L’iniziativa civile ucraina “Prava Sprava” ha raccolto dati sui cittadini italiani che combattono in Donbas dalla parte dei militanti. L’UCMC pubblica la traduzione dell’articolo in merito del co-presidente dell’iniziativa, Dmytro Snegyryov. L’articolo è apparso in ucraino su 24tv.ua e ve ne proponiamo la prima parte.
Nel 2015 il Senato italiano ha approvato la legge per il contrasto al terrorismo. Tra le novità introdotte vi era l’innalzamento delle pene per il delitto di arruolamento con finalità di terrorismo, anche internazionale, con lo scopo di colpire anche i cosiddetti “foreign fighter”.
Tuttavia, la mossa del legislatore non sembra di aver avuto alcun effetto sui cittadini italiani che combattono con i terroristi delle cosiddette “LPR” e “DPR”. Dietro la loro partecipazione nella guerra in Donbas vi sono diverse ragioni, inclusi motivi ideologici e politici e il semplice guadagno economico.
All’inizio giugno 2014 i primi cittadini italiani sono arrivati nella Donetsk occupata. Erano i rappresentanti dell’organizzazione di estrema destra Millennium – Luca Pintaudi e Orazio Maria Gnerre. Sono stati fotografati a Donetsk, con una bandiera italiana avente una stella rossa in mezzo, assieme al cosidetto “governatore popolare” Pavel Gubarev. Sullo sfondo c’era la bandiera della “Novorossiya”.
“A Donetsk sono arrivati i rappresentanti dell’organizzazione italiana ‘Millennium’, che hanno espresso la volontà di sostenere la resistenza popolare alla junta di Kiev nel territorio della Novorossiya,” ha scritto sulla propria pagina Facebook il leader dei militanti.
Il 20 giugno 2014 il cosidetto “primo ministro” Aleksandr Boroday ha dichiarato che la “DPR” “era pronta a reclutare volontari provenienti da tutti i Paesi dell’Europa e anche da America, Asia e Africa.” Da quel momento sono nate all’interno dei gruppi militanti le cosiddette “brigate internazionali. Secondo il progetto del commando russo, i cittadini stranieri avrebbero dovuto avere un ruolo chiave nelle brigate.
È da allora che l’iniziativa civile ucraina “Prava Sprava” (atto giusto) ha iniziato la collaborazione con il Servizio di sicurezza ucraino (il Capo del Servizio era Valentyn Nalyvaychenko) – raccogliendo e analizzando le informazioni legate alle attività svolte nei territori occupati delle regioni di Donetsk e Luhansk dai cittadini stranieri che combattono nelle fila dei militanti delle “DPR” e “LPR” o che si trovano nei territori occupati senza l’autorizzazione dell’Ucraina.
Il 28 novembre 2014 il “parlamento” della “Novorossiya” ha diffuso informazioni sull’arrivo nella Donetsk occupata dell’italiano Luigi Frau. Nella conferenza stampa svoltasi in seguito, Luigi Frau ha affermato di saper usare armi ed essere pronto a proteggere la “DPR”.
“Intendo a condividere tutte le difficoltà con il popolo del Donbas. Se ci sarà il bisogno di prendere le armi, sono pronto a farlo. Sono pronto ad andare a difendere questo popolo fratello”, ha detto Frau. [L’UCMC pubblica la citazione tradotta dall’ucraino].
Nella Donetsk occupata poi giunto anche Vittorio Nicola Rangeloni (nato nel 1991, originario di Lecco). Rangeloni si presenta come un corrispondente dell’agenzia “LNR Segondya” (“LPR” oggi). “Ho capito che i militanti non mancavano alle milizie. Allo stesso tempo c’è stato un gran divario mediatico nella copertura di ciò che sta accadendo qui,” ha detto Rangeloni. Si potrebbe pensare che sia stato proprio il suo lavoro nel campo mediatico per il leader della “DPR” Aleksandr Zakharchenko a valergli come riconoscimento un coltello militare.
Il 3 agosto 2015 sul canale Youtube dei militanti “news-front.info” è andata in onda un’intervista al combattente della “prima brigata fucilieri motorizzata” della cosiddetta “DPR”, Vladimir Verbitchii. Nato in Moldova e con il nome di battaglia “Parma” (la città da cui è arrivato), ha 21 anni e lavora come specialista IT. “Parma” si considera russo e si presenta come un sostenitore attivo del “mondo russo” (inteso come concetto strategico deputato a rafforzare la potenza della Russia all’esterno del Paese – UCMC). “Sono arrivato in Donbas per vendicarmi per i miei amici,” racconta il militante. “Avevo un amico ad Odesa, è morto il 2 maggio. Ritengo un mio dovere vendicarmi per i ragazzi che sono morti in questa guerra terribile,” continua “Parma”.
Nel 2016, nel territorio occupato nella regione di Donetsk, ha avviato le sue attività una rappresentanza dell’organizzazione “Coordinamento Ucraina Antifascista”. A capo dell’organizzazione c’è l’italiana Clara Statello, di orientamento politico comunista. I membri del centro organizzano diversi eventi come le conferenze e le manifestazioni a sostegno delle “DPR” e “LPR”.
In data 14 ottobre 2016, un gruppo di cittadini italiani senza autorizzazione ucraina è stato identificato nei territori occupati nella regione di Donetsk. Tra questi vi erano: Alberto Andreotti, Marco Fantin, Andrea Franchi e Marcello Berera. Sono stati visti dove staziona permanente il battaglione “Sparta”, formato da militanti della “DPR”.
Secondo le informazioni dell’iniziativa “Prava Sprava” ci sarebbero almeno dieci cittadini italiani in più che combattono dalla parte dei militanti delle “DPR” e “LPR”. Torino sarebbe uno dei centri principali in Italia dove avviene il reclutamento dei “volontari combattenti” nel Donbas occupato.
Una parte considerevole dei mercenari italiani è stata reclutata principalmente attraverso i reti sociali e i siti che diffondono informazioni sulla guerra in Ucraina, ma anche attraverso contatti per arruolarsi nei gruppi militanti.
Secondo i dati della “Prava Sprava” il “Donbass International Forum” e il gruppo “Interunit” sono le organizzazioni che reclutano i cittadini italiani volenterosi di combattere nel Donbas dalla parte dei militanti delle “DPR” e “LPR”. Si ritiene che i gruppi agiscano nel territorio italiano con il beneplacito dei partiti di destra “Lega Nord” e “Fratelli d’Italia”.
I dati anche evidenziano anche i casi in cui gli italiani che arrivano nella Donetsk occupata partecipano nei combattimenti nei territori occupati della regione di Luhansk.
La foto principale: 24tv.ua. Luca Pintaudi, Orazio Maria Gnerre e Pavel Gubarev a Donetsk.