registrata il giugno scorso con lo scopo di “far sviluppare la cooperazione tra la Repubblica Ceca e la DPR in ambito economico, commerciale, culturale.”

Il finto “consolato onorario” ha tre fondatori. Sono la già citata Nela Liskova e due altre persone: Vadim Grubesh e Petr Viktoryn. Tutti i fondatori sono cittadini della Repubblica Ceca.

L’indirizzo del centro è menzionato nei documenti statutari e nel registro aperto del Ministero della giustizia della Repubblica Ceca. L’organizzazione, che ha inoltre come scopo quello “rappresentare gli interessi della DPR” nella regione di Ostrava, ha però sede ufficiale in un palazzo molto vecchio e malandato.

Foto: Google Streetview, pubblicata dall’Europeiska Pravda

Sicuramente non sarà questo palazzo ad essere mostrato ai giornalisti in occasione della presentazione ufficiale. L’evento si terrà infatti nel centro della città, presso l’hotel Mercure.

Le conseguenze politiche
L’evento del 1° settembre potrebbe essere più significativo di un raduno di qualche persona poco conosciuta. Gli organizzatori dell’evento hanno lavorato per invitare diversi rappresentanti del mondo politico ceco.

Gli inviti sono stati consegnati anche a coloro che di sicuro non sostengono i separatisti. Tra loro ci sono, ad esempio, Marek Ženíšek, un deputato del parlamento ceco, uno degli alleati stretti del senatore Karel Schwarzenberg.

Nell’élite politica ceca sono i numerosi politici filorussi, incluso il Presidente Miloš Zeman, mentre la fazione dei comunisti è la terza forza della Camera dei deputati del parlamento ceco. Perciò è probabile che la presentazione del “consolato della DPR” si terrà con la presenza dei politici di livello nazionale.

E’ importante notare anche che agli eventi del 1° settembre potranno partecipare “i rappresentanti delle autorità della DPR”. Almeno così si dice nell’invito ricevuto dai deputati del parlamento. Non è chiaro però chi rappresenterà i separatisti durante l’evento.

In questo momento non c’è la certezza che Praga potrà prevenire la partecipazione dei rappresentanti della “DPR”. Perlopiù, non c’è la certezza che le autorità della Repubblica ceca abbiano nemmeno l’intenzione di incarcerare o indagare questi rappresentanti, nel caso essi vengano trovati.

“Se il centro non viola la legge, le autorità ceche non possono fare niente. Ma se qualche criminale parteciperà all’evento, potrà essere arrestato e estradato in Ucraina. Ma in generale questo “consolato” è un gruppo sulla carta civile e legale,” afferma Jakub Janda.

“La Repubblica Ceca potrebbe non rilasciare i visti a coloro che si recano sul territorio ceco specificatamente per l’evento e, ovviamente, detenere le persone che sono state messe nell’elenco dei ricercati internazionali.” afferma il giornalista ceco Ondra Soukup.

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La vicenda in questione mette in evidenza che la “DPR” usa facilmente le garanzie delle democarzie europee per creare le proprie rappresentanze diplomatiche nell’Ue. Nel contesto di una guerra ibrida, che tra l’atro ha come scopo dividere l’Europa, l’istituzione di organizzazioni non governative che si presentano come le strutture ufficiale potrebbe essere sufficiente a raggiungere il loro obiettivo. Le forze politiche filorusse nell’Europa sostengono infatti l’istituzione di questi centri. Se essi appariranno anche a Parigi, Berlino, Milano o Madrid è quindi solo una questione di tempo.