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Il blocco del Donbas occupato: dalla dispersione dei partecipanti alla sospensione ufficiale del trasporto delle merci

Dal 25 gennaio 2017 è iniziato un blocco commerciale dei territori occupati nell’Est dell’Ucraina che ha portato al deficit delle forniture di antracite e all’introduzione di misure d’emergenza nel settore energetico.

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Il 13 marzo la società ucraina è stata però sconvolta dalla notizia dello sgombero di uno dei gruppi dei partecipanti al blocco del Donbas. L’evento ha provocato numerose proteste in alcune città, il fermo dei lavori parlamentari della Rada e la sospensione completa del trasporto delle merci al livello statale.

L’UCMC pubblica un breve riassunto degli eventi e delle conseguenze del blocco negli ultimi giorni

Le misure per combatere le attività sovversive. Il 13 marzo l’Ufficio dell’operazione antiterroristica ha temporaneamente introdotto un regime rafforzato di sicurezza nel territorio delle regioni di Donetsk e Luhansk. Gli ufficiali hanno spiegato che l’introduzione di tali misure è motivata dall’escalation della situazione al fronte e dalle azioni sovversive commesse dai terroristi. Le forze dell’ordine hanno perciò rafforzato il controllo dei documenti e dei veicoli. Sono stati dispiegati i cinquecento poliziotti.

La dispersione del blocco. La sera il 13 marzo l’Ufficio del blocco ha riportato che i partecipanti al blocco nella stazione ferroviaria Kryvy Torets sono stati dispersi e detenuti dalle unità del Servizio di sicurezza ucraino e le forze speciali della polizia KORD.

Secondo uno degli organizzatori del blocco, il parlamentare Semen Semenchenko, le forze dell’ordine sono arrivate su un carro armato. Usando come pretesto il fatto di ricercare gruppi sovversivi, le forze dell’ordine hanno controllato i documenti dei partecipanti al blocco e hanno tentato di confiscare tutte le armi da fuoco degli attivisti. In seguito però al presunto rifiuto di abbandonare le armi, i partecipanti al blocco sono stati fermati e messi in stato di arresto.

Nel suo report il Servizio di sicurezza ha affermato che 43 persone armate sono state detenute a Toretske, Shcherbynivka e Kurdyumivka, i tre luoghi dove dove i partecipanti al blocco hanno installato i loro accampamenti. Il motivo della detenzione è dovuto al fatto che i manifestanti si sono rifiutati di abbandonare le armi. Ecco il video della detenzione. Il giorno seguente tutti i detenuti sono stati rilasciati.

Un’onda delle proteste. Dopo che i partecipanti del blocco sono stati fermati, in alcune città ucraine sono state organizzate manifestazioni a sostegno del blocco del commercio con i territori occupati, incluse le città di Kyiv, Lutsk, Kharkiv, Rivne, Vinnytsia e Chernivtsi.

L’Ufficio del pubblico ministero e il Servizio della sicurezza: “Non vi erano violazioni”. Il giorno seguente all’arresto il Procuratore generale ucraino Yuriy Lutsenko ha affermato che le forze dell’ordine che hanno svolto l’operazione che ha portato alle detenzione dei partecipanti al blocco non hanno violato la legge. Il Capo del Servizio di sicurezza ucraino Vasyl Hrytsak ha inoltre detto che l’atto in sé non era volto a disperdere i partecipanti del blocco del commercio nel Donbas.

Il conflitto fra la polizia e i partecipanti al blocco. Il 14 marzo ha avuto luogo uno scontro fra i poliziotti e partecipanti al blocco. Gli attivisti capeggiati dal parlamentare Volodymyr Parasyuk hanno tentato di sfondare le linee di poliziotti. Hanno inoltre rifiutato di presentare i documenti, minacciato e attaccato i poliziotti. Le forze dell’ordine sono riuscite a detenere il convoglio dei veicoli con i partecipanti al blocco vicino a Kramatorsk.

Il fermo del parlamento. Il 15 marzo i poliziotti della regione di Donetsk che volevano raccontare l’incidente avvenuto con il parlamentare Parasyuk nel contesto del blocco, si sono presentati in una sessione parlamentare. L’entrata per le persone in divisa al Parlamento è però vietata quindi in seguito alla violazione della procedura ordinaria, la sessione parlamenare è stata chiusa. Secondo il parlamentare Serhiy Leshchenko i militari sono stati portati nella sala dal deputato Kononenko (fazione del Blocco di Petro Poroshenko) e rappresentanti della fazione Narodny Front. Tali azioni creano un precedente pericoloso che in futuro potrà essere usato contro l’Ucraina stessa.

La sospensione del trasporto delle merci attraverso la linea di contatto. Il 15 marzo il Consiglio per la sicurezza e difesa nazionale ucraino ha adottato la decisione di sospendere il trasporto delle merci attraverso la linea di contatto. La notizia è stata riportata dal Capo del Consiglio per la sicurezza e difesa nazionale ucraino Oleksandr Turchynov. Tali misure sono state introdotte in seguito all’escalation rapida nell’est e alla conquista degli stabilimenti ucraini nei territori occupati. Le misure resteranno in vigore fino all’attuazione completa dei paragrafi n.1 e n.2 degli Accordi di Minsk, che prevedono il cessate il fuoco completo e il ritiro delle armi dalla linea di contatto. Dalle 13.00 del 15 marzo tutti i veicoli e le linee ferroviarie sono state già bloccate. Allo stesso modo, il Presidente Poroshenko ha fatto notare che l’eccezione durante il blocco ufficiale è prevista solo per le merci umanitarie. Poroshenko ha inoltre detto che il divieto resterà in vigore fino a quando gli stabilimenti ucraini conquistati torneranno alla giurisdizione ucraina.