Tartari di Crimea dalla A alla Z

A come Alfabeto.  Oggi sono diffuse due varianti di alfabeto della lingua tatara di Crimea: cirillico e latino.  Storicamente, per scrivere in lingua crimeana, veniva usato l’alfabeto arabo. Inizialmente infatti i tartari di Crimea usavano simboli grafici arabi. Nel 1928 nella lingua di tartari di Crimea venne trasferita in scrittura latina. Il cirillico è stato poi adottato nel 1938 sulla base dell’alfabeto russo. Il cirillico dei tartari di Crimea, che dal 1938 al 1997 era l’unico tipo di scrittura della lingua di Crimea, non ha nessuna lettera diversa dall’ alfabeto russo.  Negli anni novanta si è cominciato il passaggio della lingua crimeana nel nuovo alfabeto latino, prendendo come base l’alfabeto turco.  Nel 1997 la nuova variante dell’alfabeto latino è stata approvata dal Parlamento della Repubblica Autonoma di Crimea. Dal 2015 sul territorio della Crimea, la lingua statale dei tartari di Crimea viene scritta ufficialmente usando il cirillico. Questo perché la Russia, che ha occupato la Crimea, sta vietando di fatto l’uso dei caratteri latini.

B come Bakhchisaray. Bakhchisaray è un centro amministrativo del distretto di Crimea. Nel V-VI secolo, nella periferia di quella che è diventata la città moderna di Bakhchisarai, esisteva una grotta chiamata Kirk-Or che, a partire dagli anni 30 del VI secolo, divenne la residenza ufficiale del Khan della Crimea  Haji I Giray. Il figlio di Haji Giray, Mengli Giray nel 1485 vi costruì un nuovo palazzo sede del Khanato, il Devlet Saray che si trovava ai piedi del Kirk-Or, presso l’insediamento di Salachik. Purtroppo il complesso del palazzo di Devlet Saray è andato perduto e oggi ne rimangono pochissime tracce. Agli inizi del secolo XVI, iniziò la costruzione del nuovo Palazzo del Khan. Questo palazzo venne in seguito chiamato Bakhchisaray che tradotto dal tartaro suona come “palazzo nel giardino”. Questo nome indicò in seguito la città  che presto si sviluppò intorno al palazzo e che divenne la capitale del Khanato di Crimea. Nel 1532 la residenza del Khan venne ufficialmente trasferita al Palazzo di Bakhchisaray. Pertanto quest’anno viene considerato come l’anno della fondazione della città di Bakhchisaray.

C come Caffé. Ai tartari piace molto il caffè. Il vero caffè tartaro è una bevanda forte, che viene servita con pezzettini di zucchero in tazzine piccole. Secondo la tradizione dei  tartari di Crimea, il caffè veniva messo sul fuoco dalla padrona di casa appena un ospite entrava a casa. Esiste anche un proverbio diffuso tra i tartari di Crimea che recita: “Il caffè e il tabacco. Nient’altro serve per essere felice”.

D come Deportazione. La deportazione forzata della popolazione dei tartari di Crimea della Repubblica Autonoma di Crimea (Krymska ARSR) cominciò il 18 maggio del 1944 dal NKVS (Commissariato del Popolo per gli affari interni dell’URSS). Il motivo ufficiale della deportazione  era la collaborazione di alcuni tartari di Crimea con la Germania nazista durante la Seconda Guerra mondiale.

