Il disegno di legge sui territori temporaneamente occupati potrebbe contribuire all’isolamento del Donbass – funzionari, comunità internazionale

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Il disegno di legge “Sui territori dell’Ucraina temporaneamente occupati” potrebbe portare all’solamento di queste zone e non permettere all’Ucraina la possibilità di proteggere i diritti e le libertà dei suoi cittadini. Inoltre esso prevede una enorme restrizione dei diritti politici per la popolazione di questi territori, una volta finita l’occupazione. Tale provvedimento è inaccettabile e non contribuisce al reinserimento dei territori nel resto dell’Ucraina. Su questi aspetti ha puntato Hugues Bissot, consigliere giuridico dell’Agenzia per i rifugiati in Ucraina, nel corso di una conferenza stampa presso l’Ukraine Crisis Media Centre. “Il disegno di legge potrebbe avere delle conseguenze disastrose per i più vulnerabili e causare una nuova ondata di sfollati interni. Inoltre il documento violerebbe gli obblighi internazionali dell’Ucraina”, ha aggiunto il Bissot.

Anche Gheorghii Tuka, vice Ministro dei territori temporaneamente occupati e degli sfollati dell’Ucraina, si oppone al disegno di legge. “La nostra gente nei territori temporaneamente occupati sono degli ostaggi delle circostanze. Ci opponiamo a questo concetto. Non sarò mai d’accordo con coloro che vorrebbero che rinunciassimo volontariamente a quelle nostre persone e a quei territori che sono stati occupati con l’uso della forza. Per me queste persone sono ostaggi dei gruppi armati. Non possiamo conferire la responsabilità per il loro destino a un Paese-invasore”, ha sottolineato il vice ministro.

Hryhoriy Nemyria, deputato e Presidente del Comitato parlamentare per i diritti umani, le minoranze nazionali e le relazioni internazionali, ritiene che tutti i tentativi di isolare i territori temporaneamente occupati siano nocivi per gli interessi nazionali dell’Ucraina. Ha riferito che il 21-23 novembre il suo Comitato ha pianificato di tenere una riunione nella regione di Luhansk, e che a dicembre si terrà la giornata di sfollati e delle persone che si trovano nei territori temporaneamente occupati. “Vorremmo contribuire a livello legislativo per rafforzare i diritti economici e sociali di queste persone, non indebolirli”, ha enfatizzato il deputato.

Daryna Tolkach, coordinatrice del fondo di beneficenza “Pravo na zahyst” (Diritto alla difesa) ha riferito che, secondo il disegno di legge, l’Ucraina non sarebbe responsabile per la protezione della vita, della salute e dei beni delle persone; invece lo sarebbe la Federaione Russa, che dovrebbe essere risponsabile per tutte le violazioni dei diritti e delle libertà. “Quello che sembra incredibile è il fatto che tramite un atto nazionale legislativo l’Ucraina conferisca responsabilità per la tutela dei diritti dei suoi cittadini a un Paese terzo”, sottolinea la Tolkach. Tale atteggiamento, dal suo punto di vista, sarebbe una violazione degli obblighi costituzionali e delle risoluzioni del Consiglio d’Europa. La giurisprudenza della Corte europea per i diritti umani è contraria a tale atteggiamento.

Tamila Tasheva, fondatrice e coordinatrice dell’iniziativa pubblica “Krym SOS” (Crimea SOS), ritiene che tale disegno di legge sia il risultato del fatto che l’Ucraina non ha alcuna visione di cosa fare con territori temporaneamente occupati e con le persone che li popolano. La Tasheva ha sottolineato che, anche se l’Ucraina non avesse alcun controllo effettivo sui territori temporaneamente occupati e non potesse avere un impatto significativo alla vita delle persone in quelle zone, dovrebbe fare tutto il possibile per almeno non peggiorare la vita di queste persone. “Il disegno di legge limita al massimo i diritti delle persone e solo peggiorerebbe le loro vite. Questo risulterebbe nell’impunità di quelle persone che svolgono rappresaglie, in una nuova ondata di sfollati interni, in un peggioramento per le università sfollate e così via. Tutto questo non contribuirebbe all’atteggiamento positivo delle persone che vivono sui territori controllati; tutto questo non contribuirebbe alla de-occupazione e alla reintegrazione”, ha spiegato la Tasheva.

Krista Zongolowitz, capo della rappresentanza del Consiglio danese per i rifugiati in Ucraina, ha sottolineato il problema dell’accesso ridotto degli aiuti umanitari nei territori occupati. “Il disegno di legge impone severe restrizioni all’entrata e all’uscita delle persone sui territori e non prevede nessuna eccezione per persone che forniscono assistenza umanitaria sia materiale che non materiale”, ha enfatizzato la Zongolowitz.

Secondo Bohdan Melnykovych, il disegno di legge prevede l’introduzione della legge marziale sui territori liberati dall’occupazione. Dopo la sua abolizione, i residenti locali per altri sei anni non potrebbero tenere le elezioni nel Parlamento e per altri quattro-sei anni le elezioni locali. Inoltre, il documento prevede l’istituzione di una Commissione nazionale per la comprensione reciproca. “La creazione della Commissione nazionale per la comprensione ha un unico scopo: quello di punire le persone per un sospetto che non sarebbe confermato dal giudizio di un tribunale, o di limitare il diritto delle persone a ricoprire uffici”, ha dichiarato il Melnykovych.