Il vertice UE-Ucraina. I cinque risultati maggiori

epa05645345 President of Ukraine, Petro Poroshenko (L) and European Council President Donald Tusk (R) interact during a press conference at the end of an EU-Ukraine summit in Brussels, Belgium, 24 November 2016. The summit's agenda will include some 20 issues regarding Ukraine, such as reforms and visa liberations. EPA/STEPHANIE LECOCQ

Il 24 novembre 2016 a Bruxelles si è tenuto il vertice UE-Ucraina. È stato un evento a lungo atteso: doveva tenersi a maggio 2016 ma è stato rimandato più volte. In primavera era intervenuto il referendum olandese; in estate e in autunno le conseguenze di Brexit e la decisione dei leader dell’UE sul nuovo ‘meccanismo di sospensione’ del regime senza visti. Inoltre, alcuni paesi dell’UE hanno espresso le proprie preoccupazioni sul fatto che l’Ucraina stesse davvero combattendo la corruzione. Il Presidente Poroshenko, fino all’ultimo momento, ha sperato che la questione del regime senza visti potesse essere finalmente risolta in questo vertice (UCMC ha già scritto sull’ultimo progresso in questo argomento – si veda la rassegna della stampa ucraina). Nonostante ciò, il regime senza visti non è stato concesso all’Ucraina. Quali risultati sono stati possibili raggiungere e quali no? Di seguito i cinque risultati principali del vertice secondo Yevropeiska Pravda  e Glavkom.

  1. È stato firmato il Memorandum d’intesa sul partenariato strategico nel campo dell’energia tra l’Ucraina e l’Unione europea, congiuntamente alla Comunità europea dell’energia atomica.
  1. È stato firmato l’accordo sul finanziamento del programma “Iniziativa dell’UE per combattere la corruzione in Ucraina”. I fondi stanziati complessivamente per l’iniziativa sono 16,34 milioni di euro, dei quali 15 milioni di euro provengono dal bilancio dell’UE e 1,34 milioni dal Ministero degli Esteri della Danimarca. I fondi comunitari saranno utilizzati per rafforzare la capacità delle istituzioni impegnate nella lotta alla corruzione – l’Ufficio nazionale anticorruzione dell’Ucraina, la Procura speciale anticorruzione e l’Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione.
  1. Per motivi tecnici, nel giorno del vertice non è stato firmato l’accordo che, come era previsto, avrebbe permesso all’UE di stanziare 104 milioni di euro per la riforma del servizio civile in Ucraina. Secondo le prime informazioni, tale importo doveva essere versato nel bilancio così da permettere all’Ucraina di effettuare la riforma dell’amministrazione pubblica: in particolare per risolvere il problema dell’inalzamento di stipendi a un livello sufficiente.
  1. Il giovedi a Bruxelles non è stata definita la data dell’inizio del regime senza visti. Tuttavia, il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, si è appellato ai Paesi-membri dell’UE chiedendogli di concedere tale regime all’Ucraina entro la fine dell’anno. Juncker e il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk hanno assicurato che la Francia e la Germania non hanno intenzione di bloccare per l’Ucraina e la Georgia il percorso verso il regime senza visti con l’Unione. I funzionari europei hanno riconosciuto come il dibattito interno circa il meccanismo della sospensione del regime senza visti si stia continuando (motivo della mancata entrata in vigore), tuttavia, vi sono ragioni di credere che il problema sarà risolto entro la fine dell’anno.
  1. La tranche dell’UE pari a 600 milioni di euro rimandata. L’aiuto finanziario in questione è un prestito a lungo termine che l’Ucraina riceverebbe dalle istituzioni finanziarie europee, grazie alla Commissione europea. I tassi d’interesse e condizioni di rimborso sono significativamente più favorevoli di quelli del Fondo monetario internazionale. Non è stato tuttavia possibile ottenere il versamento poiché Kyiv ha fallito nell’adempire a due condizioni. La prima è economico-commerciale e riguarda il divieto di esportare legno non trattato. La seconda condizione, diventata di dominio pubblico solo di recente, è relativa alla previdenza sociale per gli sfollati, con particolare riferimento alla sospensione dei pagamenti delle loro pensioni. L’UE richiede di non sospendere i pagamenti agli sfollati. Secondo l’UE, qualora l’Ucraina volesse integrare il Donbass non lo potra fare senza erogare idonee prestazioni sociali.

La fonte della foto: http://www.epa.eu/politics-photos/treaties-organisations-photos/eu-ukraine-summit-photos-53132822