Escalation ad Avdiivka: avvenimenti chiave

Una grave escalation di violenza si è avuta il 29 gennaio ad Avdiivka, cittadina, nell’est del Paese, sotto controllo del governo ucraino. Avdiivka si trova vicino alla linea del fronte, a solo sei chilometri da Donetsk. Secondo le informazioni ufficiali (che coprono i giorni 29 e 30 gennaio) sette militari ucraini sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti dal momento in cui i combattimenti si sono intensificati. Alcuni media affermano che sarebbero stati uccisi anche due civili. Le zone residenziali si sono trovate sotto tiro nel corso dei massicci bombardamenti provenienti dalle zone controllate dai militanti. La città di Avdiivka è rimasta senza elettricità, riscaldamento e acqua. Ecco i fatti chiave su questa offensiva.

  1. Avdiivka è d’importanza strategica per le due parti in conflitto. L’impianto per la produzione del carbon-coke “Avdiivka Coke and Chemical Plant” è uno dei più grandi produttori in Europa. Avdiivka è anche un importante snodo per i trasporti nella regione di Donetsk. Secondo gli Accordi di Minsk Avdiivka rimane parte del territorio controllato dal governo ucraino. Già in precedenza, la città è stata colpita numerose volte dai bombardamenti. Di seguito è possibile consultare il link per visualizzare la mappa con la posizione della città rispetto alla linea del fronte.
  2. I militanti, supportati dalla Russia, hanno avviato un’offensiva il 29 gennaio. Dal 31 gennaio la città è stata bombardata con i razzi Grad. Sono state colpite anche le zone residenziali. L’escalation è stata anche sentita vicino a Mariupol e nella regione di Luhansk. Gli account social dei presuntiabitanti di Donetsk hanno postato alcuni video dei bombardamenti con i sistemi missilistici Grad lanciati da Donetsk e dai suoi dintorni verso Avdiivka.
  3. La situazione umanitaria ad Avdiivka è molto difficile. I bombardamenti hanno danneggiato l’infrastruttura vitale della città. Le forniture di acqua, energia elettrica e riscaldamento sono state interrotte, mentre la temperatura ha raggiunto di -18°C e continua ad abbassarsi. Nella città il Servizio statale d’emergenza ha predisposto dei punti d’accoglienza mobili con riscaldamento e cibo. Il Comitato internazionale della Croce Rossa sta per inviare degli aiuti. Le agenzie statali stanno preparando l’evacuazione per gli abitanti civili; secondo fonti ufficiali allo stato attuale sarà possibile evacuare 12 mila persone. Corrispondenti sul posto affermano che già risultano delle persone che stanno abbandonando le proprie abitazioni.

(Aggiornamento dell’UCMC del 1 febbraio: il Servizio statale d’emergenza comunica che la fornitura d’acqua agli abitanti, attraverso il sistema idrico centralizzato, avviene due volte al giorno. È stata organizzata la fornitura aggiuntiva di acqua potabile e tecnica. Gli appartamenti vengono riscaldati grazie alla vicina centrale industriale funzionante a gas naturale. La temperatura negli appartamenti è di 15 gradi.)

  1. L’offensiva lanciata dai militanti potrebbe essere la risposta agli spostamenti delle truppe ucraine, ipotizzano alcuni giornalisti. Christopher Miller, corrispondente di RFE/RL, in uno dei suoi reportage dalla zona, scrive: “dalla metà dicembre le forze armate ucraine sono avanzate nelle parti della zona grigia presso o vicino alle città di Avdiivka, Debaltseve, Dokuchaievsk, Horlivka e Mariupol colpite dalla guerra. Così hanno ristretto lo spazio tra loro e i combattanti separatisti.” Alexander Hug, vice capo per il monitoraggio della Missione speciale dell’OSCE in Ucraina ha dichiarato che “l’escalation di tensioni avviene come risultato diretto delle mosse di avanzamento”. La parte ucraina, comunque, afferma che le truppe non violano gli Accordi di Minsk in quanto non attraversano la linea di contatto e si spostano all’interno del territorio controllato dal governo ucraino (così come regolato dagli stessi accordi). L’amministrazione regionale ucraina aggiunge che è vitale esercitare il controllo governativo sulle cittadine nella zona grigia, per fermare contrabbando su larga scala.
  2. Le garanzie di tregua rilasciate dalla “DPR” e dalla Russia non reggono. Ci sono stati alcuni tentativi di attuare il cessate il fuoco, ma non sono durati a lungo. L’ha confermato anche il Capo dell’amministrazione civico-militare della regione di Donetsk, Pavlo Zhebrivsky.
  3. Le due parti in conflitto si accusano reciprocamente per l’escalation. L’offensiva è avvenuta durante la visita ufficiale del Presidente ucraino Petro Poroshenko in Germania. Poroshenko ha interrotto la sua visita e dopo il suo ritorno ha presieduto una riunione con i rappresentanti di agenzie militari e delle forze dell’ordine. Il Ministero degli esteri ucraino ha diramato una dichiarazione secondo la quale “l’escalation attuale nel Donbas è un chiaro segnale del mancato rispetto da parte della Russia verso i propri obblighi così come sanciti dagli Accordi di Minsk”. Per propria parte, Dmitriy Peskov, portavoce del Cremlino, ha accusato le forze armate ucraine di portato avanti un’offensiva contro i separatisti. Un canale TV di propaganda russo, Zvezda, ha anche prodotto un fake – ha pubblicato una notizia che mostrerebbe delle foto di distruzione ad Avdiivka presentandole come quelle in una città sotto il controllo dei militanti.
  4. I media ucraini continuano a dare copertura sugli avvenimenti ad Avdiivka, con aggiornamenti in tempo reale; tra questi vi sono anche RFE/RL e Hromadske. C’è anche copertura da parte di una giornalista di Deutsche Welle.

Il materiale è stato preparato da Vitaliy Rybak, Volodymyr Yermolenko, Internews Ukraine, e Alya Shandra, EuromaidanPress, per il gruppo UkraineWorld.