Dopo la catastrofe: la realtà della comunità ebraica di Chernivtsi e della sua regione

La comunità ebraica ha giocato un ruolo significativo nello sviluppo della città di Chernivtsi e della Bukovyna, regione geografica che include parte dell’Ucraina occidentale. Durante la Seconda guerra mondiale, gli ebrei di questa regione vissero la tragedia dell’Olocausto. Oggi la comunità ebraica della regione è concentrata a Chernivtsi e, secondo alcune stime, costituisce non più del tre percento dell’intera popolazione cittadina. L’UCMC ha intervistato Leonid Milman, capo della comunità ebraica della regione di Chernivtsi, sulle attuali condizioni di vita della comunità e sui metodi di salvaguardia della memoria storica in città.  

UCMC: Da quanti individui è composta la comunità ebraica di Chernivtsi e della sua regione? Com’è cambiato il numero nel corso degli anni?

Leonid Milman: Oggi la comunità ebraica della regione di Chernivtsi, secondo diverse stime, conta tra le due e le cinque mila persone. (Come spiega Leonid Milman, esistono diversi criteri per il conteggio dei membri appartenenti alla comunità ebraica: gli ebrei Halakhah, coloro che sono nati da madre ebrea; gli ebrei per il diritto al rimpatrio, che corrispondono ai criteri della legge israeliana sul rimpatrio; tutti coloro che si considerano ebrei). Esistevano in passato numerose comunità ebraiche nei centri a livello provinciale come Storozhynets, Novoselytsia, Vyzhnytsia, Khotyn. Un tempo a Vyzhnytsia il 90 per cento della popolazione era ebrea. Esiste una corrente di chassidismo di Vyzhnytsia che attualmente si concentra per lo più a Londra. Queste comunità sono rimaste ma contano poche persone, soltanto alcune decine, non centinaia come in passato.

Il numero di ebrei che hanno da sempre abitato a Chernivtsi, fin dalla fondazione della città, è variato negli anni. Durante il periodo austriaco la comunità ebraica rappresentava una parte significativa della popolazione cittadina: secondo varie stime, nei diversi periodi gli ebrei costituivano dal 40 al 60 per cento della popolazione della città. I dati che, per tradizione, si sono tramandati parlano del 30-40 per cento della popolazione in vari anni. Oggi il loro numero è nettamente inferiore. Attualmente la popolazione di Chernivtsi è di 260 mila – 300 mila abitanti. Se l’intera regione, la comunità ebraica conta qualche centinaio di persone fuori Chernivtsi. Circa il 90 per cento di tutta la popolazione ebraica vive a Chernivtsi.

UCMC: Quali sono le caratteristiche della comunità ebraica di Chernivtsi?

L.M.: Per gran parte si tratta di una comunità laica. Per strada gli ebrei non differiscono dal resto dei cittadini ucraini. Gli ebrei vivono seguendo le leggi del Paese in cui abitano. La maggior parte di noi è nata qui, i miei antenati hanno vissuto a Chernivtsi per tre generazioni; tuttavia io non sono autoctono di Chernivtsi. Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 la popolazione ebraica nella città ammontava a 60 mila persone, secondo alcune stime il loro numero raggiungeva i 100 mila invidivui. La maggior parte degli ebrei se n’è andata. Oggi sono rari i casi di chi se ne va, si tratta per la maggior parte di giovani. Oggi lo stato di Israele offre diversi programmi tra cui i progetti Taglit-Birth Right e Masa. Dopo averne preso parte, tanti giovani si stanziano là.

UCMC: Quali sono le organizzazioni che operano all’interno della comunità ebraica nella regione? Quali sono le loro attività?

L.M.: Ci sono diverse organizzazioni che si occupano dei vari settori di vita della comunità ebraica. L’organizzazione Hesed, ad esempio, offre assistenza sociale ed è finanziata in gran parte da JDC – American Jewish Joint Distribution Committee – il comitato americano-ebraico di distribuzione. Esistono organizzazioni che hanno come scopo lo sviluppo della vita religiosa; tra queste vi sono la comunità religiosa giudaica di Bukovyna e la comunità ebraica di corrente giudaica, con sinagoghe e comunità di tipo differente.

La comunità ebraica della regione di Chernivtsi svolge inoltre una funzione di rappresentanza per tutti gli ebrei e rappresenta una piattaforma per il dialogo tra le diverse organizzazioni. Si tratta di un’organizzazione in grado di realizzare da sé progetti significativi mirati allo sviluppo della vita ebraica e al sostegno della memoria nella regione di Bukovyna e nella città di Chernivsti.

Ho 31 anni e sono diventato capo della comunità ebraica della regione di Chernivtsi molto recentemente (nel maggio 2016 – UCMC). Leonid Fuks, l’ex capo che ha fatto tanto per lo sviluppo della comunità, è morto quest’anno. La comunità ha pensato fosse opportuno scegliere me per questo incarico.

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Foto: Leonid Milman, capo della comunità ebraica della regione di Chernivtsi.

UCMC: La Bukovyna è sempre stata un territorio storicamente importante per la comunità ebraica. Gli ebrei hanno sempre partecipato attivamente alla costruzione e allo sviluppo della città. è ancora oggi così o la situazione è cambiata?

