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Il focus della settimana: A che punto è l’istituzione della Corte anticorruzione in Ucraina?

La Corte anticorruzione rimane un tassello mancante affinché venga completato il sistema anticorruzione in Ucraina. La pietra d’inciampo è costituita dalla pressappoco assente volontà politica mentre, tecnicamente, il campo di battaglia è sul piano legislativo. Sia la comunità internazionale, che la società civile ucraina premono al fine di vedere l’avvio della Corte. L’autunno scorso la Commissione di Venezia ha emmesso le raccomandazioni a tale riguardo. L’UCMC analizza il materiale per darvi un’idea quale sia il punto dell’istituzione della Corte anticorruzione in Ucraina.  

Cos’è la Corte anticorruzione e perché l’Ucraina ne ha bisogno. L’istituzione della Corte anticorruzione è fortemente attesa in Ucraina, da più di due anni. La Corte dovrebbe occuparsi dei casi di corruzione degli alti funzionari. Negli ultimi due anni, l’Agenzia anticorruzione ucraina (National Anticorruption Bureau of Ukraine in inglese o NABU) ha diretto 97 casi clamorosi sulla corruzione ad alto livello nei tribunali, anche se nessun alto funzionario è stato ancora condannato. Infatti, i tribunali della giuridizione generale non hanno né obbligo, né motivazione di considerare tali casi come prioritari. La Corte anticorruzione specializzata, che si occupa solo dei casi di corruzione ad alto livello, dovrebbe sbloccare la riforma anticorruzione nel Paese.

È previsto che la Corte avrà lo status di corte di prima istanza e di istanza d’appello. La giurisdizione territoriale della Corte si estenderà su tutto il territorio ucraino. Il Presidente ucraino Petro Poroshenko aveva dichiarato la volontà di veder la Corte anticorruzione creata già all’inizio del 2016. Nel maggio 2016, sotto la pressione della società civile, egli incluse la creazione della Corte anticorruzione nel disegno di legge sul sistema giudiziario e sullo status dei giudici. Nel giugno 2016 il Parlamento ha approvato tale disegno di legge.

Giovanni Kessler, l’attuale Capo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli in Italia, che precedentemente è stato il Direttore Generale dell’OLAF, Ufficio europeo per la Lotta Antifrode, e ha attivamente partecipato al processo dell’istituzione delle autorità anticorruzione in Ucraina, in un’intervista rilasciata al media ucraino “Ukrainska Pravda” il mese scorso, ha spiegato così la necessità dell’istituzione della Corte anticorruzione in Ucraina: “C’è l’Agenzia anticorruzione ucraina istituita in base alla nuova legge che garantisce la sua indipendenza. È il fattore chiave per l’efficienza. Una lotta efficace alla corruzione richiede investigazione, prosecuzione e sistema giudiziario funzionanti. Se almeno uno di queste tre componenti non funziona propriamente, neppure quelle restanti sono efficaci. Attualmente, in Ucraina, avete la metà dei tre elementi per la lotta alla corruzione efficace. La procura generale non è completamente indipendente, in quanto il Prosecutore generale fa parte della squadra. È una figura politica, la sua è una nomina politica e per definizione non è indipendente. Rappresenta una minaccia per l’efficienza della prosecuzione. I giudici che ci sono, per la maggior parte, neanche immaginano cosa sia l’indipendenza, in quanto istruiti e selezionati nel vecchio sistema. È per questo che avete bisogno della Corte anticorruzione nuova, che garantirebbe la non-appartenenza dei propri giudici al sistema politico,” ha detto Giovanni Kessler.

Foto: NABU. Giovanni Kessler

La resistenza da parte del Presidente. Già nel 2017 Poroshenko aveva iniziato a convincere la comunità internazionale che non ci fosse bisogno di creare una tale corte. La spiegazione principale era che l’istituzione di una corte separata per i casi di corruzione ad alto livello sarebbe “anticostituzionale”. Così è nato il suggerimento di creare le cosidette camere anticorruzione, invece della Corte. La fazione il Blocco di Petro Poroshenko ha persino proposto un corrispondente disegno di legge al Parlamento.

La pressione internazionale. L’istituzione della Corte anticorruzione è una delle richieste chiave dei partner internazionali dell’Ucraina. È anche tale da parte del Fondo monetario internazionale per l’Ucraina, dato che costituisce una delle condizioni al fine di ottenere le prossime rate dei crediti e dell’assistenza finanziaria.

