Il contratto per la fornitura di gas fra l’Ucraina e la Russia firmato 10 anni fa si avvicina alla scadenza. Dopo più di quattro anni dall’esame del caso della Naftogaz Ucraina contro la Gazprom, l’Istituto arbitrale della Camera di commercio di Stoccolma ha emesso delle decisioni che, tra le altre cose, obbligano la Gazprom a pagare 2,56 miliardi di dollari a Naftogaz e stabiliscono una tariffa più bassa per la fornitura del gas russo. La Russia non ha accettato tali decisioni – rifiutando di fornire il gas con la nuova tariffa; inoltre la Gazprom ha presentato un appello all’Istituto arbitrale di Stoccolma sulle tariffe.
Il 28 novembre 2019 a Vienna si sono tenuti i negoziati bilaterali tra l’Ucraina e la Russia sul tema del nuovo contratto per il transito del gas. È la prima volta, dopo il 2014, che i negoziati avvengono in bilaterale. Tutte le trattative precedenti sono state svolte a Bruxelles con la partecipazione del Vice presidente della Commissione europea Maroš Šefčovič. Non è chiaro perché Vienna sia stata scelta come la sede per le nuove trattative del gas.
Il legame a cui si pensa è che a Vienna è di base l’oligarca ucraino del gas Dmytro Firtash, in attesa della sua estradizione negli Stati Uniti. Tra il 2004 e il 2009 la sua compagnia “RosUkrEnergo” ha agito da mediatore per il transito di gas dalla Russia all’Ue, attraverso l’Ucraina.
La posizione dell’Ucraina: un contratto a lungo termine in base alle regole europee. La parte ucraina continua a insistere che un nuovo contratto per il transito del gas russo deve basarsi sulle regole europee. Nello specifico, significa che Gazprom firmerà il contratto non con Naftogaz (come prevede il contratto vigente) ma con l’Operatore del sistema della trasmissione di gas – un’azienda statale appositamente creata, separata da Naftogaz, a cui lo Stato ucraino affiderà la gestione del sistema della trasmissione di gas nell’arco del cosiddetto processo di “unbundling”.
Le regole europee prevedono anche i meccanismi chiari per la composizione delle tariffe sulla trasmissione del gas, così come obbligano a definire e rispettare i volumi trasmessi sia da parte dell’Ucraina sia da parte della Russia. Saranno i volumi del gas trasmessi che definiranno il reddito dell’Ucraina. Al momento il reddito oscilla fra due e tre miliardi di dollari.
Inoltre, un contratto con i volumi fissi del gas per la trasmissione garantirà all’Ucraina un reddito stabile. L’Ucraina insiste anche su un contratto di lungo termine – per almeno 10 anni od oltre.
La posizione della Russia. La Russia insiste che vada “ristabilito il bilancio delle relazioni” tra Gazprom e Naftogaz, cioè: il rifiuto da parte dell’Ucraina delle decisioni dell’Istituto arbitrale di Stoccolma e della multa imposta dal Comitato antimonopoli ucraino (del valore di circa sette miliardi di dollari), nonché delle nuove querele presentate da Naftogaz all’Istituto arbitrale di Stoccolma (del valore di circa 12,2 miliardi di dollari).
Il governo ucraino ha comunicato che sarebbe inaccettabile rifiutare le decisioni arbitrali, così come le multe, al fine di prolungare il transito del gas.
Allo stesso tempo Naftogaz ha affermato che è pronta a ricevere la somma stabilita dall’Istituto arbitrale della Camera di commercio di Stoccolma da parte di Gazprom, non in denaro ma in gas. Questo scenario prevedrebbe anche il ripristino della fornitura diretta del gas dalla Russia all’Ucraina – cosa che coincide con le pretese della stessa Russia. Comunque non è ancora chiaro se la Russia accetterà l’idea di fornire il gas a gratis finché non coprirà la somma stabilita dall’Istituto arbitrale di Stoccolma da pagare a Naftogaz Ucraina.
Foto: Twitter @marossefcovic. L’allora Vice presidente della Commissione europea Maroš Šefčovič (a sinistra) e il Ministro dell’energia e della protezione ambientale dell’Ucraina Oleksiy Orzhel durante i negoziati trilaterali sul transito di gas il 28 ottobre 2019.
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