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Gli ultras e la guerra. Che cosa non ha capito la società ucraina.

UCMC pubblica la variante abbreviata dell’articolo di Andrey Siniavskiy  per il portale Censor.net.

 Il 12 aprile 2014 è considerato come  la data ufficiale dell’inizio della guerra in Ucraina  – il giorno in cui le forze di sicurezza russe hanno occupato gli uffici di polizia e del Servizio   di sicurezza a Slavyansk, Kramatorsk e Druzhkivka. Ma c’è un gruppo di persone per le quali la guerra ha iniziato tre mesi prima a quelli eventi. Gli ultras ucraini hanno fatto un cammino da Maidan (piazza d’Indipendenza a Kyiv) per partecipare ad un conflitto armato nella parte orientale dell’Ucraina.

Per molti ultras ucraini la guerra è iniziata dal confronto con le forze di sicurezza nei pressi dello stadio “Dinamo” che porta il nome dell’allenatore Valeriy Lobanovskiy. Protesta pacifica sulla piazza  Maidan è cresciuta in uno scontro duro sulla strada Grushevskogo.
Il battaglione di polizia “Berkut” che era contro i fan,  era ucraino solo formalmente ed ha  agito  contro gli interessi ucraini.

Tutte le contraddizioni tra gli ultras che hanno sostenuto le varie squadre di calcio nel 2014 sono state  dimenticate e c si sono uniti contro un nemico comune. Prima i cittadini,  indifferenti al calcio li  guardavano con diffidenza, ed adesso loro sono  diventati i loro protettori nel confronto con le forze di sicurezza. Per loro, la guerra è iniziata il 19 gennaio 2014 ed è ancora in corso.

Oggi quasi nessuno direbbe che tutto quello che sono in grado di fare i fan – è spaventare i passanti e mettere su una lotta. Nel 2014, di fronte all’aggressore, i fan di “Dinamo” e “Shakhtar”, “Dnipro” e “Metallist” hanno dimenticato  i loro liti. Erano proprio gli ultras del club di Kharkiv che erano  primi a capire come si è cambiata la situazione, e hanno creato  la loro canzone famosa su Putin.

Molti degli ultras sono stati tra i primi che sono andati  nella parte orientale dell’Ucraina per  proteggerla dopo l’inizio della aggressione da parte della Russia e delle forze filorusse nella Donbas.  Hanno fatto parte dei battaglioni dei volontari –  “Azov”, “Aydar”, “Dnepr-1”, “Donbas” e “OUN”,  primo e secondo  battaglione di riserva  operativi  della Guardia Nazionale dell’Ucraina (in seguito denominato battaglione di Kulchytsky e “Settore destro”  (“Pravyi Sector”).

Per  la società la guerra va al secondo piano,  spesso va dimenticato che significa l’unità per la protezione del suo Stato. Da qualche parte all’Est combatte l’esercito efficiente che può difendersi. V’è n’e l’illusione di calma, e la sopravvivenza del proprio Stato non è più importante durante la guerra, lo sono le questioni politiche, che solo stanno separando.

In questa situazione, molti di noi dobbiamo imparare dai “hooligans” di calcio. Sembra che loro hanno capito meglio di molti altri che ora non è “tempo di pace”. E qualunque tipo dei  problemi che siano in questo Stato con le riforme e le élite politiche, è necessario  proteggere lo Stato per quello che è.

Essere esempio per gli altri. Cambiare il Paese. É quello che sono riusciti e riescono a fare gli ultras e quello che devono imparare gli altri sullo sfondo di capricci regolari nelle reti sociali.