Uno spettacolo politico. Il 10 settembre l’ex-capo della regione di Odesa e l’ex presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili, ha passato la frontiera ucraina senza un documento. All’inizio della giornata ha tentato di attraversare la frontiera sul treno “Peremyshl-Kyiv”. Tuttavia, il treno è stato fermato dall’Ukrzaliznytsia (le ferrovie ucraine). Saakashvili si è poi avvicinato alla frontiera in autobus. Dopo le lunghe trattative, la folla l’ha letteralmente portato sul territorio ucraino. Saakashvili è stato accompagnato da diversi parlamentari, tra i quali anche Yulia Timoshenko.
Saakashvili ha dichiarato che avrebbe chiesto un certificato d’identità senza cittadinanza, il quale avrebbe obbligato la parte ucraina di lasciarlo entrare. Tuttavia, i sostenitori del politico hanno accelerato il processo aprendo un varco nel confine. Più tardi Saakashvili ha dichiarato che sarebbe andato a Lviv dove avrebbe deciso che cosa fare successivamente.
Ricordiamo che, il 26 luglio, il presidente Petro Poroshenko con il proprio decreto ha privato Saakashvili della cittadinanza ucraina. Il pretesto formale di tale decisione è stato che Saakashvili avrebbe presumibilmente nascosto delle informazioni sul procedimento penale nei suoi confronti in Georgia. Il Ministero della Giustizia della Georgia spera che, dopo il ritorno in Ucraina, Saakashvili sia estradato. Il Ministero della Giustizia ucraino ha confermato di aver ricevuto da parte della Georgia una richiesta di estradizione per Saaakashvili.
Reazione delle forze dell’ordine. Il procuratore generale dell’Ucraina, Yuriy Lutsenko, ha dichiarato che coloro gli organizzatori dell’attraversamento illegale della frontiera, durante il quale Saakashvili è entrato in Ucraina, saranno perseguiti e rinviati a giudizio penale. Il Servizio statale di frontiera ha dichiarato che, nel corso dello sfondamento, alcuni agenti della Polizia nazionale e della Guardia di frontiera sono stati feriti. Dal Ministero dell’Interno è stato poi precisato che 12 soldati della Polizia nazionale e 5 della Guardia di frontiera sono stati feriti. Il ministro dell’Interno Arsen Avakov ha dichiarato che l’ex capo dell’Amministrazione statale della regione di Odesa Mikheil Saakashvili, il quale si trova in Ucraina, ha due opzioni: arrivare al punto di controllo “Sheghyni” ed eseguire la procedura di registrazione oppure presentarsi all’apposito reparto del Servizio di migrazione”.
Reazione della società. Il ritorno del politico è stato un vero scandalo. Per l’intera giornata i politici, i leader di opinione, i giornalisti e gli esperti hanno discusso l’accaduto. Molti di loro hanno biasimato le azioni di Saakashvili: con il suo gesto volontario il politico ha minato l’istituzione del confine di Stato, dimostrando che un gruppo di persone disarmate può liberamente attraversare il confine. E non importa se si tratti di un confine a est o a ovest del Paese. Il primo ministro Volodymyr Groysman ha definito l’atto come “un attacco contro la statualità ucraina”, mentre il rappresentante dell’Ucraina a Minsk, Iryna Gerashchenko, come “umiliazione del Paese”. Tuttavia, molte persone hanno prestato attenzione sul fatto che le azioni di Saakashvili sono state una specie di risposta alla volontà della politica ucraina sfociata nella privazione, con un pretesto politico, della cittadinanza da parte del presidente ucraino Poroshenko. Inoltre, durante il 10 settembre un gran numero di azioni da parte delle autorità ucraine sarebbe risultato in violazioni delle leggi statali: ad esempio, il blocco illegale del treno sul quale Saakashvili stava viaggiando, la chiusura della frontiera per un posto di controllo presumibilmente “minato”, ecc. La situazione, che nel complesso sarebbe andata oltre i limiti della legalità, si trova interamente sul piano del confronto politico: cosa che ovviamente non porta alcun beneficio alla società ucraina.