È passato un mese da quando Volodymyr Zelenskyi ha assunto la carica di Presidente. Nei suoi primi 30 giorni da capo dello Stato ha sciolto il Parlamento, è stato accusato di violazione di legge e della Costituzione particolarmente così come di plagio e sessismo. Il Presidente Zelenskyi vuole spostare l’Ufficio presidenziale dalla sede di via Bankova e istituire un museo in questa stessa sede. In politica estera, continua a portare avanti il cammino del Presidente precedente, Petro Poroshenko, verso l’adesione all’Ue e alla NATO. Ukraine Crisis Media Center tira le somme dei primi 30 giorni da Presidente di Volodymyr Zelenskyi.
La dissoluzione del parlamento: le lacune nella legge e la decisione motivata politicamente
Volodymyr Zelenskyi ha chiuso il suo discorso inaugurale annunciando lo scioglimento del Parlamento della 8^ legislatura. Il giorno successivo, il Presidente ha firmato il decreto sullo scioglimento del Parlamento e ha stabilito che il 21 luglio saranno tenute elezioni parlamentari anticipate.
Le elezioni anticipate al Parlamento rappresentano una mossa vantaggiosa per il nuovo Presidente, dato che consentiranno alla propria parte politica di ottenere il numero massimo dei seggi al Parlamento, sull’onda della popolarità che lo caratterizza dopo le presidenziali.
Durante l’incontro con i leader delle fazioni parlamentari, il Presidente Zelenskyi ha suggerito di applicare alle elezioni anticipate il sistema proporzionale a liste chiuse di partiti e di abbassare la soglia di sbarramento dal 5 al 3 per cento. Nel suo discorso inaugurale, però, Zelenskyi ha fatto appello al Parlamento perché adottasse il Codice elettorale, introducendone il sistema proporzionale a liste aperte. La Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino) non ha sostenuto il disegno di legge che prevedeva le elezioni a liste chiuse.
La campagna elettorale è iniziata il 24 maggio, il giorno dopo la pubblicazione del decreto presidenziale. Allo stesso tempo, un gruppo dei parlamentari ha fatto appello alla Corte costituzionale, dubitando la conformità del decreto alla Costituzione.
La decisione della Corte costituzionale. La Corte costituzionale ha avviato il caso il 29 maggio e ha emesso la decisione il 20 giugno. Ha riconosciuto il decreto sullo scioglimento del Parlamento conforme alla Costituzione dell’Ucraina. “La Legge suprema dell’Ucraina non stabilisce la procedura per terminare le attività della coalizione parlamentare (…), mentre il regolamento della Verkhovna Rada dell’Ucraina (…) non definisce la procedura per terminare le attività della coalizione delle fazioni parlamentari,” si legge nella decisione della Corte costituzionale. “La risoluzione del conflitto costituzionale da parte del popolo attraverso lo svolgimento delle elezioni anticipate alla Verkhovna Rada dell’Ucraina corrisponde alle clausole della 2^ parte dell’Articolo n.5 della Costituzione dell’Ucraina,” procede la decisione.
Così le elezioni parlamentari anticipate si svolgeranno il 21 luglio 2019. Sembra che la decisione derivi più dalla convenienza politica che dalla lettera della legge.
Le prime designazioni: la lealtà batte la professionalità
La designazione scandalosa: il capo dell’Amministrazione presidenziale. Una delle designazioni più scandalose del Presidente Zelenskyi è quella del capo dell’Amministrazione presidenziale Andriy Bogdan, avvocato legato all’oligarca Ihor Kolomoyskyi. Secondo la legge sulla lustrazione (la “purificazione” delle autorità) egli non avrebbe potuto assumere la carica del capo dell’Amministrazione presidenziale, dato che ha lavorato per più di un anno come commissario per la politica anticorruzione nel governo di Mykola Azarov in carica dal 2010 al 2014. La squadra di Zelenskyi suggerisce che Bogdan non è soggetto alla legge di lustrazione in quanto il posto che gli è stato assegnato non fa parte dell’amministrazione pubblica.
Il Viceministro della giustizia Serhiy Petukhov ha ricordato che la legge sulla lustrazione chiaramente stabilisce che essa venga applicata al posto del capo dell’Amministrazione presidenziale.