E come Eupatoria. Il Porto e località turistica sulla costa occidentale della penisola di Crimea di Euvpatoria è nota per le sue sorgenti termali, a base di salamoia e fanghi. Nel 1475 la regione venne conquistata dall’Impero Ottomano preso la località di Cercinitis, dove in quel momento vi era solo un piccolo insediamento, i turchi hanno diedero il nome di Gozleve. L’origine di questo nome è incerta. Per alcuni significherebbe “cento occhi”, per altri “occhio-casa”. Per altri Gozleve deriva dalla parola ottomana “Gozle”, che significa osservare, vedere. Quel che invece è certo è che le influenze delle popolazioni slave fecero sì che la città assumesse anche il nome di “Kozlov”, che altro non è che un adattamento della versione turca. Nel XVI-XVIII secolo Gozleve era una delle più grandi città del Khanato di Crimea, sebbene Il numero di case fosse minore rispetto a Bakhchisaray. Conosciuta come un città-mercato principalmente di schiavi, divenne poi una meta ambita della campagne navali dei cosacchi (in particolare quella del 1588, che fu particolarmente fruttuosa).

F come Feste – I tartari di Crimea hanno sei feste principali. Yiul ghedzhesi (cioè Anno Nuovo) viene festeggiato dai musulmani di Crimea il 22 dicembre, nel giorno del solstizio d’inverno, o il 21 marzo, durante l’equinozio di primavera. Questo giorno simboleggia l’inizio della primavera ed è il primo giorno dell’anno secondo il calendario orientale. Esso inoltre rappresenta l’inizio della nuova stagione agricola. L’Hidirlez è una festa che viene celebrata nella prima settimana di maggio quando nei campi appaiono le prime spighe. E’ considerata la festa del lavoro e delle  attività sociali. Il Derviza viene festeggiata durante il solstizio di autunno, il 22 settembre. Viene celebrata vicino ai luoghi sacri con sacrifici animale. In Crimea viene usata principalmente la pecora. L’ Oraza-bayram è una festa che inizia dopo la fine di Ramadan. Dopo il Namaz (la preghiera del venerdi) i tartari di Crimea fanno l’elemosina in favore dei sofferenti, dei poveri, degli orfani, dei senzatetto e degli anziani soli. In questo giorno si chiede il perdono per i propri peccati e si appianano le divisioni e le liti con gli altri membri della comunità. Inoltre è tradizione che 4 giorni prima dell’arrivo della festa i tartari di Crimea comincino a sistemare un po’ tutto ciò considerato “fuori posto”. Gli uomini visitano e sistemano le tombe dei defunti, le donne puliscono la casa e cominciano a preparare piatti per la festa. Si comprano nuovi vestiti e scarpe per i bambini. E’ importante anche condividere il mangiare del banchetto anche con il cane. Vi è infine la  Kurban-bayram, un’importante festa mussulmana i cui festeggiamenti durano 3 giorni.

G come Dinastia Giray. Si tratta di una dinastia dei Khan della Crimea del XV e  XVIII secolo, nati come ramo laterale della famigia dei Chingizidi. Nel 1449, il fondatore della dinastia Hajı I Giray, approfittando del crollo dell’Orda d’Oro, dichiarò l’indipendenza del Khanato di Crimea. Nel 1475, il figlio di Haji Giray Khan, Mengli I Giray fu però costretto a riconoscere se stesso come vassallo del sultano ottomano. All’inizio della guerra di liberazione nazionale del popolo ucraino del 1648-1657, Khan Islam III Giray aveva stretto un’alleanza con l’Hetman dell’Ucraina Bohdan Khmelnytsky. Tuttavia, per impedire la vittoria dell’esercito ucraino durante la battaglia di Zboriv del 1649, decise  di voltare le spalle all’alleato. Gli scontri durarono anche negli anni seguenti, a Berestechko nel 1651 e poi con la battaglia di Zhvanetskiy nel  1653.  Dopo l’occupazione della Crimea da parte dell’Impero russo nel 1783, l’ultimo Khan di Crimea Shahin Giray fu costretto ad abdicare e partire per la Turchia.