Il Capo della delegazione dell’Unione europea in Ucraina, Hugues Mingarelli, in un’intervista recente alla Radio nazionale ucraina, ha enfatizzato la necessità dell’istituzione della Corte anticorruzione ucraina: “Sono state addottate le nuove leggi, create le nuove istituzioni (per sradicare la corruzione – ndt.), ma è anche ovvio che c’è una strada lunga davanti. (…) C’è un bisogno urgente che si lanci la Corte anticorruzione, che è un soggetto delle discussioni da tempo ed è quello su cui insiste la Commissione di Venezia,” ha detto l’Ambasciatore Mingarelli.

Foto: Reuters. Hugues Mingarelli

Le raccommandazioni della Commissione di Venezia. Nell’ottobre 2017 la Commissione di Venezia ha esaminato i disegni di legge proposti in merito alla considerazione al Parlamento e ha prodotto delle conclusioni. L’unico modo per combattere la corruzione in Ucraina è istituire immediatamente la corte anticorruzione, la nomina dei giudici specializzati alle camere anticorruzione presso i tribunali già esistenti è in contrasto con la legge in vigore e con gli impegni internazionali dell’Ucraina, ha affermato la Commissione. L’organo europeo ha anche suggerito che i donatori internazionali che sostengono l’Ucraina nella lotta contro la corruzione prendano un ruolo chiave all’interno dell’organo responsabile per la selezione dei giudici della corte anticorruzione. Inoltre, le conclusioni suggeriscono come fugare ogni dubbio circa la conformità alla carta costituzionale della Corte. La Commissione ha anche concluso che il rispettivo disegno di legge dovrà essere riproposto al Parlamento a nome del Presidente.

Il Presidente ripropone il disegno di legge. Il 22 dicembre 2017 il Parlamento ha ricevuto il disegno di legge sulla Corte anticorruzione elaborato dalla squadra presidenziale. Tutte le organizzazioni specializzate hanno espresso le loro critiche verso tale disegno di legge, incluse le Ong, il Centro per azione contro la corruzione (Anticorruption Action Center), il Pacchetto delle riforme per la ripresa (Reanimation Package of Reforms) e la Transparency International Ucraina. In base alle loro critiche risulta che il Presidente non ha tenuto in considerazione le raccommandazioni della Commissione di Venezia e con il disegno di legge proposto tenta soltanto di imitare l’istituzione di un organo giudiziario indipendente. Le critiche principali rigurdano i punti seguenti.

La selezione dei giudici. Secondo le raccomandazioni della Commissione di Venezia, i membri internazionali dovrebbero avere un ruolo cruciale nella selezione dei giudici anticorruzione. Ci dovrebbe essere un meccanismo che consenta ai membri della commissione di selezione nominati dai donatori internazionali di avere un pacchetto di voti addatto anche a bloccare i candidati durante il processo di selezione. Invece, il disegno di legge proposto dal Presidente ignora questa raccomandazione suggerendo piuttosto di creare un consiglio composto da esperti internazionali con un ruolo solamente consultivo. Così, di fatto, ai partner internazionali è suggerito di legittimare la selezione dei giudici senza che abbiano alcun attuale impatto su questo processo.

La giurisdizione della Corte. Il disegno di legge proposto dal Presidente suggerisce di amplificare il campo d’azione della Corte, includendovi anche i casi di traffico di armi e droghe e restringendo allo stesso tempo la giuridizione iniziale. Tale disegno di legge propone di escludere i casi di riciclaggio di denaro, presentazione delle informazioni false nelle dichiarazioni telematiche dei redditi degli alti funzionari ecc. Secondo gli esperti in questo modo la Corte sarà privata della sua funzione principale.

I criteri di selezione non-realistici per i giudici. I criteri per i giudici nel disegno di legge proposto dal Presidente sono formulati in tal modo che limitino considerevolmente il pool dei candidati alla carica. Oltre all’esperienza nel campo giudiziario, giuridico o scientifico, il candidato dovrebbe anche avere l’esperienza presso le organizzazioni o corti internazionali anticorruzione. Le persone con tale profilo sono poche. Il criterio crea, di fatto, uno strumento per posticipare il momento dell’istituzione e dell’avvio della Corte anticorruzione.

Le critiche da parte degli esperti rappresentanti della societa civile non si limitano ai tre punti suddetti. Questi, infatti, enfatizzano anche che il disegno di legge vada ritirato, cambiato e riproposto in seguito. Se il Presidente stia prendendo questa opinione in considerazione, diventerà chiaro con il tempo.

La foto principale: NABU. L’Agenzia anticorruzione ucraina (NABU) e la Procura specializzata anticorruzione (SAPO) stanno arrestando un alto funzionario della Procura generale mentre riceve una tangente.