Alla fine, i rappresentanti di Zelenskyi hanno concordato che il Presidente licenzierà Bogdan, ma solo dopo che la Corte costituzionale stabilisca che la legge sulla lustrazione corrisponde alla Costituzione ucraina. Fino a quel momento, il capo dello Stato non aderirà alla legge che “contraddice al principio del ruolo della legge e non è conforme alla Costituzione”.
Circondarsi della “sua gente”. Gli ex-soci in affari di Volodymyr Zelenskyi nello spettacolo “Kvartal 95” (Il 95° quartiere) e i membri dell’ufficio della sua campagna elettorale alle presidenziali sono stati designati ai posti dirigenziali presso l’Amministrazione presidenziale così come ai posti di consulenti del capo dello Stato. Invece i “volti nuovi” – i nuovi professionisti che Zelenskyi aveva promesso di inserire numerosi sono pochi – c’è Oleksiy Goncharuk, ex-capo dell’Ufficio per la regolazione efficace (Better Regulation Delivery Office), designato vicecapo dell’Amministrazione presidenziale per le questioni economiche; e Vadym Prystaiko, l’Ambasciatore dell’Ucraina alla NATO, designato vicecapo dell’Amministrazione presidenziale per la politica estera.
La quota presidenziale nel governo. Il Presidente Zelenskyi non è ancora riuscito ad attuare la sua quota delle nomine nel governo – il Parlamento non ha sostenuto il licenziamento del Ministro degli affari esteri Pavlo Klimkin e del Ministro della difesa Stepan Poltorak. Non avendo potuto licenziare anche il capo del Servizio della sicurezza Vasyl Grytsak, la squadra presidenziale ha intrapreso un’altra tattica. Ha designato Ivan Bakanov, il fondatore del partito di Zelenskyi “Il Servitore del popolo” (Sluga narodu), vice capo del Servizio della sicurezza e capo del dipartimento per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Annunciando la nomina di Bakanov, Zelenskyi ha affermato che al nuovo funzionario è stato assegnato il compito di riorganizzare il Servizio di sicurezza ed eliminare il contrabbando in due settimane. Durante la sua campagna elettorale per le presidenziali Zelenskyi affermava che il Servizio di sicurezza “non si sarebbe occupata dei crimini economici”.
L’iniziativa legislativa: la messa in stato di accusa, l’ingiustificato arricchimento e il mercato dell’energia elettrica
Il programma elettorale del Presidente Zelenskyi prometteva l’introduzione dei parecchi meccanismi di controllo sulle autorità, la rimozione dell’immunità dei parlamentari e la creazione del meccanismo per la messa in stato di accusa del Presidente. Durante il primo mese del mandato alcuni documenti a riguardo sono stati posti all’attenzione del Parlamento.
Il disegno di legge sulla messa in stato di accusa. Il documento stabilisce in modo dettagliato la procedura della rimozione dalla carica il capo dello Stato. Il disegno di legge è stato registrato nel Parlamento ma non è stato incluso nell’ordine del giorno. Invece, i parlamentari hanno considerato e approvato una legge alternativa – sulle commissioni temporanee d’inchiesta che comprende anche le clausole sulla procedura della messa in stato di accusa. Il documento è stato firmato dal capo del Parlamento Andriy Parubiy. Ora tocca al Presidente: può porre il veto al disegno di legge o firmarlo. Se non venisse intrapresa nessuna azione, sarà applicato il principio del tacito consenso – fra 15 giorni la legge sarà pubblicata ed entrerà in vigore.
Il disegno di legge sull’ingiustificato arricchimento. Il febbraio scorso la Corte costituzionale ha riconosciuto che l’articolo sull’ingiustificato arricchimento del Codice penale non è conforme alla Costituzione. Riattuare la criminalizzazione dell’ingiustificato arricchimento è, fra l’altro, una delle condizioni per poter continuare la collaborazione con il Fondo monetario internazionale. Il disegno di legge sull’ingiustificato arricchimento disegnato dal Presidente e presentato al Parlamento suggerisce che la responsabilità penale sia applicata se il valore dei beni illeciti superà 11,5 milioni di hryvnia (circa 386 mila euro). Comunque, anche questo disegno di legge non è stato inserito nell’ordine del giorno dei parlamentari.
Energia. Il Parlamento ha registrato gli altri due disegni di legge del Presidente – uno che emenda la legge sulle fonti di energia rinnovabile, l’altro sul mercato dell’energia elettrica. Il primo documento cerca di restituire il diritto alla “tariffa verde” ai nuclei famigliari che installano le stazioni solari su terra. Il secondo disegno di legge cerca di rimandare l’avvio del mercato dell’energia elettrica stabilito in precedenza per il 1° luglio.