H come Halilova e Usmanov, gli autori dell’inno dei tartari di Crimea. Il 30 giugno 1991 è stata scelta la canzone AntEtkenmen, che significa “Io ho giurato” come inno ufficiale dei Tatari di Crimea. L’autore del testo e della musica è Noman Celebigihan. Ma esiste un’altra canzone, che viene considerata dai tartari di Crimea come un secondo inno. Nel 1960 alcuni tartari ebbero il diritto esclusivo di tornare in Crimea. Fra di loro vi erano Fatma Halilova e Shukri Usmanov, che hanno scritto e cantata una canzone “Ai guzel qirim” (Bella Crimea). Questa canzone è diventata l’inno non ufficiale di tutti i tartari che sognano di tornare in Patria.

I come Enver Ismailov, un celebre  chitarrista di nazionalità ucraina e tartaro di Crimea, che ha lavorato anche compositore ed è considerato un grande artista del popolo dell’Ucraina. A differenza dei chitarristi occidentali, Enver Izmailov ha inventato la tecnica del “tapping”, un modo di suonare la chitarra che sfrutta tutte e due le mani mentre si trovano sulla tastiera dello strumento.

J come Jamala. Susanna Giamalatdinova, conosciuta come Jamala è una cantante ucraina di origine tartara ed armena, celebre attrice del popolo dell’Ucraina.  Laureata dell’Accademia musicale dell’Ucraina, è una cantante che incarna gli stili jazz, soul, funk, folk, pop ed elettro ma  si è cimentata anche con l’opera lirica. E’ famosa per aver vinto il 61esimo  “Eurovision” a Stoccolma nel 2014. Nel 2013-2014 ha supportato attivamente la Rivoluzione della Dignità  e ha condannato l’occupazione russa della Crimea.

K come Khanato di Crimea. E’ stato uno Stato monarchico retto dalla dinastia Giray dei tartari di Crimea. Esistette dal 1449 al 1783 e occupava oltre al territorio della Crimea, le steppe e la costa settentrionale del Mar Nero, fino ai fiumi Dniester e Don, nonché le terre del nord di Kuban. Fondata da Haji I Giray dopo il crollo politico dell’Orda d’Oro nel 1478, durante il regno di suo figlio Mengli, divenne un protettorato dell’Impero Ottomano. Fra il 15emo e 18emo secolo, fu impegnato in numerose guerre con i suoi vicini settentrionali tra cui i cosacchi, la Lituania, la Polonia, la  Moscovia e i cosacchi del Don. Durante la guerra russo-ottomana del 1735-1739, perse gran parte della propria forza militare e nel 1774 divenne uno stato indipendente a seguito di un’altra sconfitta dell’Impero Ottomano da parte della Russia. Nel 1783 venne definitivamente annesso all’Impero russo.

L come Letteratura. La letteratura dei tartari della Crimea ha inizio durante l’epoca dell’Orda d’Oro ed ha avuto il suo periodo di massimo splendore durante il Khanato di Crimea con il rinascimento della fine del XIX secolo. Una delle prime opere letterarie della Crimea è la poesia “Yusuf e Zuleikha”, scritta da Mahmoud Kirimli nel secolo XIII, durante il periodo dell’Orda d’Oro (sec.XIII – prima metà del sec. XV).

Con l’adozione dell’Islam, in Crimea, venne creata la poesia di palazzo, nota anche come  “letteratura del divano”, cioè letteratura profana. I suoi autori erano principalmente khan e nobili e le opere scritte in questo periodo vennero redatte seguendo la grafica araba. La letteratura era principalmente poetica e fra i poeti famosi possiamo citare Abdul-Medzhyd Effendi, Useyin Kefeviy, Mengli I Giray, Bora Gazi, Rammel Hodgia, Ashik Umer, Mustafa Dzhevheriy, Leila Bykech, Ashik Arif, Dzhanmuhammed, Edipo Efendi.

Vi è stata anche una poetessa di corte del Khan, Han-Zade-Khanum, che era la moglie del Khan Bahadyra I Giray. Dopo la conquista  da parte della Russia, la vita letteraria della Crimea è stata  interrotta perché erano proprio i khan di Crimea sono stati i principali mecenati della poesia. Ad ogni modo, un’altea figura chiave della fine del XIX e inizi del XX secolo fu il letterato Ismail  Gasprinskii, che creò le basi dei racconti e dei romanzi nella letteratura tartara di Crimea.