L.M.: È così ancora oggi. Ci sono molte strade in città dedicati a ebrei illustri che abitavano o erano in qualche modo legati alla città, o che parteciparono alla sua costruzione o alla sua ricostruzione. Ci sono due sinagoghe attualmente in uso e una scuola dove si studia la cultura ebraica, si seguono la maggior parte delle tradizioni ebraiche e si festeggiano le feste ebraiche. Ci sono inoltre due gruppi specializzati in un asilo della città, in una delle sinagoghe c’è un programma per i giovani e un programma di attività extra-scolastiche per gli allievi.

Attualmente la terza sinagoga a Sadgora è in fase di costruzione. Sadgora, che era una città separata fino alla metà del XX secolo, oggi è un quartiere di Chernivtsi. Un’intera dinastia di chassidi è originaria di lì, i chassidi di Sadgora. È stato preservato anche un cimitero dove è sepolto Israel Friedman, un grande zaddiq (leader spirituale degli ebrei religiosi). C’è speranza che la sinagoga venga messa in uso già quest’anno. Non si registrerà di certo quello che avviene a Uman (il pellegrinaggio – ndt.), poiché si tratta di una corrente di chassidismo totalmente diversa. Tuttavia, siamo convinti che ci saranno abbastanza pellegrini che faranno visita a Sadgora, alla sua sinagoga e al cimitero.

UCMC: Secondo lei, il tema dell’Olocausto viene sufficientemente compreso dagli abitanti di Chernivtsi e della regione, oltre che dalla comunità ebraica? Ne si parla abbastanza anche coi giovani della nuova generazione?

L.M.: C’è stato un periodo in cui questo tema veniva attivamente discusso, tuttavia ora non è più così. La frequenza delle discussioni sulla “catastrofe” del popolo ebraico europeo è calata considerevolmente. Oggi il popolo ebraico non sempre usa il termine “olocausto”, preferisce piuttosto l’uso del termine “catastrofe” (Shoah). Questo perché il popolo è sopravvissuto, preservando lingua e cultura. Ciononostante, la perdita di sei milioni ebrei è un fatto irreparabile. A Chernivtsi per un periodo breve era esistito un ghetto. Quest’anno, in occasione dei festeggiamenti della città, è molto probabile che venga inaugurata una targa che commemora il ghetto di Chernivtsi.

Esiste un progetto portato avanti dall’Associazione ucraina delle organizzazioni ebraiche non-governative e delle comunità ebraiche – Vaad Ucraina – per la realizzazione del Museo della catastrofe sul territorio del cimitero ebraico della città di Chernivtsi. Il palazzo e il cimitero, che tutti gli abitanti di Chernivtsi conoscono e che dà sulla via Zelena, era il luogo in cui veniva dato l’ultimo saluto ai defunti. Oggi esiste un progetto per la sua ricostruzione e per la creazione del Museo della catastrofe.

UCMC: Che influenza ha avuto la guerra nell’Ucraina orientale all’interno della comunità?

L.M.: La comunità ebraica fa parte della comunità della città e della comunità dell’Ucraina, perciò la guerra ha finora prodotto lo stesso impatto che sugli altri abitanti del Paese. Molti ebrei da diverse regioni ucraine hanno preso parte agli eventi nell’Est del Paese; sono stati reclutati, sono andati a combattere come volontari. Vi sono anche coloro che, così come altri in Ucraina, ritengono che la guerra sia qualcosa che va oltre il proprio campo d’azione.

Senz’altro abbiamo condiviso le difficoltà create alla comunità ebraica di Donetsk – una delle comunità ebraiche più potenti d’Ucraina, che vanta una bella sinagoga. Per quanto di mia conoscenza, oggi questa comunità si trova a Kyiv, tra cui il rabbino Pinchas Vyshetsky. Suo nonno era originario di Chernivtsi. Questi loro problemi li abbiamo vissuti, li abbiamo aiutati con quello che potevamo.

UCMC: Attualmente esistono casi di discriminazione nei confronti dei rappresentanti della comunità ebraica? Se sì, si tratta di casi isolati o sistematici?

L.M. Esistono senza dubbio alcuni casi di discriminazione. Tuttavia ritengo che sia sbagliato parlare di casi sistematici. Oggi gli ebrei che si vedono per strada differiscono di poco dal resto dei cittadini ucraini. Gli ebrei religiosi, i quali si contraddistinguono per gli abiti tipici e per l’apparenza, a volte sono vittime di casi di discriminazione. Uno dei rabbini di Chernivtsi ne è stato vittima giusto qualche anno fa. Inoltre, sui muri della vecchia sinagoga apparvero delle svastiche, tuttavia si trattò di casi isolati. Purtroppo, esistono tuttora alcuni casi di antisemitismo molto spesso originato dall’ignoranza, in alcuni casi dall’intolleranza verso gli ebrei, in altri dall’intolleranza per i cosiddetti “diversi”. Si tratta di un problema comune all’interno della società: ciononostante, a volte la comunità ebraica è più sensibile a sentirne gli effetti. Attualmente non abbiamo casi di discriminazione o oppressione che possono essere definiti sistematici.

Foto principale: http://0372.com.ua/
Il museo di storia e cultura ebraica della Bukovyna a Chernivtsi, l’ex-Casa popolare ebraica.

Editing letterario e correzione bozze a cura di Paolo De Munari.