Le visite internazionali: Bruxelles, Parigi e Berlino
Bruxelles: “Un nuovo presidente con un percorso vecchio”. Bruxelles è stata la prima destinazione delle visite estere del nuovo Presidente. Il 4 e il 5 giugno ha incontrato il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, e il Presidente della Polonia Andrzej Duda.
Durante gli incontri con i leader delle istituzioni dell’Unione europea, il Presidente Zelenskyi ha riconfermato le intenzioni dell’Ucraina di diventare un membro dell’Ue e della NATO. Per questo i media europei l’hanno chiamato “un nuovo Presidente con un percorso vecchio” per quanto riguarda la politica estera.
Il plagio del discorso di Poroshenko. Durante la sua visita a Bruxelles, Volodymyr Zelenskyi ha fatto un discorso che riproduce parola per parola una parte del discorso del Presidente precedente Petro Poroshenko, fatto durante un raduno del suo partito “La Solidarietà europea” (Yevropeiska solidarnist). L’Amministrazione del Presidente ha chiamato il caso un sabotaggio da parte degli impiegati del Ministero degli affari esteri e ha promesso di svolgere un’indagine.
Parigi: un incontro con il Presidente Macron. Il 17 giugno, a Parigi, il Presidente ucraino Zelenskyi ha incontrato il Presidente francese, Emmanuel Macron. I capi di Stato hanno discusso i progressi nella realizzazione degli Accordi di Minsk e un possibile incontro nel “formato Normandia”.
Un’altra dichiarazione importante che ha fatto Zelenskyi – l’Ucraina non negozierà direttamente con i militanti. Ha anche appellato alle autorità russe perché liberassero tutti i prigionieri ucraini e aderissero alla decisione del Tribunale internazionale del diritto del mare che chiede la liberazione dei marinai ucraini catturati.
Berlino: l’incontro con la Cancelliera Merkel. L’incontro fra il Presidente Zelenskyi e la Cancelliera della Germania federale, Angela Merkel, ha fornito più informazioni sui possibili negoziati nel “formato Normandia”. La data tentativa menzionata è il 12 luglio.
Nel corso della visita in Germania, il Presidente ucraino si è anche appellato ai funzionari e rappresentanti della comunità d’affari perché non indebolissero le sanzioni contro la Russia: “Invito coloro che promuovono la cancellazione delle sanzioni a venire in Donbas per constatare quanto dolore ha portato la guerra agli ucraini. Guardate la Crimea che da una destinazione turistica è diventata un vero campo militare,” ha detto Zelenskyi nell’intervista al giornale “Bild”.
L’indignazione per una frase sessista del Presidente: “Non sono un tuo brand”
A Parigi una frase del discorso del Presidente Zelenskyi ha scatenato l’indignazione della società ucraina. Durante la sua visita all’incubatore di startup “Station F” Zelenskyi ha chiamato le donne dell’Ucraina un “brand” del Paese.
“Vorrei lodare un po’ l’Ucraina e gli ucraini. Tutti nel mondo hanno sempre pensato che l’Ucraina fosse prima di tutto agricoltura, miniere, metallurgia. Invece, i turisti dicevano che l’Ucraina è molto bella, si mangia molto bene e la gente è molto bella, specie le donne. È così, rimangono il nostro brand,” ha affermato Zelenskyi.
La sua frase è stata ampiamente discussa specie nei social, molti l’hanno interpretata come una manifestazione di sessismo da parte del Presidente. Inoltre, ha dato inizio a una campagna sui social network – le ucraine raccontavano dei suoi compimenti nell’ambito professionale sotto gli hashtag #я_тобі_не_бренд, #янебренд, #янетуристичнийбренд (“non sono un tuo brand”, “non sono un brand”, “non sono un brand turistico”).
La maggior parte dei leader d’opinione concordano sul fatto che la frase di Zelenskyi è sessista, e hanno chiamato il Presidente a scusarsi con le donne ucraine. C’è anche chi paragona le parole di Zelenskyi alla frase dell’ex-Presidente Yanukovych sulle donne che “si spogliano in primavera”.
Foto: president.gov.ua. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi durante la visita a Parigi.