La deportazione dei Tatari di Crimea in Uzbekistan e in Asia Centrale ha avuto un duro impatto sulla letteratura in lingua tatara, poiché la tradizione letteraria venne interrotta. L’esistenza stessa della letteratura dei tartari di Crimea e dei suoi autori più importanti in Unione Sovietica venne infatti nascosta fino agli anni 1970.

M come Mejlis dei tartari di Crimea. Si tratta dell’organo di rappresentanza dei tartari di Crimea. Secondo lo Statuto, lo scopo del Majlis è quello di superare le conseguenze del genocidio commesso contro tartari di Crimea dalle autorità di Mosca, il ripristino dei diritti umani e l’identità nazionale e culturale del popolo tataro. Dopo l’occupazione della Crimea da parte della Russia, le attività del Majlis dei tartari della Crimea vengono represse. Inoltre, l’auto-proclamato  “Procuratore” della Repubblica di Crimea ha sospeso le attività del Mejlis in riferimento alle attività considerate pro-Ucraina e ha vietato l’entrata in Crimea al Presidente del Mejlis Refat Chubarov.

 N come Noman Chelebidzhihan (1885-1918). Egli è stato un attivista politico e uomo di Stato della  Crimea, nonché uno dei fondatori del primo Kurultai, il Governo della Repubblica Popolare della Crimea, dichiarata nel 1917. Divenne anche il primo Mufti dei musulmani di Crimea, Lituania, Polonia e Bielorussia. Le parole del suo poema Crimea: «Ant etkenmen!» («Io ho giurato!”) sono diventati l’inno nazionale dei tartari della Crimea.

O come Origine. I tartari della Crimea sono una nazione in Crimea e vengono considerati come i discendenti di vari popoli che sono vissuti in Crimea in diversi periodi storici. Tra i gruppi etnici principali che vivevano, in tempi diversi, in Crimea ed hanno contribuito alla formazione dell’identità del popolo tartaro di Crimea vi sono tauri, sciti, sarmati, alani, greci, romani, goti, khazari, peceneghi, italiani, cerchessi e turchi.

Un ruolo molto importante nella etnogenesi dei tartari della Crimea è rivestito dai kipchak occidentali, conosciuti nella Rus di Kyiv come kuman o coman. Il consolidamento di questo conglomerato etnico in un unico popolo tartaro di Crimea ha avuto luogo durante vari secoli. Alcuni fattori unificanti in questo processo sono stati il territorio comune, la lingua turca e la religione islamica. Il processo di una reale presa di coscienza dell’identità della popolazione è terminata durante il Khanato di Crimea.

 P come Pilaf. Si tratta del piatto più popolare dei tartari. Nonostante il fatto che in ciascuna regione il pilaf viene preparato secondo una ricetta diversa, la base del piatto rimane invariata in tutta la Crimea. Il Pilaf è una combinazione di carne, riso, cipolla e spezie. Questo piatto è apparso inizialmente tra i nomadi turchi dell’Asia centrale che, tradizionalmente, allevavano pecore e commerciavano con la Cina, dove scambiavano il bestiame con il riso. Ma una leggenda afferma che  l’origine del pilaf è associata alla figura di Alessandro Magno il quale avrebbe scoperto questo piatto in un viaggio in Persia per poi importarlo nel suo impero. Il pilaf è un piatto tradizionalmente associato alle feste ed è solitamente servito in dosi molto abbondanti.

Q  come Qurultay. Nelle popolazioni turche, il Qurultay è un organo di rappresentanza popolare. Si tratta di un congresso nazionale durante il quale vengono risolti i  problemi più importanti della comunità nazionale. Inizialmente il termine indicava la riunione dei principi ma, in seguito, ha assunto il significato di riunione del popolo. Un Qurultay a scrutinio segreto nomina il Mejlis. Un’assemblea analoga al Qurultai è il cosiddetto “Consiglio antico russo” o  “Cerchio dei cosacchi” ed altre forme di assemblee collettive con il diritto di voto uguale per ogni partecipante.

