Il Parlamento europeo ha votato in favore dell’amplificazione delle quote di importazione essenti da dazi doganali per l’Ucraina con alcune eccezioni. La rispettiva risoluzione legislativa è stata sostenuta dai 475 eurodeputati, con 102 contrari ed 61 astenuti. “L’Ue deve offrire all’Ucraina più preferenze commerciali a parte di alcune categorie di prodotti di agricoltura,” afferma il comunicato del Parlamento europeo.
I deputati del Parlamento europeo hanno sostenuto l’introduzione degli emendamenti nella proposta di regolamento della Commissione europea che riguardano le quote di esportazione essenti da dazi doganali per l’Ucraina, escludendo pomodori, grano e urea.
Nel documento normativo gli eurodeputati indicano la lotta alla corruzione come condizione indispensabile da parte del Paese perché le preferenze commerciali siano ampliate. Inoltre i membri del Parlamento europeo hanno sostenuto la proposta secondo la quale non solo gli stati membri dell’Unione europea ma anche i rappresentanti dei vari settori economici possono richiedere che vengano svolte delle ricerce sulle possibili misure allo scopo di proteggere i produttori europei.
Nel settembre 2016 la Commissione europea ha suggerito di aumentare le quote di esportazioni per alcuni prodotti ucraini incluso granoturco, grano, orzo, miele, succo d’uva, pomodori in scatola ecc.
Il commercio fra l’Ue e l’Ucraina, i fatti in breve
L’accordo sul libero scambio DCFTA (The Deep and Comprehensive Free Trade Area) fa parte dell’Accordo di associazione fra l’Ucraina e l’Unione europea, è in vigore provvisoriamente a partire del gennaio 2016, stabilisce l’apertura reciproca dei mercati di prodotti e servizi, ma l’Ue diminuisce e abolisce i dazi doganali in anticipo. L’Ue è il partner commerciale più grande dell’Ucraina, mentre lo scambio commerciale con l’Ucraina fa lo 0,8 percento del volume commerciale totale dell’Ue. Nel 2015 le esportazioni ucraine nell’Ue hanno ammontato ai 12,7 miliardi di euro, mentre l’Ue ha esportato i prodotti per il totale di 13,9 miliardi di euro nello stesso anno.
Fonte: Economichna Pravda
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