R come Religione. La maggioranza dei Tatari di Crimea sono musulmani sunniti e appartengono alla scuola di pensiero dei canafiti. L’islam sunnita è una delle correnti principali dell’Islam. I tatari, in quanto sunniti, credono che il Califfo, massima autorità politica dell’Islam, debba essere un uomo la cui reputazione e la conoscenza in ambito teologico e giuridico sia universalmente riconosciuta. L’Islamizzazione storica dei tartari di Crimea è avvenuta parallelamente con la formazione dell’identità nazionale. La religione islamica ha cominciato a diffondersi a Sudak e nei dintorni grazie a predicatori selgiuchidi nel XIII secolo e durante l’epoca dell’Orda d’oro. La maggior parte della popolazione della Crimea si è poi convertita all’Islam durante il Khanato di Crimea.

S come Sultan Amet-Han. Sultan Amet-Khan è un eroe nazionale del popolo tartaro di Crimea. Egli ha servito come pilota sovietico durante la Seconda Guerra Mondiale. Si tratta dell’unico pilota sovietico ad aver voltato con più di 50 tipi di velivoli.  Ha inoltre testato 107 unità di trasporto.  Le imprese di Amet-Khan lo hanno reso celebre anche all’estero, tanto che piloti francesi del reggimento “Normandie-Niemen” lo hanno nominato pilota onorario delle Forze Aerei Francesi. Il 14 maggio 2015 il Parlamento della Crimea ha intitolato l’aeroporto internazionale “Simferopol” in onore di Amet-Khan Sultan.

T come Tceburek. Si tratta di una frittella di pasta non lievitata, farcita di carne ovina e condimenti piccanti e, a volte, formaggio. Si prepara friggendola in olio. Il Tceburek viene considerato uno dei piatti nazionali dei popoli di Crimea. Non solo i tatari, ma anche i  greci del mar Nero e i crimchaki lo preparano. Il Tceburek viene consumato senza l’uso delle posate. Mentre si mangia,  il Tceburek si trova in posizione verticale rispetto al pavimento e viene consumato partendo dalla parte superiore. Questo perché spesso  dentro il tceburek c’è troppo olio, che può uscire fuori e macchiare le mani e i vestiti.

U come Umer Ashik  (1621—1707). E’ stato poeta tartaro di Crimea. La poesia di Ashik ha dato origine al genere ashik, che in Crimeiano significa amore. L’ashik è un tipo particolare  di opera letteraria, nella quale i poeti-cantanti  accompagnano  i propri spettacoli suonando lo strumento musicale tradizionale della Crimea, il saz. Ogni anno ad Eupatoria hanno luogo le letture annuali delle opere di Ashik.

V  come Vino. “In tutta la penisola di Tauria si produce un vino eccellente”  così ha scritto nel 1578  il nobile Bronevskyy Martin, inviato dal re polacco Stefano Batoria in visita al Khan Muhammad Giray. L’ uva veniva coltivata non solo al Sud, ma anche nella parte della steppa sotto il controllo del Khanato di Crimea. Nel Khanato di Crimea, dove la religione statale era l’Islam, il consumo di qualsiasi tipo di bevande alcoliche era vietato. Ma non è un segreto che  ai Khan di Crimea venivano portati i migliori vini della Crimea. Gli storici riportano che in Crimea l’ubriachezza, secondo la sharia, veniva perseguitata rigorosamente, benché a volte tollerata. Chiunque però commettesse il crimine di ubriachezza durante il mese sacro del Ramadan o veniva punito con la pena di morte oppure riceveva 80 bastonate. Ciò però era spesso più una minaccia che una vera punizione. La legge in Crimea stabiliva infatti che per accusare una persona di ubriachezza, bisognava provare che l’ubriaco non era in grado di distinguere un uomo da una donna.

W come Wagon ossia “Teplushka”, il vagone merci dei treni.  Questo tipo di  vagone, creato sulla base del  carro merci chiuso, era destinato a trasportare le persone e gli animali. Il nome è apparso nel 1870 come abbreviazione di “vagone riscaldato”. Questo tipo di vagone è associato dai tartari della Crimea alla deportazione del 1944. I ricordi di coloro che sono sopravvissuti alla deportazione sono terribili. Un sopravvissuto ricorda che in uno di quei vagoni, durante la traversata verso l’Asia Centrale, “Invece di salutare la mattina, si sentivano le parolacce e le domande sono dove fossero i cadaveri. Le persone si aggrappavano ai morti, gridando per non consegnarli. I soldati buttavano i corpi degli adulti fuori della porta del vagone mentre quelli dei bambini erano gettati dalle finestrelle.”

X come Xenofobia.  Nonostante il fatto che i tartari della Crimea siano sempre vissuti nella loro terra, sono spesso stati vittima di xenofobia da parte degli stranieri che controllavano quei territori, in particolare i russi.  Nel 1783, a seguito della vittoria sull’Impero Ottomano, la Crimea fu prima occupata  e poi annessa dalla Russia. Questo fu l’inizio dell’epoca della storia dei tartari della Crimea che viene chiamato “Black Age”. L’opressione da parte dell’ amministrazione russa e l’esproprio di terreni ai contadini tartari di Crimea ha portato alla emigrazione di massa dei Tatari di Crimea verso l’Impero Ottomano. I loro discendenti costituiscono oggi la diaspora tartara in Turchia, Bulgaria e Romania. Questo fatto ha causato il declino dell’agricoltura nella regione e i il quasi completo spopolamento della  steppa di Crimea. Alla fine del 1700, la maggior parte delle élite dei tartari di Crimea abbandonò la penisola. Nello stesso tempo è avvenuta la colonizzazione della Crimea da parte del Governo russo e sono state trasferite migliaia persone dalla Russa continentale alla Crimea. Ciò ha comportato che di un milione di tartari, che vivevano in Crimea al momento della sua annessione alla  fine del XIX, ne rimangono oggi  meno di 200 mila, cioè, circa un quarto della popolazione della Crimea. Nel 1921 è stata creata la Repubblica Autonoma di Crimea all’interno della RSFSR (Federazione Russa).

Dopo una breve crescita della vita nazionale, che ha avuto inizio a seguito della costituzione della Repubblica grazie all’apertura di scuole, teatri e  giornali nazionali, iniziarono le repressioni di Stalin a partire dal 1937.

Ad essere perseguitati furono soprattutto gi intellettuali tartari di Crimea. Nel 1941 la Crimea passò sotto il dominio dei nazisti, che scatenarono il terrore contro la popolazione civile.  Il 18 maggio 1944 per ordine di Stalin l’intero popolo tartaro di Crimea venne accusato da Stalin di  collaborazione con i Nazisti e, in seguito, deportato dalla Crimea.

Y  come Yalta. E’ una città balneare sulla costa meridionale della Crimea, noto centro internazionale di turismo. Vi è inoltre la più grande stazione climatica sulla penisola. La città in quanto parte della Crimea, dal marzo del 2014  è parte del territorio temporaneamente occupato dell’Ucraina da parte della Russia.

Z come  Zmorka. Marlen Zmorka (1993) è un ciclista della categoria «Under 23» e la speranza del ciclismo ucraino. Ha vinto nel 2010  bronzo europeo di categoria dei campionati europei e nel 2015 l’argento. Marlen Zmorka pratica il ciclismo dal 2008 e si è  diplomato al College Sportivo di Mykolaiv. Attualmente l’atleta si allena negli Emirati Arabi e si sta preparando al Campionato del mondo.